venerdì 13 febbraio 2015

I TERREMOTI DELLA CALABRIA DAL 1985 AL 2014


Distribuzione delle profondità ipocentrali  dal 1985 al 2014

L’analisi dei dati sui terremoti crostali e profondi, evidenzia come il rilascio di energia sismica in Calabria è causato dallo sprofondamento della litosfera ionica al di sotto dell’arco Calabro.
I terremoti crostali, più frequenti e storicamente intensi, si generano a causa delle deformazioni indotte dall’innalzamento dell’arco Calabro sopra la placca ionica, fino a profondità intorno ai 50 km (la maggior parte entro gli 8-10 km).
Gli eventi profondi o della zona di Wadati-Benioff nelle sezioni analizzate,  si verificano a profondità intermedie (tra i 50 e i 460 km) e sono il prodotto dalla compressione inferiore sulla  microplacca ionica fredda e fragile in subduzione.
A profondità maggiori la microplacca è progressivamente riscaldata dal mantello circostante e le  temperature e le pressioni sono alte per una rottura fragile.
L’andamento generale della Moho mostra un assottigliamento litosferico nel settore tirrenico (regione di retro-arco) connesso alla subduzione verso nord-ovest della microplacca ionica al di sotto del bacino tirrenico.
La larghezza della fascia di subduzione è di 60-80 km, confinata tra il golfo di Sant’Eufemia e lo stretto di Messina.




L’angolo di subduzione (pendenza della zona di Wadati-Benioff  ) varia da una zona all'altra della subduzione ed è correlato alla temperatura ed all’età e quindi alla densità della placca in subduzione.
Più vecchia e fredda è la placca,  più ripido è l’angolo di subduzione, perché affonda più velocemente.
Come si può notare, lungo la sezione C, l’angolo di subduzione sotto l’arco Calabro è ripido,mentre più ad est, dove la giovanissima litosfera è in fase di subduzione, l’angolo è maggiore.
Nelle sezioni si nota come nel settore settentrionale della Calabria (sezioni A e B), la zona di Wadati-Benioff  non è continua mentre la placca di subduzione ionica è ancora in approfondimento continuo soltanto in un piccolo segmento interno dell’arco Calabro (sezioni C-D).
Le massime profondità ipocentrali nelle sezioni analizzate diminuiscono dalla Calabria settentrionale (460 km) a quella meridionale (250 km).
I grafici dei valori di magnitudo/profondità mostrano due fasce a maggiore rilascio di energia. Il settore centrale della Calabria è quello dove in profondità sono stati registrati eventi sismici di magnitudo maggiore di 5.5 ML, mentre il terremoto profondo più forte (7.1 M) è stato registrato nel basso Tirreno (Sezione B) nel 1938 ad una profondità di 290 km circa.

Le figure seguenti, elaborate utilizzando i dati dell’archivio ISIDE dell’INGV dal 1985 al 2014, mostrano la sismicità crostale e profonda attraverso l’arco Calabro. 

Sezione A

Nella sezione “A”, la profondità degli ipocentri crostali è di circa 50 km circa e  diminuisce progressivamente verso ovest (20 km circa). Il rilascio di energia è attivo fino alla profondità di 100 km, mentre è assente tra i 100 e i 200 km di profondità e di nuovo attivo tra i 200 e i 460 km.
La distribuzione complessiva degli ipocentri sembra indicare una struttura in subduzione non continua in profondità, con una  fascia tra 100 e 200 km asismica.
La distribuzione della sismicità nelle varie fasce di profondità mostra come tra 0 e 100 km siano concentrati gli ipocentri dei terremoti di magnitudo non superiore a 3.6 ML, mentre i massimi rilasci di energia sono localizzati nei primi 10 km (≥5 ML).
Tra i 250 e i 350 metri circa di profondità  i valori di magnitudo non superano i  4.5 ML.





































