domenica 29 dicembre 2019

SEQUENZE SISMICHE DELL'ITALIA 2019/2


Information and Predictive Oscillators of Energy Earthquakes
Giulio Riga, Paolo Balocchi

http://www.scirp.org/Journal/paperinformation.aspx?paperid=94216









SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di domenica 15 dicembre ore 07:45

Nel post pubblicato mercoledì scorso non è stata inserita la figura. Di seguito viene nuovamente pubblicato il post con la figura aggiornata fino all'evento di magnitudo 3.0 ML accaduto ieri nella zona di Barberino del Mugello (FI) alle ore 17:55:43. Il valore di magnitudo si è posto sopra la magnitudo minima.
Si nota come nell’oscillatore posto in basso del grafico, la linea di colore rosso si trova sotto di quella di colore verde (triangolo di colore giallo) e i valori sono sotto la linea dell’80%.

Post precedente

La figura allegata mostra lo schema evolutivo di breve periodo che ha preceduto l’evento di magnitudo 4.5 Mw accaduto nella zona di Scarperia e San Pietro (FI) alle ore 04:37:04.
Il ciclo sismico inizia con il terremoto di Balsorano (AQ) di magnitudo 4.4 Mw (07/11/19) cui segue la fase di aftershocks A (assestamento, di accumulo di energia,variabile) durata tredici giorni e indicata nel grafico con la retta di colore verde passante tra gli eventi di magnitudo 4.4 Mw e 3.2 ML (primo aftershock più energetico).
La successiva fase di attivazione B si è sviluppa secondo uno schema di rottura di tipo “cuneo ascendente” durato quattordici giorni (indicata dalle trendlines di colore giallo).
La fase di rilascio di energia C in atto è di tipo “Progressive Earthquakes” composta da tre eventi sismici di magnitudo crescente di cui l’ultimo di magnitudo 4.5 Mw.
Si può notate come la parte finale dello schema di tipo additivo, consente di stimare la magnitudo del terzo evento (4.5 Mw) utilizzando la trendline di colore rosso tracciata dai minimi della fase di rilascio di energia e la sua parallela tracciata dall’evento di magnitudo 3.8 Mw.
L’ultima scossa di magnitudo 2.5 ML accaduta oggi si è posta nuovamente all’interno del cuneo ascendente.
Quale sarà l’evoluzione futura della sequenza?
Sul grafico sono riportate due aree che possono essere interessate dalla sismicità nei prossimi giorni.
La prima area (1) è compresa tra le linee tratteggiate rispettivamente di colore blu e rosso, la seconda (2) tra le linee di colore rosso.
L’accadimento di evento la cui di magnitudo si pone nell’area 1, attiverà sicuramente una nuova fase di aftershocks, mentre se il valore di magnitudo si pone nell’area 2 la fase di rilascio di energia resterà attiva.
Nel secondo grafico sono riportati i segnali di attenzione generati dagli oscillatori. Si nota come nell’oscillatore posto in basso del grafico, la linea di colore rosso si trova sopra di quella di colore verde (triangolo di colore giallo) e i valori sono sopra la linea dell’80% con una tendenza all’inversione (indica che la fase di rilascio di energia è ancora attiva).
Facendo riferimento alla teoria di Elliot (applicabile anche ad alcuni schemi sismici) si ha una fase di rilascio di energia composta da tre onde sismiche (2.5, 3.8  e 4.5 M) e pertanto si può considerare terminata.
Sempre secondo Elliot la fase di aftershocks futura sarà composta da due onde sismiche (aftershocks) di magnitudo decrescente.
Nei prossimi giorni avremo altre informazioni per capire l’evoluzione della sequenza.

Per approfondimenti consultare i link di seguito riportati.





SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di giovedì 12 dicembre ore 12:45

Il segnale di attenzione è attivo sulla sequenza del numero progressivo degli eventi.
Nella parte finale della sequenza è presente un’anomalia di tipo “TSR” di moderate dimensioni.
Il range dei valori di magnitudo è di 3.6-4.4 ML con estensione fino 5.0 Mw circa.

La velocità di sviluppo della sequenza è basso.

SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di mercoledì 11 dicembre ore 17:30

La figura allegata mostra lo schema evolutivo di breve periodo che ha preceduto l’evento di magnitudo 4.5 Mw accaduto nella zona di Scarperia e San Pietro (FI) alle ore 04:37:04.
Il ciclo sismico inizia con il terremoto di Balsorano (AQ) di magnitudo 4.4 Mw (07/11/19) cui segue la fase di aftershocks A (assestamento, di accumulo di energia,variabile) durata tredici giorni e indicata nel grafico con la retta di colore verde passante tra gli eventi di magnitudo 4.4 Mw e 3.2 ML (primo aftershock più energetico).
La successiva fase di attivazione B si è sviluppa secondo uno schema di rottura di tipo “cuneo ascendente” durato quattordici giorni (indicata dalle trendlines di colore giallo).
La fase di rilascio di energia C in atto è di tipo “Progressive Earthquakes” composta da tre eventi sismici di magnitudo crescente di cui l’ultimo di magnitudo 4.5 Mw.
Si può notate come la parte finale dello schema di tipo additivo, consente di stimare la magnitudo del terzo evento (4.5 Mw) utilizzando la trendline di colore rosso tracciata dai minimi della fase di rilascio di energia e la sua parallela tracciata dall’evento di magnitudo 3.8 Mw.
L’ultima scossa di magnitudo 2.5 ML accaduta oggi si è posta nuovamente all’interno del cuneo ascendente.
Quale sarà l’evoluzione futura della sequenza?
Sul grafico sono riportate due aree che possono essere interessate dalla sismicità nei prossimi giorni.
La prima area (1) è compresa tra le linee tratteggiate rispettivamente di colore blu e rosso, la seconda (2) tra le linee di colore rosso.
L’accadimento di evento la cui di magnitudo si pone nell’area 1, attiverà sicuramente una nuova fase di aftershocks, mentre se il valore di magnitudo si pone nell’area 2 la fase di rilascio di energia resterà attiva.
Nel secondo grafico sono riportati i segnali di attenzione generati dagli oscillatori. Si nota come nell’oscillatore posto in basso del grafico, la linea di colore rosso si trova sopra di quella di colore verde e i valori sono sopra la linea dell’80% con una tendenza all’inversione (indica che la fase di rilascio di energia è ancora attiva).
Facendo riferimento alla teoria di Elliot (applicabile anche ad alcuni schemi sismici) si ha una fase di rilascio di energia composta da tre onde sismiche (2.5, 3.8  e 4.5 M) e pertanto si può considerare terminata.
Sempre secondo Elliot la fase di aftershocks futura sarà composta da due onde sismiche (aftershocks) di magnitudo decrescente.
Nei prossimi giorni avremo altre informazioni per capire l’evoluzione della sequenza.


