lunedì 11 giugno 2012

SEQUENZA SISMICA DEL POLLINO

Sequenza del Pollino

SEQUENZA SISMICA DEL POLLINO

Analisi della sequenza sismica al  09/12/2011

La serie temporale della magnitudo dei terremoti che si sono verificati dal 3 marzo 1980 al 9 dicembre 2011, mostra un evento estremo avvenuto il 9 settembre 1998 (Mw = 5,7) seguito da tre eventi secondari verificatisi il 30 gennaio 2007 (Ml = 3,6),  il 9 novembre 2011 (Ml = 3,7) e il 29 novembre 2011 (Ml 3,6).
La maggior parte dei terremoti della sequenza è avvenuta principalmente nella crosta superiore, entro 10 km di profondità.
La struttura responsabile della scossa principale è stata una faglia con movimento diretto che si estende secondo la direttrice NW-SE ed immersione a SW, la cui estensione in superficie si localizza in corrispondenza della faglia del Pollino.
In dettaglio dopo il massimo a 5,7 Mw (onda 1 o  3 del ciclo di lungo termine) si evidenzia un veloce assestamento verso un valore di 2,6 Mw con formazione di un ampio “gap” che nel futuro dovrà essere chiuso.
Nel corso della seconda parte del 2010 sul grafico dei valori della magnitudo daily si nota un classico andamento laterale delle magnitudo in area 1,0-3,7 Ml (fase d'accumulazione d'energia) e tre sequenze di breve termine con apice superiore in corrispondenza degli eventi secondari.
Le tre sequenze  di breve termine presentano una struttura additiva o moltiplicativa  con scossa finale caratterizzata da una bassa impulsività e direzionalità (non coerente con il movimento ascensionale che precede  la scossa principale).

Situazione dopo la scossa del 29 novembre 2011 (Ml 3,6)

La sequenza sismica di breve in atto presenta un quadro tecnico migliorato nel corso della settimana.
Il dettaglio evidenzia uno sciame sismico che negli ultimi giorni si sta muovendo con una  velocità bassa ma con direzionalità, elementi contrastanti per ipotizzare un evento sismico importante a breve.
I valori delle magnitudo non riescono a superare la prima solida soglia dinamica posta a quota 3,0 Ml, il cui superamento aprirebbe un preoccupante spazio di crescita con target di breve posto a 3,9-4,0 Ml.
Tutti gli indicatori tecnici (ICA, ITC, ICC e SIC) sono in fase di allertamento - discendente e consentono di ipotizzare nel brevissimo il congestionamento delle scosse in area 2,0-3,0 Ml circa fino alla chiusura del ciclo in atto.
In questa settimana si è continuato ad assistere ad una stabilizzazione delle profondità ipocentrali con rotture superficiali tra 5,4 - 8,8 km di profondità.
Sulla prima onda elaborata dal modello EPTR1 non si osservano migrazioni dei minimi nel tempo.

Alla luce dei dati fornite dalle elaborazione eseguite, nel breve la sequenza non presenta elementi di criticità coerenti.
Solo la permanenza degli indicatori tecnici al di sopra delle soglie di allertamento e/o un evento di magnitudo maggiore di 4,0 Ml (sopra la seconda soglia dinamica) riattiverà lo sciame in atto la cui evoluzione dovrà essere seguita con attenzione.
Le previsioni provvisorie relative all’area monitorata sono riportate nella tabella seguente.


Area
Lat. 39,8 - 40,3
Lon. 15,6-16,5
Posizione dello sciame
Parte finale della fase di disordine
Epicentro
Lat. 16,036
Lon. 39,93
Magnitudo 1
5,7-6,4
Magnitudo 2*
7,4-7,5
Profondità ipocentrale
7,52-7,63 km
Soglia di allertamento
3,9-4,0 Ml
Soglia di evacuazione**
5,6 Ml
Tipo di sequenza ipotizzata
1-3-5 o 1-3 additiva o moltiplicativa con chiusura veloce del “gap” lasciato dopo il terremoto del 1998.

* Riferita al terremoto di lungo termine previsto in Calabria nei prossimi 20 anni.
** A breve sarà testato un algoritmo che genera un segnale di evacuazione nelle ultime 5 scosse.

Lamezia Terme 09/12/2011 ore 10,00
Giulio Riga















Figura 1 – Localizzazione dell’epicentro (modelli utilizzati ERM2 e ERM3).
                Fonte dati sismici  : INGV , Catalogo ISIDe, Data Range 01/01/2005 – 29/11/2011















Figura 2 – Localizzazione delle aree a maggiore rischio sismico (modelli utilizzati ERM2, ERM3 e ERM6).
                 Fonte dati sismici  : INGV , Catalogo ISIDe, Data Range 01/01/2005 – 29/11/2011



























Figura 3 – Fratturazione progressiva dell’area controllata (modello utilizzato ERM11).
                Fonte dati sismici  : INGV , Catalogo ISIDe, Data Range 01/01/2005 – 29/11/2011

















  










Figura 4 – Fratturazione progressiva dell’area controllata (modello utilizzato ERM11).
                  Fonte dati sismici  : INGV , Catalogo ISIDe, Data Range 01/01/2005 – 29/11/2011
                   
         Limite verde: Area che sarà interessata dallo sciame sismico in atto.

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