Dopo l’evento del 26 ottobre si è avuto un assestamento della sequenza di circa il 98% nelle prime 10 scosse al quale è seguita una fase di accumulazione d’immediato periodo con all’interno due microsequenze composte di scosse che non hanno superato il valore di magnitudo di 3.2 Ml.
Gli eventi registrati stanno oscillando in un range ben definito, di ampiezza minore di quello che ha caratterizzato la fase preparatoria dell’evento di 5.0 Ml.
I dati disponibili ed in particolare la limitata lunghezza temporale della sequenza sismica analizzata, fino a questo momento non consentono di stabilire se la scossa di 5.0 è classificabile come foreshock o come mainshock.
Tuttavia, la struttura assunta dalla sequenza in questi ultimi tre giorni tende a classificare l’evento di 5.0 come un foreshock “caratteristico” ben posizionato all’interno della sequenza sismica di medio-breve periodo.
Gli indicatori d’imminente periodo AR1 ed AR3 hanno raggiunto valori molto bassi e sono pronti a risalire, mentre quelli di breve periodo stanno risalendo e presentano un segnale di secondo ordine attivo.
L’indicatore di forza “cumulato-assestato” sta oscillando su valori di poco sopra la linea dello zero e su livelli vicini a quelli dell’evento del 28 maggio 2012 di magnitudo 4.3 Ml.
Il primo livello critico s’individua a 3.1 Ml, seguito da un secondo livello posto a 3.7 Ml.
Questi livelli devono essere considerati nei prossimi giorni come livelli massimi di oscillazione delle scosse.
Sopra il livello 3.7 M sono possibili i seguenti scenari:
a) una fatturazione lenta della zona poco ad est dell’abitato di Mormanno con accadimento di un primo aftershock di magnitudo 4.0 Ml circa;
b) una fatturazione veloce della zona sopra indicata con l’accadimento di una scossa di 5.6 Ml.(valore dinamico attuale) o 6.0-6.5 Ml (valore statico di medio periodo).
Per avere un aumento più indicativo dei valori di magnitudo (scenario “b”) bisognerà aspettare che l’indice di forza della sequenza si riporti su valori più elevati. Con un indice di forza sotto la linea dello zero è molto probabile che si attivi lo scenario “a”.
Nell’immediato quindi, ci saranno ancora delle scosse di magnitudo da media a bassa con qualche picco verso i livelli sopra indicati.
L’area ad est e nord est di Mormanno risentirà maggiormente dell’attività sismica.
Previsione dell’epicentro
EVENTO ATTESO
Area analizzata
Latitudine: 39,8N - 40,3N
Longitudine: 15,6E - 16,5E
ALGORITMO
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EPICENTRO PREVISTO
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Lat. 39,906
Long. 16,007
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Previsione della profondità ipocentrale
ALGORITMO
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PROFONDITA’ IPOCENTRALE
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ERM1-ERM2-ERM3
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8,1-9.3 km
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Le analisi sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
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Figura 2 - Indicatore di forza della sequenza sismica.
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