Per approfondimenti consultare i link di seguito riportati.





SEQUENZA SISMICA DEL MUGELLO
Aggiornamento di lunedì 09 dicembre ore 16:30

Il prossimo evento di magnitudo compresa nel range di 2.5-3.2 attiverà il segnale di attenzione di brevissimo periodo al quale è associato il range provvisorio di 3.4-4.0 M con estensione fino a 4.8 Mw.






SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di lunedì 09 dicembre ore 07:30

L’evento di magnitudo 4.5 Mw accaduto nella zona di Scarperia e San Piero (FI) alle ore 04:37:04 è stato preceduto da un  foreshock di secondo ordine di  magnitudo 3.7 ML (vedi aggiornamento di ieri).
I due eventi rientrano nella prima fase di rilascio di energia del mese di dicembre e  in uno schema di rilascio di energia di tipo “Progressive Earthquakes” non ancora completo.
L’evento sismico di questa mattina rientra nella sequenza sismica di Gubbio-Adriatico centro-settentrionale ed è classificato dal modello Previso come un foreshock provvisorio di terzo ordine.
Il valore di magnitudo si è collocato poco sotto l’estensione di 4.6 Mw .
La velocità di sviluppo della sequenza in questo momento è alta. Il target finale è di 5.8-6.0 Mw (potenzialità dell’area).
Ora è attesa una brevissima fase di aftershocks prima di un'eventuale risalita dei valori di magnitudo.
Come indicato in precedenti aggiornamenti, occorre seguire con molta attenzione l’attività sismica delle seguenti zone: Avezzano e dintorni, Gubbio-Adriatico centro settentrionale (tra le latitudini 43° e 44°) e la Calabria centro-settentrionale.


SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di domenica 08 dicembre ore 07:45

SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di sabato 07 dicembre ore 16:30

L’ultima fase di rilascio di energia (tratto A di colore rosso) è stata caratterizzata da due eventi energetici di magnitudo 4.4 Mw accaduti nel Tirreno meridionale (27/11/2019) e nella zona di Balsorano (07/11/2019).
L’accadimento di un secondo terremoto di uguale magnitudo di solito indica che la quantità di energia accumulata nell’area analizzata non è ancora sufficiente per generare un terremoto di magnitudo superiore a quella del primo.   
Pertanto, dopo che accadono due o più terremoti energetici di uguale magnitudo e poco distanti temporalmente, inizia una fase di accumulo di energia spesso non lunga, necessaria per un successivo tentativo di superamento del livello sismico stabilito dai due terremoti energetici.
Nella parte finale della fase di accumulo di energia e nell’area di minima fluttuazione dei valori (vedi grafico), sono presenti quattro eventi ravvicinati di magnitudo 3.2 ML che sono stati preceduti da segnali di attenzione.
Gli eventi successivi al primo indicano vari tentativi d’innesco della fase di rilascio di energia che in questo caso, può essere di tipo Flash o progressiva e caratterizzata da un evento livello sismico di magnitudo anche maggiore di quello stabilito dai due precedenti terremoti energetici (4.4 Mw).
L’oscillatore posto in fondo al grafico sta fluttuando su valori prossimi allo 0%. Occorre attendere il superamento del livello del 20% per avere chiaro segnale d’innesco della prossima  fase di rilascio di energia.
Dopo i periodi di moderata sismicità che hanno caratterizzato la precedente fase di rilascio di energia (tempo perturbato) è di moderata-bassa sismicità del fase di accumulo di energia (tempo variabile), ora è in atto una fase sismica stabile su valori di magnitudo ancora moderati-bassi (tempo stabile).
Di solito, dopo una fase sismica stabile, il ciclo sismico ricomincia.




SEQUENZE SISMICHE GIORNALIERE DELL’ITALIA
Aggiornamento di mercoledì 04 dicembre ore 16:00

Le sequenze sismiche dell’Italia, centrale e meridionale continuano ad accumulare energia come mostra il primo oscillatore O1 riportato sotto i grafici (il suo valore si mantiene sulla linea dello zero).
Un andamento discendente è mostrato anche dall’oscillatore O3 (indica una fase di accumulo di energia in atto).
Di recente, il secondo oscillatore O2 ha generato un falso/anticipato  segnale di attenzione (triangolo di colore rosso), evidenziato dalla linea di colore rosso che è rimasta o ritornata sotto di quella di colore verde.
In sintesi: la fase di accumulo di energia iniziata dopo l’accadimento dei terremoti di 4.4 Mw terminerà a breve. L’andamento e la durata mostrato delle due linee di colore rosso e verde nella parte finale dell’oscillatore O2, fanno ipotizzare l’attivazione di una fase di rilascio di energia simile a quella che ha preceduto gli eventi di magnitudo 4.4 Mw. L’accadimento delle prossime scosse fornirà altre informazioni per capire sull’evoluzione futura delle sequenze sismiche controllate.



SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di venerdì 29 novembre ore 16:00

La sequenza sismica si sta sviluppando lentamente e su livelli di magnitudo bassi.
Di solito questo tipo di evoluzione si attiva dopo l’accadimento di eventi molto energetici anche relativamente distanti.
La massima magnitudo odierna calcolata con un algoritmo sperimentale è la seguente:

1)       Italia meridionale : 5.8 Mw.
2)       Italia centrale : 4.6 Mw.
3)       Italia settentrionale : 4.4 Mw.

Foreshocks provvisori:

1)       Balsorano (AQ).
2)       Tirreno meridionale (Mare).

Sequenze sismiche con una  struttura evolutiva più avanzata (in ordine cronologico):

1)       Italia meridionale.
2)       Italia centrale.
3)       Italia settentrionale.

Sequenze da seguire (in funzione della  pericolosità che varia nel tempo):

1)       Calabria centro-settentrionale (Stretta di Catanzaro, Sila e Pollino).
2)       Frosinone-L’Aquila (Avezzano e Sulmona).
3)       Beneventano.
4)       Gubbio-Adriatico centro settentrionale ( zona compresa tra l’epicentro del terremoto di magnitudo 6.5 Mw del 30/10/16  e la città di Camerino).
5)       Milazzo.
6)       Irpinia.
7)       Garfagnana.
8)       Friuli.




