lunedì 20 gennaio 2014

SEQUENZA SISMICA DELL'ETNA

La sequenza sismica dell’Etna mostra quattro eventi di magnitudo compresa tra 4,3 Ml e 4,6 Ml accaduti tra il 1991 ed 2013 associati a strutture ramificate di primo e secondo ordine.
Le finestre temporali tra i punti d’innesco e la fase preparatoria al mainshock sono caratterizzate da più foreshock, anomalie sismiche di fondo ben pronunciate e da uno schema evolutivo ascendete moltiplicativo che confermano l’elevato stato di fatturazione dell’area analizzata.

Le quattro strutture ramificate sono state seguite dalle seguenti eruzione del vulcano:

1)      eruzione del 14 dicembre del 1991 (la più lunga ed imponente tra le eruzioni degli ultimi tre secoli);
2)      eruzione del 27 ottobre del 2002 (durata dal 27 ottobre al 29 gennaio dell'anno seguente, è da considerarsi tra le più esplosive degli ultimi 100 anni);
3)      eruzione del 12 gennaio del 2011 (iniziata nella tarda sera dello stesso giorno ed è il primo di una serie di episodi eruttivi);
4)      eruzione del 19 febbraio del 2013 (preceduta da un periodo di 10 mesi di relativa pausa è stata caratterizzata da una decina di fontane laviche orientate lungo una fessura).

Nella figura 1 sono sintetizzate in modo grafico le strutture ramificate, gli eventi e le date d’innesco, di accadimento del mainshock  e delle eruzioni dell’Etna associate.
Lo schema della seconda struttura ramificata che ha preceduto l’importante eruzione del 2002 è caratterizzata da un primo step preparatorio più ampio e complesso rispetto  a quello delle altre strutture ramificate.
Il tempo intercorso tra il punto d’innesco e quello del mainshock è variato da 5 a 13 mesi circa.



Le analisi  sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
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©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA



Figura 1 - Strutture ramificate dell''Etna

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