venerdì 13 marzo 2015

BOLLETTINO SISMICO 2014


Bollettino sismico 2014
di: Giulio Riga, Paolo Balocchi

Riassunto: il Bollettino sismico vuole raccogliere le informazioni relative all'attività sismica nazionale per l'anno 2014, individuando anche quelle aree del territorio che sono state più soggette a terremoti. Infatti ad un'analisi della sismicità alla scala nazionale, è stata aggiunta l'analisi della sismicità di 19 sequenze, individuate sulla base del numero di eventi rilevati nel periodo del 2014 e sulle caratteristiche sismotettoniche dell’area. I dati ricavati dal database ISIDe e NEIC, sono stati analizzati con due approcci differenti. Il primo riguarda lo studio statistico con cui è stato possibile rappresentare la variazione della sismicità dell'area interessata mediante grafici. Il secondo, di carattere previsionale è basato sui processi di preparazione e di iniziazione che conducono a grandi terremoti come bombe sismiche, anomalie, microstrutture evolutive, focalizzazione. Attraverso la descrizione della distribuzione dei sismi alla scala nazionale, è possibile definire un maggiore grado di pericolosità sismica per le regioni meridionali, rispetto a quelle settentrionali.


mercoledì 4 marzo 2015

I CLUSTER DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO

I cluster sismici sono indicativi di strutture sismicamente attive i cui orientamenti possono essere stimati utilizzando il loro sviluppo temporale e spaziale.
Inoltre, quando i terremoti più energetici che si verificano in un cluster sono dei foreshock, è possibile l’accadimento di un forte terremoto la cui magnitudo sembra dipendere da quella del foreshock o dei foreshock, dalla loro posizione temporale all’interno del cluster.
Nella figura 1 sono indicati i cluster che si sono attivati nell’Appennino Tosco-Emiliano in epoche diverse in strutture che non hanno mostrato una forma predominante di attività sismica in passato.
In particolare, l’analisi delle informazioni sui raggruppamenti A e B, suggerisce un collegamento tra loro e probabilmente anche con gli altri.
Il cluster A che si sta sviluppando nella zona di Querciola-Gaggio Montano (BO) e che si è attivato il 15 febbraio del 2015, è costituito da 33 scosse di bassa magnitudo gran parte delle quali con ipocentro intorno ai 10 km (figura 2).
La sequenza temporale dei valori di magnitudo mostra due eventi di magnitudo 2.8 ML registrati rispettivamente il 24 e il 27 febbraio del 2015.
I valori di magnitudo tendono ad aumentare secondo la direzione SE-NW (figura 3), mentre la direzione di sviluppo del claster sembra essere collegata ad una struttura distensiva avente un orientamento SW-NE.
Il cluster B che si è sviluppato a Castiglione dei Pepoli-Monte Baducco (BO) è iniziato il 23 gennaio del 2015 a profondità ipocentrale di circa 10 km.
La sequenza dei valori di magnitudo, composta di 87 eventi (figura 4), mostra un foreshock di magnitudo 4.3 Mw, registrato il 23 gennaio del 2015-03-03, seguito da una fase di assestamento già completata.
La distribuzione spaziale dei valori di magnitudo riportata nella figura 5, mostra una direzione preferenziale SE-NW, mentre l’andamento temporale-spaziale degli epicentri, mostra una direzione di sviluppo del cluster NW-SE.
In sintesi, il cluster A potrebbe rappresentare un’attività adiacente al cluster B capace di produrre ulteriori sollecitazioni e forse anche la rottura dell’area previa accadimento di un foreshock di magnitudo 3.8-4.6 Mw.


 Figura 1. Ubicazione dei cluster
Figura 2. Andamento temporale dei valori di magnitudo e delle profondità ipocentrali del cluster "A".


























Figura 3. Distribuzione spaziale dei valori di magnitudo e spazio-temporale delle profondità ipocentrali del cluster "A".
























Figura 4. Andamento temporale dei valori di magnitudo e delle profondità ipocentrali del cluster "B".

























Figura 5. Distribuzione spaziale dei valori di magnitudo e spazio-temporale delle profondità ipocentrali del cluster "B".