SEQUENZA SISMICA DELL’ITALIA
Aggiornamento di giovedì 28 novembre ore 08:00

La  sequenza giornaliera  dell’Italia meridionale ha la struttura evolutiva più avanzata. Segue quella dell’Italia centrale.


















SEQUENZA SISMICA DELL’ALBANIA
Aggiornamento di mercoledì 27 novembre ore 10:00

Ultimi 126 terremoti di magnitudo uguale o maggiore di 5 M (Fonte : INGV, range 1985-2019). La freccia di colore rosso indica la direzione preferenziale di spostamento temporale degli eventi sismici. I box di colore azzurro indicano le aree di rilascio di energia post eventi accaduti in Grecia e Albania.
I cerchi di colore rosso indicano le zone di rilascio di energia quelli di colore verde le zone di accumulo di energia. 

SEQUENZA SISMICA DELL’ALBANIA
Aggiornamento di mercoledì 27 novembre ore 07:45

Ultimi ottanta terremoti energetici (Fonte: USGS) . La freccia di colore rosso indica la direzione preferenziale di spostamento temporale degli eventi sismici. I box di colore azzurro indicano le aree di rilascio di energia post eventi accaduti in Grecia e Albania. 


SEQUENZA SISMICA DELL’ALBANIA
Aggiornamento di martedì 26 novembre ore 16:45

Ultimi dieci terremoti energetici. La sequenza inizia con il terremoto dell'Italia (26/12/2018), seguono i terremoti  della Grecia, Albania e in fine  quello della Bosnia accaduto oggi.



SEQUENZA SISMICA DELL’ALBANIA
Aggiornamento di martedì 26 novembre ore 11:00

La prima figura allegata mostra la struttura ramificata di lungo periodo dell’Albania. Il punto sorgente coincide con il terremoto di magnitudo 5.4 ML del 10/07/2005 che è collegato con il primo nodo (terremoto di 5.4 ML) con un ramo di quarto ordine cui seguono rami sismici di ordine inferiore.
La convergenza delle strutture ramificate superiore e inferiore (i rami simici di secondo ordine convergono su un ramo di primo ordine) e la formazione del punto di attivazione (TP) segna il passaggio tra fase di accumulo (ECP) di energia e quella di rilascio di energia (ERP).
Lo schema della fase di rilascio di energia che si è attivato dopo il TP è di tipo “Progressive Earthquakes” composto da più foreshocks di magnitudo crescente.
Dal punto di vista statistico, dopo i terremoti della Grecia del 25/10/2018 di magnitudo 6.8 Mw e dell'Albania di oggi, aumenta la probabilità di accadimento di un terremoto nell'Italia meridionale (vedi terza figura aggiornata). 






























































CLUSTER DI BENEVENTO




 STRUTTURA DI BASE DEL CICLO SISMICO

La sequenza sismica  di lungo periodo è rappresentata da diversi cicli che si ripetono a secondo della scala di rappresentazione e della durata che varia da pochi minuti a diversi anni.
Il ciclo sismico di base rappresenta l’insieme dei processi che si sviluppano prima, durante e dopo un terremoto, evidenziati dalle variazioni dei valori di magnitudo che si sviluppano in finestre temporali di breve e medio periodo. Il termine "ciclo", suggerisce che i grandi terremoti possano essere eventi periodici o che si ripetono regolarmente nel tempo. L'analisi del susseguirsi di cicli sismici che si rinvengono all'interno della sequenza sismica, evidenzia che la periodicità può essere prevalente tra i grandi terremoti registrati in aree anche di diversa estensione.
Il ciclo sismico, in funzione delle fluttuazioni dei valori di magnitudo, può essere diviso in quattro fasi: 1) di attivazione, 2) di rilascio di energia, 3) di rottura, 4) di assestamento o di accumulo di energia (Fig.1).

Trigger stage. In questa fase i valori di magnitudo oscillano all’interno di una fascia molto stretta in cui le piccole scosse, dopo alcune fluttuazioni, attivano la successiva.
E’ una fase in cui la sequenza tende ad una configurazione minima in termini di energia, ma che in seguito evolve verso un configurazione spesso preindirizzata attraverso l’attrattore che rappresenta il punto di massima stabilità.

Release of energy stage. Questa fase segue quella di attivazione, dove le fluttuazioni dei valori di magnitudo devono formare dei massimi crescenti accompagnati da un aumento del numero delle scosse. Nelle sequenze di tipo 1, (mainshock-aftershock) spesso queste caratteristiche non sono presenti.

Breaking stage. Questa è il top della fase di rilascio di energia. Corrispondente al momento di rottura principale cioè, quando si verifica il mainshock, generalmente contrassegnato dal massimo numero di scosse registrate. Se non seguono altre rotture principali (eventi multipli), i valori di magnitudo scenderanno velocemente sotto la magnitudo massima registrata.
E’ punto di massima instabilità. In seguito, i valori di magnitudo effettuano delle fluttuazione che porterà  la sequenza verso un equilibrio più stabile (attrattore).

Adjustment stage. I valori di magnitudo ed il numero di scosse decrescono fino a quando non si ritorna ancora una volta alla fase di attivazione.

Per maggiori informazioni




SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di sabato 23 novembre ore 12:20

L’evento di Balsorano di magnitudo 4.4 Mw (07/11/19) è stato seguito da due aftershock di magnitudo 3.7 ML e 3.2 ML. I tre eventi sono inseriti in uno schema triangolare come messo in evidenza dalle trendlines riportate nel grafico (linee di colore rosso tratteggiate). Dopo l’evento di magnitudo 4.4 Mw, sono stati registrati diversi gap sismici di cui uno ieri durato circa cinque ore e una diminuzione progressiva dei valori di magnitudo (come mostra lo schema).
Osservando il grafico del secondo oscillatore (B) si nota come i valori tendono ad aumentare quando è in atto una fase di rilascio di energia (brutto tempo in termini meteorologici) dal punto  “1” al punto “2”, mentre scende, quanto è in atto una fase di accumulo di energia (di afterschocks assestamento, bel tempo) dal punto “2” in poi.
Un analogo andamento è possibile osservare nelle sequenze dell’Italia centrale, meridionale e settentrionale con una sola differenza: la fase di accumulo di energia è più avanzata nella sequenza dell’Italia meridionale. Per tale motivo ieri è accaduto il terremoto di 3.2 ML (nella zona del Golfo di Salerno (il valore di magnitudo si è posto poco sopra il valore minimo previsto).




















































































