lunedì 25 novembre 2013

SEQUENZA SISMICA DELLA SILA

(Denominata Lupo della Sila)


L’area della sequenza sismica della Sila è stata dimensionata dal modello Previsio sulla base della posizione degli epicentri storici aventi particolari caratteristiche areali, all’interno della quale è possibile prevedere la posizione del futuro epicentro della scossa più energetica.
La serie storica di lungo periodo dell’area analizzata, mostra due eventi principali accaduti l’8 giugno del 1638 (Mw 6,89) e l’8 marzo 1932 (6,59 Mw), mentre quella di medio periodo, riportata nella figura 1, mostra due eventi di magnitudo 4,0 Ml registrati rispettivamente il 26 marzo 2007 e il l’8 aprile 2008.
In seguito, la sequenza sismica mostra una lunga fase di assestamento all’interno della quale sono evidenti brevi cicli di rilascio di modesta energia.
Nella parte finale si riscontra una fase di  rilascio di energia in atto iniziata nel mese di dicembre del 2012 caratterizzata fino a questo momento dall’evento di magnitudo 3,1 Ml registrato il 7 luglio 2013.
Nel breve periodo è necessario l’accadimento di una scossa di magnitudo maggiore di 4,3 Ml
(figura 2) per far aumentare il rischio di un’evoluzione negativa della sequenza sismica, mentre nel brevissimo periodo sono possibili eventi di magnitudo 3,0-3,3 Ml associati all’ultimo segnale di attenzione attivo.
Nella figura 3, con le linee di colore marrone sono riportati il perimetro dell’area ristretta nella quale è possibile che accada,  in futuro, un evento forte e gli epicentri dinamici previsti dal modello “Previsio”.
Nella figura 4 sono indicati lo schema planimetrico della bomba sismica presente nell’area della Sila, i tre epicentri dinamici  individuati dal modello ERM e, con le linee di colore rosso le direzioni di sviluppo o dei rami più energetici nel breve periodo della bomba sismica.


Segnale di attenzione di primo ordine:  Attivo
Segnale di attenzione di secondo ordine: Non attivo
Segnale di attenzione di terzo ordine: Non attivo
Range massimo dei valori di magnitudo: 3,0-3,3 Ml estendibile fino a 4,3 Ml
Indicatore di forza : Positivo
Anomalie: Assenti
Microstrutture: Assenti
Livello sismico critico: 4,3 Ml
Secondo livello sismico critico: Non definito
Magnitudo massima prevista per la zona di azione: 6,9-7,6 Ml
Velocità della sequenza: Bassa
Scossa premonitrice: Assente



Le analisi  sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
Tutte le parti del blog sono riservate. Nessuna parte può essere riprodotta nella forma o nel significato senza il permesso scritto dell’autore.
©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA


Figura 1 - Andamento temporale dei valori di magnitudo.


Figura 2 - Indicatori della sequenza sismica.


Figura 3 - Area di analisi ristretta


Figura 4 . Bomba sismica


Figura 5 - Fratturazione dell'area

domenica 3 novembre 2013

SEQUENZA SISMICA DI TAIWAN

L’andamento temporale delle scosse con magnitudo M > 6,0 riportato in Fig.1  mostra un evento di magnitudo 7,7 Mw, (terremoto di Chi-Chi) accaduto nella regione nord-occidentale di Taiwan alle 17:47 (GMT) del 20 settembre 1999.
Il mainshock ha generato già cinque cicli di assestamento di cui il terzo caratterizzato da un aftershock caratteristico di medio periodo di magnitudo 7,0 Mw.
L’evento di magnitudo 6,3 Mw registrato il 31 ottobre 2013 (Fig.2), preceduto da un’anomalia sismica interna sembra, appartenere al primo ciclo di rilascio di energia non ancora completato (Fig. 3) e correlato con un foreshock di medio-breve periodo di magnitudo 5,9 Mw accaduto il 20 febbraio 2012.
I due eventi sono inseriti in un’anomalia sismica laterale del tipo “L” molto estesa alla quale è possibile associare ora una scossa di magnitudo  7,0-7,3 Mw con estensione fino a 8,2 Mw.
Nel brevissimo periodo è previsto un primo aftershock caratteristico di magnitudo intorno a 5,1 Mw.
Un valore della magnitudo dell’aftershock caratteristico vicino a 5,7-6,0 Mw ed un successivo superamento del livello sismico critico di magnitudo 6,4 Mw, deve essere considerato come un segnale di attenzione di inizio di una fase di rilascio di energia, con  possibilità di un'evoluzione verso il valore di magnitudo di 7,0-7,3 Mw o fino ad un massimo storico.

Le analisi  sono eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili. Sono possibili errori.
Tutte le parti delle previsioni sono riservate. Nessuna parte può essere riprodotta nella forma o nel significato senza il permesso scritto dell’autore.
©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA


Figura 1 – Andamento temporale delle scosse con magnitudo M > 6,0

Figura 2 – Andamento temporale dei valori di magnitudo ed indicatore sismico.



Figura 3 – Andamento temporale dei valori di magnitudo ed indicatori sismici.