Sezione B

Nella sezione “B”, la distribuzione della sismicità nelle varie fasce di profondità mostra un primo  massimo di eventi nella parte centrale della sezione che si estende fino alla base della discontinuità di Moho (50 km) ed una diminuzione progressiva del numero di eventi nei settori occidentale ed orientale della sezione.
Un secondo massimo di  rilascio di energia è  localizzato tra 200 e 350 km circa, preceduto da una fascia a basa sismicità  tra i 130 e 200 km di profondità.
Il grafico dei valori di magnitudo/profondità  mostra valori più elevati di magnitudo nella fascia 250-350 km di profondità, dove si concentrano il maggiore numero di terremoti più energetici (≥ 4.5 ML).
Nella zona crostale i valori di magnitudo non superano il valore di 4.6 ML.



Sezione C

La distribuzione degli ipocentri nella sezione “C” mostra addensamenti di ipocentri alle profondità di 25 km e 170 km.
Il grafico magnitudo/profondità  evidenzia modesti rilasci di energia (≤5,0 ML) fino alla profondità di 80 km circa , mentre tra i 200 e i 300 km di profondità i valori di magnitudo sono superiori a 5 ML.
Rispetto alle precedenti sezioni, la distribuzione della sismicità non mostra zone asismiche o a bassa sismicità.



































Sezione D

La sezione “D” mostra un notevole addensamento di sismi crostali fino a 50 km circa di profondità ed una progressiva diminuzione fino alla profondità di 100 km.
Sotto i 100 km si osserva un secondo addensamento che si spinge fino ai 175 km di profondità ed una fascia a bassa sismicità tra i 175 e i 250  km.
Il grafico magnitudo/profondità  mostra rilasci di energia inferiori a 3.5 ML fino alla  profondità di circa 320 km circa.
Gli eventi più energetici sono distribuiti tra i 50 ed i 75 km  (≤4.5 ML) e  tra i 150 e i 200 km di profondità .



































Conclusioni

Una migliore comprensione di terremoti profondi forse può condurre ad una migliore valutazione della pericolosità sismica della Calabria. Dalla figura 1, in cui sono riportati i terremoti più forti accaduti dal 1985 al 2014 nelle aree sismiche analizzate sembra che vi sia una relazione tra i terremoti crostali più energetici e quelli di subduzione. In particolare, si è notato come i terremoti crostali più energetici sono stati preceduti poco tempo prima da terremoti di subduzione posizionati quasi alla stessa latitudine. Non è chiaro però se i terremoti profondi diminuiscono la tensione e quindi diminuiscono il rischio sismico nelle zone crostali, o, se diminuendo la tensione in una faglia, causano un aumento di sforzo altrove e quindi aumentano la pericolosità sismica in altre aree.





















 Relazione tra i terremoti profondi (basse rosse) e i terremoti crostali (barre blu).



Bibliografia


Finetti I.R. et alii (1996) - Il sistema Appennino Meridionale - Arco Calabro - Sicilia nel Mediterraneo Centrale - Studio Geologico e Geofisico Boll. SGI 115 (1996) fasc. 3, 529-559, 12 ff.
Morelli C. (1998) - Contributi e vincoli dalla Geofisica profonda all’origine e distribuzione dei terremoti nella Penisola italiana - Rend. Fis. Acc. Lincei s. 9, v. 9:5-25 (1998) Geofisica.
Guerra I,  Gervasi A,  Moretti A (1999) - Considerazioni e proposte sulla zonazione sismogenetica della Calabria- PE98 - Progetto 5.1.1 UR UNI-CS - Università della Calabria.
D'Agostino N, D'Anastasio E, Gervasi A, Guerra I, Nedimović MR, Seeber L, Steckler M (2011) - Forearc extension and slow rollback of the Calabria Arc from GPS measurements -  Geophys Res Lett 38, L17304, http://dx.doi.org/10.1029/2011GL048270
Galli P,Molin D. (2009) – Il terremoto del 1905 in Calabria: revisione della distribuzione degli effetti e delle ipotesi sismogenetiche- Il Quaternario, Italian Journal of Quaternary Sciences, 22(2),2009 – 207-234.