SEQUENZE SISMICHE DI SERRAVALLE DI CHIETI (MC), L’AQUILA E ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di venerdì 22 novembre ore 16:30

Nell’aggiornamento pubblicato nei giorni scorsi è stato riferito come in  numerose sequenze sismiche, i cluster rimangono nella “memoria” delle sequenze sismiche.
Di seguito sono riportati alcuni esempi da cui si evince che  i cluster più pericolosi sono quelli riattivati da una scossa energetica (foreshock).
Nel primo grafico allegato è riportata la fluttuazione dei valori di latitudine dei terremoti che hanno preceduto il terremoto di magnitudo 5.8 Mw accaduto nella zona di Serravalle di Chieti (MC) il 26 settembre del 1997.
Dall’analisi della struttura evolutiva della sequenza, si nota la formazione di un primo cluster A prima del terremoto di magnitudo 5.6 Mw accaduto alle ore 11:40 del 26 settembre del 1997.
In seguito si ha una forte fluttuazione dei valori (i terremoti accadono fuori dell’area del cluster A) che fa ipotizzare la chiusura del cluster.
Dopo il terremoto di magnitudo 5.6 Mw, i valori si concentrano in una seconda area ristretta (cluster B).
L'epicentro del terremoto di magnitudo 5.8 Mw  accaduto alle ore 23:11 (dopo circa 11 ore dal terremoto di magnitudo 5.6 Mw) si pone sulla stessa area del foreshock di magnitudo 5.6 Mw.
Nella seconda figura allegata è riportata un’analoga  fluttuazione dei valori di latitudine prima del terremoto dell’Aquila del 6 aprile del 2009 (mainshock) .
Il foreshock di magnitudo 4.0 Mw accaduto il 30/03/2009 è stato preceduto da un forte aumento dell’ampiezza di  fluttuazione dei valori e in seguito da una fluttuazione in una ristretta fascia dovuta alla riattivazione del cluster A.
La distanza temporale tra il foreshock e il mainshock è stata di circa sei giorni.
Nella terza figura è riportata la fluttuazione dei valori di latitudine dei terremoti dell’Italia centrale che hanno preceduto il terremoto di magnitudo 4.4 Mw accaduto il 7/11/19 nella zona di Balsorano (AQ).
Si notano due fasce attive di valori: la prima comprende i terremoti accaduti nell’area epicentrale del 2016, la seconda i terremoti che hanno preceduto l’evento di 4.4 Mw di Balsorano. Il cluster ora in evoluzione nella zona di Balsorano è una riattivazione di un cluster (A) che si era formato in precedenza.












SEQUENZA SISMICA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento martedì 19 novembre ore 07:15

Il segnale di attenzione continua ad essere attivo.  Il range aggiornato è di 3.3-3.7 Mw con estensione fino a 4.6 Mw.

SEQUENZE SISMICHE DA SEGUIRE CON MOLTA ATTENZIONE
NEL BREVISSIMO PERIODO (novembre-dicembre).
Aggiornamento di lunedì 18 novembre ore 09:30

1)      Sequenza di Gubbio-Adriatico centro settentrionale. In particolare la zona compresa tra l’epicentro del terremoto di magnitudo 6.5 Mw del 30/10/16 e la città di Camerino circa. Si sta formando un’anomalia 2Mi ampia.
2)       Sequenza sismica di Frosinone-L’Aquila. In particolare la zona di Balsorano e dintorni. L’evento di magnitudo 4.4 Mw (07/11/19) è ancora classificato dal modello Previsio come un foreshock provvisorio.
3)    Sequenza della Calabria. In particolare il settore  centro-settentrionale. Nella parte finale della sequenza è presente uno schema a farfalla non stabilizzato che può essere chiuso anche da una scossa di magnitudo maggiore a 4.4 Mw.

SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Terremoto di Caraffa di Catanzaro (CZ) del 07/10/19










SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Terremoto del Tirreno meridionale (Mare) del 25/10/19


SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Terremoto di Balsorano (AQ)

SEQUENZA SISMICA DELLA CALABRIA
Aggiornamento di sabato 16 novembre ore 10:00


SEQUENZA SISMICA DELLA CALABRIA
Aggiornamento di giovedì 14 novembre ore 16:25
Il segnale di attenzione di brevissimo periodo  è attivo.  Il range previsto è di 3.6-4.0 MW con estensione fino a 5.1 Mw.
Seguire con attenzione lo sviluppo della sequenza sismica se accade una scossa di magnitudo poco sopra 4.4 Mw (4.4-4.7 Mw nella Calabria centro - settentrionale ).

SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di giovedì 14 novembre ore 11:20

L’evento di magnitudo 3.2ML accaduto nella zona di Capitignano (AQ) si è collocato poco sopra il valore della magnitudo minima. Il range critico rimane 3.4 -3.7 Mw con estensione fino a 4.4 Mw.


PREVENZIONE
E’ cosa buona e utile rinfrescare la mente su cosa fare prima, durante e dopo un terremoto.

Per i genitori.
Preparare i bambini al terremoto

Se i terremoti fanno paura agli adulti, pensiamo ai bambini.
Per i bambini le cose che non riescono a capire possono essere spaventose e diventano più ansiosi.
Il modo più intelligente per proteggere i bambini durante un terremoto è prepararli in anticipo.
È importante passare del tempo con loro  prima del terremoto spiegando di cosa si tratta e perché accade.
E’ sufficiente far sapere loro che a volte porzioni della crosta terrestre si spostano un poco e che questo movimento può causare un terremoto.
Coinvolgerli nel vostro piano di emergenza, nella preparazione del kit di supporto all’evento ed insegnare loro i comportamenti da tenere durante e dopo il terremoto, eseguendo simulazioni post-terremoto in condizioni senza elettricità o acqua di rubinetto.
Dopo il terremoto, ricordatevi che i bambini saranno sotto forte stress.
Possono essere spaventati e la loro routine quotidiana  probabilmente sarà alterata o distrutta e le scosse di assestamento non fanno dimenticare l’esperienza.
Non lasciate i vostri bambini da soli per affrontare le molteplici esigenze della situazione di emergenza, questa temporanea lontananza può essere devastante per loro.
Un maggiore contatto e supporto da parte dei genitori nei primi giorni dopo l’evento avrà effetti positivi nel tempo.
Dove possibile, la loro inclusione in un processo di recupero è positiva.

