domenica 29 luglio 2012

SEQUENZA SISMICA DELLA CALABRIA 07/2012



ANALISI SPERIMENTALE (Aggior. 20/06/2012)
Epicentro del "Big-One" della Calabria


L’analisi di molte delle serie temporali di lungo periodo rivela che i terremoti forti sono preceduti da finestre temporali con attività sismica anomala.
ANALISI SPERIMENTALE (Aggior. 20/06/2012)
Epicentro del "Big-One" della Calabria
 
La finestre temporali anomale assumono forme semplici o complesse a seconda delle microstrutture di medio e breve periodo di cui sono composte.
Nel modello sperimentale, il passaggio dall'attività sismica anomala premonitrice al Mainshock, caratterizzato da foreshock “caratteristici, è legato ad un aumento o diminuzione dello stress lungo la frattura dovuto ad asperità o a fenomeni parziali di fusione della roccia.
I foreshock “caratteristici” (precursori caratteristici) possono indicare l’inizio di apertura o la progressione di una rottura irreversibile all'interno della zona di preparazione di un imminente terremoto.
Nella maggior parte delle sequenza di breve periodo, i precursori “caratteristici”  sono legati a quelli  della sequenza  di lungo periodo (precursori tettonici).
I precursori tettonici si manifestano al di fuori della zona di preparazione di un imminente terremoto, in aree premonitrici.
Ogni area premonitrice è caratterizzata da un foreshock “caratteristico che contiene le informazioni per calcolare la magnitudo del Mainshock.
Il periodo di tempo tra l’inizio e la fine dell’anomalia (calcolati regione per regione) può essere impiegato per una previsione di medio periodo dei terremoti.
In genere, i forti terremoti non avvengono mai nello stesso posto (solo alcuni foreshocks si sono ripetuti sullo stesso segmento della faglia).
Questo vuol dire che le analisi devono concentrarsi su quei segmenti di faglia dove non sono avvenuti i terremoti, posti vicini ai segmenti interessati in passato da eventi forti.

Analisi della sequenza di lungo periodo della Calabria

Per la previsione dell’epicentro del Big-One della Calabria è stata utilizzata la serie temporale dei valori della magnitudo che va dal 1973 al 2012 (USGS Data base).
Nella figura 1 sono riportate tutti gli epicentri previsti dagli algoritmi ERM2, ERM3 e ERM6.
Il grafico mostra chiaramente una maggiore concentrazione degli epicentri nel settore centro-settentrionale della Calabria, in particolare in corrispondenza della Sila e del confine calabro-lucano.
Nella figura 2 sono indicati i tre epicentri selezionati dagli algoritmi con un errore massimo del 20% alla data del 20 giugno 2012.
Nella figura 3 sono riportati le profondità ipocentrali previste dagli algoritmi ERM2,ERM3 e ERM6.


Fig. 1- Localizzazione di tutti gli epicentri previsti.

Fig. 2 - Localizzazione finale degli epicentri previsti.

Fig. 3 – Profondità ipocentrali previste.


Analisi della sequenza di breve periodo della Calabria

Per la previsione dell’epicentro del Big-One della Calabria è stata utilizzata la serie temporale dei valori della magnitudo che va dal 2005 al 2012 (ISIDE Date base).
Nelle figura 4 e 5 sono indicati gli epicentri e le profondità ipocentrali previsti dagli algoritmi ERM2,ERM3 e ERM6.
Nella figura 3 sono riportati le profondità ipocentrali previste dagli algoritmi ERM2, ERM3 e ERM6.
L’epicentro 1 ricade in prossimità di una struttura costituita da un allineamento E-W di
strutture positive, impostate sulla paleosuperficie pliocenica dell'Altopiano Silano.
Sulla sola base di considerazioni cinematiche viene interpretato come un elemento ditrasferimento a scorrimento trascorrente tra le grandi faglie normali del Crati e quelle del Marchesato.
E` probabile, ma non documentata, un’attività trascorrente durante il Pleistocene superiore e/o l'Olocene (Moretti, 1993; Moretti e Guerra, 1997; Ferrini e Moretti, 1998).
La seconda sulla faglia del Pollino con evidenti dislocazioni quaternarie.


Fig. 4 - Localizzazione finale degli epicentri previsti.


Fig. 5 – Profondità ipocentrali previste.





































Fig. 6 - Localizzazione alla data del 20 giugno degli epicentri previsti con l’algoritmo ERM6.





Fig. 7 - Tracce delle faglie attive (http://sgi1.isprambiente.it/GeoMapViewer/index.html)



Fig. 8 - Localizzazione epicentrale dei principali terremoti della Calabria centrale e meridionale,
tratta dal Catalogo dei Forti Terremoti in Italia.

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