©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA 




lunedì 9 febbraio 2015

BIOGRAFIA DI GIULIO RIGA

Giulio Riga è geologo libero professionista esperto in difesa del suolo. Ha collaborato con l’Unità operativa di geologia fisica dell’Università di Roma, nell’ambito del progetto finalizzato C.N.R.
“Conservazione del Suolo” - sottoprogetto “Dinamica dei litorali” e con l’Università della Calabria
nell’ambito delle indagini relative alla sismicità del territorio regionale. Tra il 1987 e 1992 ha realizzato numerosi programmi di ingegneria geotecnica ed elaborazione tridimensionale del territorio, alcuni dei quali furono pubblicati in volume da Dario Flaccovio, ottenendo un grande successo. Dal 1997 si occupa dell’aggiornamento delle procedure automatiche per la microzonazione sismica a scala comunale, per la verifica della liquefazione dei depositi sabbiosi saturi, per la stabilità dei pendii e per la previsione dei terremoti.

Testi pubblicati dalla casa editrice Dario Flaccovio (Palermo):

·                     Programmi di geotecnica 1
·                     Programmi di geotecnica 2
·                     Programmi di geotecnica 3
·                     Programmi di geotecnica 4
·                     Programmi di idrogeologica
·                     Grafica tridimedimensionale del territorio
·                     Geostab - Stabilità dei pendii
·                     Programmi di geologia tecnica
·                     Programmi di grafica per geologi
·                     La liquefazione dei terreni
·                     Hazard
·                     Liquesab
·                     Cedim
·                     Microsim
·                     Microzonazione sismica
·                     Geologia applicata e ingegneria geotecnica
·                     Modellazione geologica e geotecnica
·                     Linee guida per l'analisi e la mitigazione del rischio liquefazione

Testi pubblicati dalla casa editrice Gruppo EPC – EPC Editore (Roma)
·                     Metodi per stimare le proprietà geotecniche dei terreni
·                     Esercizi risolti di ingegneria geotecnica e geologia applicata - volume 1
·                     Esercizi risolti di ingegneria geotecnica e geologia applicata - volume 2
·                     Esercizi risolti di ingegneria geotecnica e geologia applicata - volume 3
              
Articoli 



Balocchi P., Riga G. (2018). The 2016 central Italy seismic sequence and the “Castelluccio-Amatrice” low-angle normal fault. Atti Soc. Nat. Mat. di Modena, 149, pp. 123-134.

Balocchi P., Riga G. (2017) The 2012 Emilia earthquake stress transfer from the MW 5.8 seismogenic source of May 20th to the MW 5.6 seismic event of May 29th (northern Italy). Atti Soc. Nat. Mat. di Modena, 148, pp. 49-63.
https://www.academia.edu/34861093/The_2012_Emilia_earthquake_stress_transfer_from_the_MW_5.8_seismogenic_source_of_May_20th_to_the_MW_5.6_seismic_event_of_May_29th_northern_Italy_

Balocchi P., Riga G. (2017) Considerations on the seismotectonics and seismogenesis of the Tiberina-Gubbio Valley extensional system (central Italy). Atti Soc. Nat. Mat. di Modena, 148, pp. 64-82. 
https://www.academia.edu/34953682/Considerations_on_the_seismotectonics_and_seismogenesis_of_the_Tiberina-Gubbio_Valley_extensional_system_central_Italy_

    Riga, G. and Balocchi, P. (2017) Aftershock Identification  and ClassificationOpen Journal of Earthquake ResearchVol.06 No.03(2017),  PP. 135-157. 

 Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering Patterns. Open Journal of Earthquake Research, 5, 20-34. doi: 10.4236/ojer.2016.51003. 

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Short-Term Earthquake Forecast with the Seismic Sequence Hierarchization Method. Open Journal of Earthquake Research, 5, 79-96. doi: 10.4236/ojer.2016.52006.

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) How to Predict Earthquakes with Microsequences and Reversed Phase Repetitive Patterns. Open Journal of Earthquake Research, 5, 153-164.
Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Seismic Sequences’ Branching Structures: Long-Range Interactions
and Hazard Levels Open Journal of Earthquake Research, 5, 189-205. 