Sicurezza sismica fondamentale per il vostro bambino

In seguito ad un terremoto, mantenere la calma e non manifestare panico.
Ubicare i letti lontano da finestre, specchi, lampadari, armadi di vetro, oggetti di cristallo di porcellana e oggetti pesanti. Ricercare il miglior posto (una parete interna) per il vostro bambino.
Se il bambino è a letto mentre accade un terremoto occorre  coprire la testa per proteggerlo da qualsiasi caduta di detriti.
Tutti gli oggetti di grandi dimensioni devono essere fissati alla parete, evitare di fare giocare i bambini vicino a mobili pesanti che potrebbero cadere (ad esempio armadi, elettrodomestici e frigoriferi).
Se il bambino si trova all'aperto (gioca nel giardino), deve raggiungere un'area aperta, lontano da edifici, alberi e linee elettriche.
Se si hanno bambini più grandi che sono suscettibili di restare soli a casa, occorre insegnare loro come chiudere il gas, la rete idrica e  riconoscere l'odore di gas.
La vostra famiglia dovrebbe avere un piano di contatto che include un posto per incontrarsi e una persona fuori della zona epicentrale che si possa chiamare per controllare e scambiare messaggi. Spesso, è più facile fare chiamate a lunga distanza di quelle locali dopo il terremoto.
Nella foto allegata lo zainetto post terremoto della Calabria.


Per approfondimenti cliccare sui links seguenti








































SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di martedì 12 novembre ore 13:15

Nella parte bassa del grafico sono riportati tre oscillatori informativi di prima generazione dai quali emerge come il terremoto di magnitudo 4.4 Mw accaduto nella zona di Balsorano (AQ) sia stato preceduto da segnali di attenzione che si sono attivati da 3 a 7 giorni prima (nei primi due oscillatori il segnale si attiva quando la linea  di colore rosso supera il livello zero, mentre nel terzo oscillatore l’attivazione si ha quanto la linea di colore rosso supera quella di colore verde.


EVOLUZIONE DEL CLUSTER DI BALSORANO (AQ) -Fonte dati: INGV
Aggiornamento di martedì 12 novembre ore 09:30



SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di lunedì 11 novembre ore 08:00

Questa settimana Italia meridionale e centrale saranno quelle più movimentate.
L’anomalia di tipo “2Ma” segnalata nell’aggiornamento di venerdì scorso (sequenza di Frosinone-L’Aquila) ha rallentando la velocità di sviluppo di tutte le sequenzi sismiche minori. L’anomalia resterà attiva fino all’attivazione del prossimo segnale di attenzione (da oggi è possibile l’attivazione). Il range provvisorio di magnitudo  per l’Italia è di 3.4-3.9 Mw con estensione fino a 4.6 Mw. La magnitudo minima e di 3.0 ML. Il primo livello critico è posto a 5.1  Mw.
Il range di magnitudo per l’Italia meridionale è di 3.6-4.2 Mw con estensione fino a 5.2 Mw. La magnitudo minima e di 2.9 ML.Il primo livello critico è posto a 5.1  Mw.
Seguono altri aggiornamenti sulle sequenze minori.

Alcune note esplicative:

-          la previsione è valida sette giorni (dall’attivazione del segnale di attenzione);
-          il range indica i valori di magnitudo (minimo e massimo)  della fase di rilascio attesa (prima onda sismica);
-          l’estensione fornisce indicazioni sulla prima scossa energetica (se il valore di magnitudo dell’evento è compreso tra il limite superiore del range e l’estensione, l’evento è classificato dal modello “Previsio” come una scossa premonitrice (foreshock) provvisorio (in questo caso occorre seguire con attenzione lo sviluppo della sequenza sismica);
-          il primo livello critico fornisce indicazioni sullo schema evolutivo  che precede un evento energetico (se il valore di magnitudo si pone tra l’estensione e il primo livello critico occorre  seguire con molta attenzione lo sviluppo della sequenza sismica (si consiglia anche  di uscire dall’abitazione se non è antisismica).



SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL'ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di sabato 09 novembre ore 16:45

Nel grafico allegato sono riportate alcune semplici procedure grafiche per avere informazioni sullo sviluppo futuro di una sequenza sismica.
La sequenza utilizzata è quella giornaliera dell’Italia centrale.
Dal punto “A”, che coincide con l’evento più energetico che ha preceduto quello di magnitudo 4.4  Mw accaduto il 7/11/19 nella zona di Balsorano (AQ), occorre tracciare la trendline (linea di tendenza di colore verde) passante per il punto “B”.
Il punto “B” rappresenta l’aftershock più energetico della fase di aftershocks. Il punto “O” è detto di rottura e segna il passaggio tra la fase di accumulo di energia (fase di aftershocks o di assestamento) indicata dalla freccia di colore giallo e quella di rilascio di energia indicata dalla freccia di colore rosso.
Dal punto A è possibile tracciare una seconda linea di tendenza passante per il punto C (linea tratteggiata di colore verde), dove il punto di rottura “O’ ” fornisce un segnale di attenzione di brevissimo periodo.
Lo schema di rottura che ha generato l’evento di magnitudo 4.4  Mw è di tipo “triangolo simmetrico (lo schema è indicato nel grafico dalla trendline di colore rosso).
Questo tipo di schema è molto affidabile e indica una breve fase di accumulo di energia all’interno della fase di rilascio di energia che si è attivata in precedenza. I valori di magnitudo tendono a rimbalzare tra le due trendlines convergenti.
Il punto di rottura in basso o in alto delle trendlines  produce un aumento rapido dei valori di magnitudo.
Per calcolare il valore di magnitudo da associare allo schema triangolare, occorre calcolare l’altezza del triangolo “0-1” (linee orizzontali di colore blu) e aggiungere l’altezza del triangolo al punto di rottura “R”  
Il target finale è indicato dalla linea orizzontale “3” di colore rosso (nella tabella in alto a sinistra sono riportati il target di magnitudo (4,5 M) e il limite inferiore del range (3.92 M).
Di solito in Italia, a causa della natura delle rocce,  il terremoto più energetico è preceduto da uno o più scosse di magnitudo minore (foreshocks). Lo schema finale è di tipo “progressive earthquakes”.
Nelle zone dove le rocce sono omogenee e compatte, si ha uno schema di tipo “flash earthquacks” (il terremoto principale non è preceduto da foreshocks).
Il punto di rottura “R” dello schema triangolare è confermato anche dal segnale di attenzione fornito dall’oscillatore posto nella parte del grafico.
Lo schema di tipo “progressive earthquacks” di brevissimo periodo che include anche l’evento di magnitudo 4.4 Mw è composto da tre “onde sismiche” (cerchi pieni di colore nero) di tipo moltiplicativo.
Come si può osservare dalla figura pubblicata giorno 8 novembre, la struttura ramificata di medio periodo indica una fase di rilascio di energia già in atto da qualche tempo.
In precedenti aggiornamenti è stata segnalata la pericolosità alta dell’area di controllo della sequenza sismica di Frosinone-L’Aquila.
Quest’area e quella della Calabria centro-settentrionale sono quelle che nel breve periodo possono essere interessate da un terremoto di magnitudo uguale o maggiore di 7.0 Mw se non si modifica la struttura evolutiva delle sequenze.
Le zone da monitore sono quelle che sono state interessate da cluster (sciami sismici) in passato o quelle che ne saranno interessate in futuro.
La probabilità che da un cluster possa svilupparsi un forte terremoto è bassa, ma è alta quando rimane attivo per molto tempo o è riattivato da una scossa di piccola magnitudo.
Da verifiche eseguite su numerose sequenze sismiche, i cluster rimangono nella “memoria” delle sequenze sismiche (il terremoto ritorna sulla scena del cluster).

