giovedì 5 luglio 2018


ECONOFISICA: una nuova disciplina che può essere utilizzata per la previsione dei terremoti.

Tutto ciò che si è scritto, nonostante trovi come approdo finale una teoria che fonde le precedenti, ovvero la Teoria di Gann, esiste anche una disciplina che ha come obiettivo ultimo quello di studiare il rapporto vero e proprio che intercorre fra chi lavora nel campo delle scienze naturali e quello delle scienze economiche.
Il suo nome è econofisica.
Le radici dell’econofisica affondano nel complesso di studi e di ricerche effettuate da Benoit Mandelbrot dagli anni 60 in poi. Egli assume con disinvoltura, ma senza pretese, un innovativo approccio all’economia, detto frattale.
Il concetto di frattale è strettamente legato alla teoria di Fibonacci, che come già si è enunciato, fa da precursore alla cosiddetta matematica frattale.
L’econofisica però, a differenza delle teoria precedentemente esposte, viene sviluppata proprio dai fisici e non dagli economisti. L’arco di tempo nel quale essa si è sviluppata e si è fatta spazio fra le discipline economiche e fisiche è gli anni 90.
L’arco di studio riguardava fondamentalmente la meccanica statistica.
Questi fisici, di loro spontanea volontà, cominciarono ad abbracciare, tramite strumenti tipici della fisica, la causa economica, cercando quindi di studiare ed approfondire quei fenomeni finanziari ed economici, partendo proprio dai dati quantitativi con i quali erano soliti lavorare nel loro pluriennali modelli.
Nonostante il successo dell’econofisica non sia stato poi così ampio, rimanendo legato per molto tempo ad una concezione economico-finanziaria, tipica dei modelli anglosassoni, e quindi ben lontana dalla realtà europea, esiste un ampio raggio di azione concernente le applicazioni di questa disciplina.
I modelli frattali che si usano vengono applicati per spiegare le fluttuazioni dei mercati finanziari, gli andamenti del battito cardiaco, la previsione dei terremoti(1) e per comprendere e spiegare i crash della storia del mercato azionario, ma anche del presente.
L’ampiezza quindi delle discipline applicative dell’econofisica è molto ampia, e va dall’ambito sociale a quello sanitario, con grande rapidità di vedute, ed anche con estrema precisione ed attendibilità.
La realtà sta però nel fatto che tutto si basa sulla fisica e sulla matematica, che sono discipline ben dimostrabili e credibili.
Oltre che a Fibonacci, che è forse il pater della matematica frattale, gli specifici modelli ai quali si fa riferimento sono quelli di Murray Gell-Mann e Claude Shannon. Il primo ha creato la cosiddetta teoria della complessità ed il secondo quella dell’informazione. In cosa consistono?
Il primo, fautore della teoria della complessità indica un sistema complesso, come un sistema nel quale gli elementi subiscono continue modifiche singolarmente prevedibili, ma per le quali lo stato futuro (ben diverso dal singolo fenomeno) è difficile prevederlo.
Gell-Mann identifica come facenti parte di un sistema complesso una serie di situazioni in natura, tra le quali gli andamenti della crosta terrestre, gli ecosistemi ed anche i sistemi sociali, come appunto l’economia.
Claude Shannon invece, nella sua teoria dell’informazione, esprime i componenti base delle comunicazioni di base, funzionali all’esplicazione del fenomeno.
Ma dov’è arrivata l’econofisica? L’Italia è molto avanti dell’implementazione di questa disciplina, nonostante tecnicamente non si da, nel nostro sistema economico, un’importanza del mercato azionario ai livelli di altri paesi, specie del sistema angolassone.
Uno degli studi più interessanti, targato INFM (Istituto nazionale di fisica della materia) e Cnr, che ha ricevuto anche una copertina sull’autorevole rivista americana Physics Today, riguarda il cosiddetto flocking, ovvero l’organizzazione degli stormi degli uccelli.
Il sistema degli stormi, secondo questo studio effettuato in un habitat interessante quale quello della stazione Termini di Roma, indica come il volo degli uccelli segua delle dinamiche simili a quelle delle turbolenze atmosferiche o del corpo umano, o ancora a quelle della società degli insetti e delle bolle speculative.
Quando gli stormi vengono attaccati da un predatore, ad esempio, prima si disperdono e poi subito si ricompattano, non seguendo alcun leader o capo ma solo ed esclusivamente i loro compagni più vicini ad un numero limitato di esemplari.
Situazioni analoghe accadono nelle bolle speculative, che quando vanno a scoppiare o quando vanno a gonfiarsi, non seguono un leader ma una massa minima di speculatori, che fanno da battistrada per la creazione del fenomeno.
Perché accade tutto questo? Perché situazioni molto lontane fra di loro presentano dinamiche fra loro molto simili e talvolta sovrapponibili?
La risposta adesso come adesso non la può fornire nessuno, ma sta di fatto che sembra esistano delle leggi fisiche che regolino in maniera precisa alcuni sistemi.
Tutti questi sistemi sono complessi, alla maniera di Gell-Mann, e presentano tecniche comunicative ed informative simili a quelle propugnate da Shannon, tutto questo in un contesto e con metodi vicini alla matematica ed alla geometria frattali, per le cui teorie ci si è rifatti alle idee di Fibonacci.
Cos’hanno compreso veramente questi studiosi? Ognuno può farsi un’idea analizzando una serie di esempi naturali e non che si sono verificati nella travagliata storia dell’umanità.

Approfondimenti
1)
http://www1.unipa.it/ocs/sito-strategico/relazioni/pubblicazioni_secondo_anno/PA5.pdf


Nessun commento:

Posta un commento