Paolo Balocchi, Francesca Carla Lupoli, Giulio Riga (2016)  La sequenza sismica dei monti del Chianti in Toscana e alcune considerazioni sulla struttura sismogenetica e il modello sismotettonico, Atti Soc. Nat. Mat. Modena 147 (2016).
http://geobalocchi.blogspot.it/2016/10/la-sequenza-sismica-dei-monti-del.html

Tansi - Iovine - Riga (2002) Evidenze geomorfologiche e di sottosuolo di tettonica recente e attiva nella Piana di Lamezia(Calabria Centrale): La Zinnavo Fault  - 81° Riunione estiva della Società Geologica Italiana - 2002


Corsi di aggiornamento tenuti

Corso di " La cartografia tematica per la componente geologica nella pianificazione territoriale" tenuto presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università della Calabria (2004).

Corso di "Microzonazione Sismica" tenuto presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università della Calabria (2008).

Corso di "Microzonazione Sismica a scala comunale e locale" tenuto presso l'Ordine dei Geologici della Calabria (2008).

Corso di "Modellazione geologica e geotecnica" tenuto presso l'Ordine dei Geologici della Calabria (2008).







































































CURRICULUM VITAE SINTETICO

dati personali:             ® luogo di nascita: S.Eufemia Lamezia
® residenza: Lamezia Terme

sede dello studio:     ® Via A. Cefaly 5
®   e-mail: giulio.riga@tin.it

laurea:        in Scienze Geologiche conseguita presso l'Università di Roma  nel 1975

iscrizione albo professionale:

Ordine dei Geologi della Calabria con il n. 91.

qualifiche tecniche:

Geotecnica , geofisica , Idrogeologia e analisi delle acque.
(Ha frequentato i laboratori di geotecnica e chimica delle acque presso l’Università di Roma).

consulenze tecnico - professionali:

Consulente tecnico delle società So.Ri.Cal S.p.a. - Veolia  Servizi Ambientali Tecnitalia S.p.a.- Daneco Impianti S.p.a.- Sovreco S.p.a.-Ecologia oggi S.p.a.-Ecosystem S.r.l.-Econet S.r.l.
Consulente tecnico delle società di acque minerali “Fonteviva s.r.l. e Siamed S.r.l.

attivita’ tecnica e imprenditoriale:

Studi idrogeologici per ricerca e captazione di acque potabili, minerali e termali.
Esecuzione di prove geotecniche sulle terre e prospezioni geofisiche.
Studi geologici e geotecnici per la progettazione e l’esecuzione di impianti di RSU, discariche,
strade, edifici,acquedotti.
Studi geologici e geotecnici per il consolidamento di frane ed abitati.
Studi di microzonazione sismica.
Progettazione e collaudo di sistemi di monitoraggio ambientale.

alte esperienze professionali

Docente di Scuola secondaria dall’anno scolastico 1976/77 all’anno scolastico  1991/1992.

ATLETICA LEGGERA

Giulio Riga,  del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle di Ostia Lido (Roma), è stato un buon mezzofondista negli anni settanta.
Le sue gare preferite erano i metri 800 e 1500, distanze su cui ha ottenuto risultati a livello internazionale.
Nel 1970 si è aggiudicato il titolo dei 1500 m nella finale dei campionati nazionali studenteschi.
Ha vestito  due volte la maglia della nazionale juniores negli 800 m.
Nel 1972 è stato campione italiano assoluto nei 1500 m.
Negli anni 1972-1976 è stato più volte campione italiano universitario degli  800 e 1500 metri.
Per più anni ha detenuto assieme ai suoi compagni delle Fiamme Gialle il record italiano della 4x800 e 4x1500.
Ha partecipato alle universiadi di Mosca nel 1973, a vari campionati mondiali militari ed ai campionati europei del 1974.
Ha vestito molte volte la maglia della nazionale e partecipato a numerosi incontri internazionali in Italia e nel mondo.
Nel 1976 per problemi fisici non ha partecipato alle olimpiade di Montreal.
Il suo migliore tempo nei 1500 metri è di 3’.39”.3
Allenatori: Oscar Barletta ed il grande Prof. ed amico Renato Funiciello.

Oggi, continua a correre per passione e senza partecipare a competizioni sportive.