A breve è previsto un aumento dei valori di magnitudo. Nella struttura della sequenza sismica è assente un aftershock energetico. Il range provvisorio è di 3.3-3.7 M con estensione fino a 4.6 Mw. La potenzialità dell’area è di 7.0-7.4 Mw.
Attendiamo l’attivazione del prossimo segnale di attenzione. Per ora è tutto nella norma. Tranquilli.

Per approfondimenti sugli schemi di rottura e trendlines consultare i seguenti articoli:


https://www.scirp.org/Journal/PaperInformation.aspx?PaperID=63538

http://www.scirp.org/Journal/paperinformation.aspx?paperid=94216



SEQUENZA SISMICA DI FROSINONE-L’AQUILA
Aggiornamento di venerdì 08 novembre ore 16:00

Sulla sequenza sismica dell’Italia è attiva un’anomalia di tipo “2Ma” che sta rallentando la velocità di sviluppo di tutte le sequenzi sismiche minori. L’anomalia sarà sicuramente attiva fino alle ore 24 di oggi e comunque fino all’attivazione del prossimo segnale di attenzione.
La magnitudo minima attesa è di 3.3 ML. Il livello primo livello critico di magnitudo 4.4 Mw presente nella sequenza dell’Italia, per ora è rimasto inviolato (vedi maggiori informazioni leggere l’aggiornamento del 07/11/19).
La struttura della sequenza sismica dell’Italia non presenta anomalie negative.


STRUTTURA RAMIFICATA DI FROSINONE-L’AQUILA
Aggiornamento di venerdì 08 novembre ore 15:20

La prima figura allegata mostra la struttura ramificata di medio periodo della sequenza sismica di Frosinone-L’Aquila, il cui punto sorgente coincide con il terremoto dell’Aquila di magnitudo 6.1 Mw del 06/04/09.
I tre nodi sismici successivi sono collegati con  rami sismici di quinto ordine di cui il secondo non ancora stabilizzato (indicato dalla linea tratteggiata di colore blu).
Nella parte bassa del grafico si nota, prima dei terremoti più energetici o fase di rilascio di energia, le anomalie (la linea tende a crescere) generate dai valori minimi di magnitudo (sono indicate con il triangolo di colore giallo).
Nella sezione finale del grafico è presente un'anomalia molto pronunciata e ancora attiva (indicata dalla freccia di colore verde) che ha preceduto la fase di rilascio di energia in atto.
Il primo livello critico è posto a 5.1 Mw, mentre il secondo a 6.0 Mw.
Per completare la struttura ramificata è necessario l’accadimento (non immediatamente) di un terremoto di magnitudo maggiore di 6.1 Mw.
Come già segnalato in altri aggiornamenti, alcuni settori dell’area di controllo della sequenza di Frosinone-L’Aquila sono molto pericolosi.  


SEQUENZA SISMICA DI FROSINONE L’AQUILA
Aggiornamento di venerdì 08 novembre ore 07:45

L’evento di magnitudo 3.5 ML accaduto nella zona di Balsorano (AQ) si è collocato nel range critico di magnitudo 3.2-3.7 Mw indicato nell’aggiornamento di ieri.
L’evento è classificato dal modello Previsio come un aftershock energetico di primo ordine di brevissimo periodo.
La fase di aftershocks di brevissimo periodo e quella di rilascio di energia iniziata con l’evento di 4.4 Mw accaduto ieri, sono ancora in atto. Occorre attendere l’attivazione del prossimo segnale d'attenzione per  avere informazioni sul prossimo step evolutivo. Per ora la fase di aftershocks si sta sviluppando nella norma. La velocità di sviluppo della sequenza sismica è alta.
Continuare a seguire lo sviluppo della sequenza sismica. Più tardi ci sarà un altro aggiornamento.


SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA CENTRALE
Aggiornamento di giovedì 07 novembre ore 07:30

Come anticipato nell’aggiornamento di questa mattina, l’evento di magnitudo 4.4 ML accaduto nella zona di Balsorano (AQ) si è collocato nel range critico di magnitudo 3.8-4.5 Mw.
L’evento è classificato dal modello Previsio come un foreshock provvisorio (da confermare), al quale seguirà una  breve fase di aftershocks caratterizzata  da  un aftershock energetico di primo ordine  di magnitudo 3.2-3.7 ML  circa (range provvisorio).
Considerata la pericolosità della zona interessata dalla scossa, si consiglia di seguire con molta attenzione lo sviluppo della sequenza sismica dopo la fine della fase di aftershocks (dal prossimo segnale di attenzione). E’ possibile un’ulteriore risalita dei valori di magnitudo. La velocità di sviluppo della sequenza è media.




SEQUENZE SISMICHE CONTROLLATE





SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA MERIDIONALE
Aggiornamento di lunedì 28 ottobre ore 07:15

Note esplicative.

1)       Triangolo N1. di colore rosso posto nel grafico in basso (oscillatore).
Indica il segnale di attenzione (inizio della fase di rilascio di energia) che si attiva quando la linea di colore rosso supera verso l’alto la linea di colore verde.
2)       Triangoli di colore rosso N.2,3 e 4.
Segnali di attenzione di periodo diverso.
3)       Linea tratteggiata di colore rosso.
Indica la magnitudo media della sismicità di fondo. Prima di una fase di rilascio di energia di solito i valori si portano sotto la linea.
1)       Linea tratteggiata di colore nero.
Indica la trendline della fase di aftershocks. Il punto di rottura A indica l’inizio di una fase di rilascio di energia. 

Conclusioni

La fase di rilascio di energia è ancora in atto.










































SEQUENZA SISMICA DELLA CALABRIA
Aggiornamento di venerdì 18 ottobre ore 15:00

Nel grafico allegato sono riportati i valori di latitudini degli epicentri delle scosse di magnitudo  ≥2.5 M accaduti in Calabria dal 1985 a oggi (l’algoritmo utilizzato analizza le coppie di terremoti con valori di latitudine minori di Dx).
Si può notare come il maggior numero di coppie di eventi ricade nella Calabria centrale (sequenze della Stretta di Catanzaro e della Sila).
In particolare, si nota il gap sismico del terremoto del Pollino accaduto il 26 ottobre del 2012.
L’analisi di molte sequenze evidenzia come, poco prima e durante la fase di aftershocks, l’epicentro del terremoto energetico si comporta da “attrattore” fino alla fine della fase di aftershocks.
In seguito, gli epicentri delle scosse iniziano a disporsi nuovamente fuori dell’area epicentrale (regione, nazione).




SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di venerdì 11 ottobre ore 15:30

Nel grafico allegato sono riportati alcuni risultati forniti da un nuovo algoritmo sperimentale basato sull’analisi ciclica  delle fasi di accumulo e di rilascio di energia.
Quali informazioni è possibile ricavare dal grafico?

1)       Triangolo di colore giallo
Il valore minimo della linea di colore blu fornisce un primo segnale di attenzione.
2)       Triangolo di colore rosso
Il valore minimo della linea di colore rosso fornisce un secondo segnale di attenzione.
3)       Linea di colore magenta
Il minimo che si forma tra i due segnali di attenzione conferma il primo.
4)       Cerchi pieni di colore nero
Indicano le “onde sismiche” che precedono la scossa più energetica.
5)       Linee orizzontali tratteggiate di colore rosso.
Indicano il range di magnitudo media della sismicità di fondo. La linea di colore blu (punto1) prima di una fase di rilascio di energia di solito si pone sotto il limite superiore nel range.
6)       Triangolo di colore rosso posto nel grafico in basso (oscillatore).
Indica il segnale di attenzione (inizio della fase di rilascio di energia) che si attiva quando la linea di colore rosso supera verso l’alto la linea di colore verde.
7)       Triangolo di colore giallo posto nel grafico in basso (oscillatore).
Indica il segnale di attenzione (inizio della fase di accumulo di energia) che si attiva quando la linea di colore rosso scende sotto di quella di colore verde.

Non rimane che associare ai segnali di attenzione che si formano nel tempo il valore di magnitudo o range atteso.




SEQUENZA SISMICA DELLA STRETTA DI CATANZARO
Aggiornamento di martedì 08 ottobre ore 12:30

Il segnale di attenzione di brevissimo periodo  è attivo.  Il range previsto è di 3.0-3.6 ML con estensione fino a 5.2 ML.
Seguire con molta attenzione lo sviluppo della sequenza sismica solo se accade una scossa di magnitudo poco sopra 4.0 Mw .
La velocità di sviluppo della sequenza è bassa.


SEQUENZA SISMICA DELLA STRETTA DI CATANZARO
Aggiornamento di lunedì 07 ottobre ore 10:00

Il valore di magnitudo (4.0 Mw) dell’evento accaduto nella zona di Caraffa di Catanzaro (CZ) si è collocato nel range critico di magnitudo 3.4-4.2 Mw con estensione fino a 5.2 Mw.
La struttura ramificata di quarto ordine presenta un’anomalia gerarchica (è assente il ramo sismico di terzo ordine).
Ora è attesa una lenta  fase di accumulo di energia al termine della quale è possibile l’accadimento di una scossa di magnitudo anche maggiore di 4.0 Mw.
Il range previsto è di 3.4-3.8 ML con estensione fino a 5.2 Mw.
Il segnale di attenzione rimane attivo. Seguire con molta attenzione lo sviluppo della sequenza sismica solo se accade una scossa di magnitudo poco sopra 4.0 Mw (può essere un foreshock).








SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di lunedì 23 settembre ore 16:00

Nel grafico allegato è riportata la sezione finale della sequenza sismica. L’evento di magnitudo 3.8 ML (rientrato nel range previsto nel precedente aggiornamento) accaduto ieri nella zona di Zuglio (UD) è stato anticipato da un’anomalia di tipo “2Mi” (indicata nel box di colore rosso) alla quale sono seguite tre “onde sismiche” (1,2 e 3) di tipo additivo (raramente si hanno quattro onde).
Si può notare come dopo la formazione delle onde 1 e 2 è possibile calcolare (metodo grafico speditivo), con abbastanza precisione, il valore di magnitudo dell’onda 3 (trendline tratteggiata di colore rosso).



















SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di lunedì 16 settembre ore 09:45

Il segnale di attenzione di colore rosso non è ancora attivo (le linee di colore verde degli oscillatori posti  nella parte bassa del grafico sono sotto le linee di colore rosso).
Il range indicato nel precedente aggiornamento è ancora valido (3.4-3.6 ML con estensione fino a 4.1 ML).







SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di mercoledì 11 settembre ore 16:00

Nel grafico allegato sono riportati i risultati ottenuti utilizzando un algoritmo che analizza le coppie di terremoti con valori di latitudine minori di Dx.
Le linee più indicative sono quelle rosse (valore medio). Indicano le latitudini dove, nel periodo considerato, si e concentrato il maggior numero di coppie di eventi.
In particolare, la linea rossa superiore evidenzia un’attività sismica più intensa  e ancora in atto.







SEQUENZA DI GUBBIO-ADRIATICO CENTRO SETTENTRIONALE
Aggiornamento di lunedì 02 settembre ore 12:15

Come anticipato nell’aggiornamento di ieri, l’evento di magnitudo 2.5 ML accaduto nella zona di Norcia (PG) questa mattina ha attivato il segnale di attenzione.
Ora è previsto un aftershock energetico di primo ordine  associato all’evento di 4,0 Mw accaduto domenica scorsa.
Il range previsto è di 3.4-3.6 ML con estensione fino a 4.1 ML.
Un primo livello critico è posto a 5.8 Mw.

SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di lunedì 02 settembre ore 09:30

In questo articolo (http://www.scirp.org/Journal/paperinformation.aspx?paperid=94216) descriviamo come analizzando una sequenza sismica, è possibile osservare delle significative fluttuazioni dei valori di longitudine e/o latitudine poco prima di terremoti energetici.
L’ampiezza di fluttuazione dei valori di longitudine e/o latitudine tende ad aumentare per poi diminuire, mostrando come i terremoti tendono a raggrupparsi secondo dei clusters, la cui sorgente sismogenetica può essere diversa da quella che genera il terremoto energetico. Di solito, un forte terremoto accade dopo che l’ampiezza delle fluttuazioni raggiunge il valore massimo che dipendente dalle dimensioni dell’area analizzata e dalla geometria delle strutture sismogenetiche.
Nella prima figura allegata è riportata la fluttuazione dei valori di latitudine prima del terremoto dell’Aquila del 6 aprile del 2009. Il foreshock di magnitudo 4.0 Mw accaduto il 30/03/2009 è stato preceduto da un forte aumento dell’ampiezza di fluttuazione dei valori e in seguito da una fluttuazione in una ristretta fascia che può essere classificata come un clustering di uno sciame sismico.
Nella seconda figura è riportata la sequenza dei valori di longitudine della sequenza sismica giornaliera dell’Italia in cui sono indicate le fluttuazioni dei valori che hanno preceduto i terremoti più energetici (la più ampia è quella che ha preceduto il terremoto accaduto ieri nella zona di Norcia) e gli allineamenti “attrattori” (linee di colore verde).
Nella terza figura sono riportati i valori di latitudine e gli allineamenti “attrattori” attivi.





SEQUENZA DI GUBBIO-ADRIATICO CENTRO SETTENTRIONALE
Aggiornamento di domenica 01 settembre ore 08:30

La prossima scossa di magnitudo 2.5-2.8 ML attiverà il segnale di attenzione.
Il range previsto è di 3.4-3.6 ML con estensione fino a 4.1 ML.
Il livello critico è posto a 5.8 Mw.

SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di domenica 01 settembre ore 07:30

L’evento di magnitudo 4.1 ML è classificato dal modello Previsio come un foreshock provvisorio e rientra nelle sequenze di Gubbio-Adriatico centro settentrionale e dell’Italia centrale (area epicentrale).
Il valore di magnitudo della scossa si è portato temporaneamente sopra il livello critico di 3.9 Mw e non chiude la sequenza dell’Italia centrale (area epicentrale) . Il successivo livello critico è posto a circa 5.8 Mw.
Ora è prevista una breve fase di accumulo di energia (fase di aftershocks) necessaria per attivare il prossimo segnale di attenzione di colore rosso. In seguito, si consiglia di prestare molto attenzione allo sviluppo della sequenza sismica dell’Italia centrale nella cui struttura evolutiva è presente un’anomalia del tipo “TSR”.


SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di sabato 31 agosto ore 11:30

Nella sezione centrale della figura allegata sono riportati due oscillatori indicati rispettivamente con la linea spessa di colore blu e magenta. Gli oscillatori sono calcolati utilizzando l’analisi ciclica.
Si può notare come l’oscillatore di colore magenta si pone sotto quello di colore blu (freccia di colore nero) prima di una fase di rilascio di energia.
Nella sezione inferiore del grafico sono riportati i quattro oscillatori che controllano lo sviluppo della sequenza. L’oscillatore più veloce di colore verde (indicato dalla freccia di colore verde) nella giornata odierna si è collocato sotto il livello 20%, mentre quello più lento di colore rosso (indicato dalla freccia di colore rosso) sta per scendere sotto il livello 80%.
Il segnale di attenzione di colore giallo rimane ancora attivo. Il passaggio a verde si ha quando i quattro oscillatori si dispongono sotto il livello 50% o i due di colore verde scendono sotto quelli di colore rosso.


SEQUENZA SISMICA GIORNALIERA DELL’ITALIA
Aggiornamento di mercoledì 28 agosto ore 12:30

L’evento accaduto nella zona di Cittareale (RI) rientra nelle sequenze dell’Italia centrale (area epicentrale) e di Frosinone-L’Aquila. Il valore di magnitudo si è collocato sul livello minimo di magnitudo indicato nel precedente aggiornamento e non è classificato dal modello Previsio come un foreshock.
Il livello critico da superare per essere un potenziale foreshock è di 3.9 Mw. Sopra questo livello è possibile un aumento della sismicità e il raggiungimento del livello critico successivo.
Nel grafico allegato è riportato lo schema di rottura triangolare (simmetrico) presente nella parte finale della sequenza giornaliera dell’Italia.
E’ possibile osservare come i valori di magnitudo sono fluttuati all’interno delle due trendline (linee di colore rosso) che identificano lo schema triangolare e sono usciti fuori dalla trendline superiore con l’evento di magnitudo 3.5 ML accaduto ieri.
Lo schema triangolare può essere classificato di accumulo di energia e rimane attivo fino a quando i valori di magnitudo non escono dal vertice del triangolo.
Inoltre mostra come le scosse più energetiche sono attivate dalle piccole scosse (i valori di magnitudo all’interno delle trendline diminuiscono nel tempo).
L’altezza dello schema triangolare consente di calcolare preliminarmente il target di magnitudo associato allo schema. Il calcolo è molto semplice. Basta aggiungere al valore del punto O di break il valore dell’altezza del triangolo (H-H’).
Gli oscillatori posti in basso del grafico forniscono informazioni sullo sviluppo della sequenza nel tempo.
Si nota come l’oscillatore di brevissimo periodo di colore verde indicato dalla freccia A, si sia portato sotto quello di colore rosso, mentre l’oscillatore di colore verde di breve periodo B si trova ancora sopra.
Questa disposizione degli oscillatori indica che la fase di rilascio di energia è ancora mediamente attiva.