lunedì 7 ottobre 2013

SEQUENZA SISMICA DEL GOLFO DI VALENCIA

PROGETTO CASTOR  

Nel 1996 sono iniziati gli studi nel delta dell’Ebro per convertire in un deposito di stoccaggio di gas naturale, il vecchio giacimento petrolifero “Amposta” ubicato a 22 chilometri dalla costa di Vinar cittadina in provincia di Castellón a più di 1.750 metri di profondità sotto il livello del mare.
Dal giacimento petrolifero sono stati estratti  56 milioni di barili di petrolio dal consorzio Shell-Campsa durante gli anni 1973-1989, periodo di tempo durante il quale il deposito Amposta era in produzione.
Si tratta di un serbatoio strategico, destinato a conservare una quantità di gas naturale, pari ad un terzo di quello che consuma tutta la Spagna in 50 giorni.
Circa 1.300 milioni di m3 è il volume di gas che può essere iniettato con regolarità nel deposito con portate d’iniezione di 8 milioni di m3/giorno in un tempo di circa 6 mesi.
Il progetto è gestito da una piattaforma marina fissato sulla superficie, da cui sono stati perforati 13 pozzi per iniettare prima gas naturale e quindi rimuoverlo.
Fanno inoltre parte del progetto un gasdotto di 30 chilometri di lunghezza totale (22 sottomarini e 8 nella fascia costiera)
L’attività d’iniezione nel deposito è iniziata nel mese di maggio del 2013 e terminata il 16 settembre.
Fino all’ultima data sono stati stoccati nel deposito, 102 milioni di metri cubi.
Il 26 settembre, dopo la registrazione nell’area di oltre 200 eventi sismici, di cui uno di magnitudine 3,6 mbLg(L), il Ministero dell'Industria ha ordinato la sospensione dell'attività dell'impianto.

Figura 1 – Schema del progetto Castor  (http://www.proyectocastor.com/?page_id=116)


UBICAZIONE DEL PROGETTO CASTOR

 Il deposito è situato in una zona a media attività sismica, attraversata dal sistema faglie attive quaternarie “Fosa de Amposta” orientato NE-SW e composto di tre faglie principali; la faglia orientale che ha una lunghezza di 51 chilometri, la centrale di 35 chilometri, mentre quella occidentale è di 18 chilometri di lunghezza e molte altre di dimensioni minori che non sono mappate.

Queste faglie per la loro lunghezza sono capaci di generare eventi di magnitudo maggiore di 6.
Durante il mese di settembre sono state registrate dall'Istituto geologico e minerario di Spagna (IGME), 270 terremoti di magnitudo da 1 e fino a 4,2 mbLg(L), vicino alla faglia orientale del sistema “Fosa de Amposta”.
Gli epicentri dei terremoti sono situati a sud-est non lontano dal luogo in cui è stata eseguita l'iniezione di
Le scosse hanno causato una piccola frattura orientata secondo la direttrice NW-SE (figura 9) con eventi di maggiore entità registrati giorni dopo la fine dell'iniezione.
 gas nel serbatoio.

Figura 2 - Mappa delle faglie attive.

Figura 3 -  Ubicazione del sisma di magnitudo  4,2 del 1 ottobre 2013.

SEQUENZA SISMICA DI LUNGO PERIODO – Zona ampia

Il terremoto più forte dal 1930 nell'area del Golfo di Valencia risale al 1994 con 4,9 di magnitudo al quale sono seguiti due eventi minori accaduti il 21 settembre 2003 e il primo ottobre 2013.
I tre eventi, che costituiscono due cicli sismici di diversa durata e rilascio di energia, sono stati preceduti ciascuno da due foreshock caratteristici.
La struttura della sequenza sismica, nella parte finale, mostra una fase di rilascio di energia iniziata dopo l’evento di magnitudo 3,6 registrato il 29 settembre 2013, terminata con l’evento di 4,2 del primo ottobre 2013.
Sulla sequenza ora è attiva una fase di assestamento di breve periodo alla quale è possibile associare un primo aftershock caratteristico di magnitudo 3,6 circa.
La magnitudo massima prevista per la zona dal modello “Previsio” è di 6,0 mbLg(L).
Nella figura 5 sono riportati le linee d'isoprofondità ipocentrali e gli eventi caratteristici della sequenza sismica.

 Figura 4 - Sequenza temporale di lungo periodo dei valori di magnitudo.



Figura 5 – Distribuzione delle sequenze sismiche del Golfo di Valencia dove è evidenziato l’evento principale.


SEQUENZA SISMICA DI LUNGO PERIODO – Zona ristretta

I dati storici (National Geographic Institute) indicano che dal 9 settembre 2013 al 6 ottobre sono stati registrati 349 terremoti su un totale di 569 scosse accaduti dal 1930 al 2013.
Il più forte evento della serie storica di magnitudo 4,2 mbLg(L) si è verificato alle ore 5:32 del mattino del 1 Ottobre 2013 ed è stato  preceduto da altri due eventi di magnitudo 3,9 e 3,6 nei giorni precedenti, classificati dal programma “Previsio” come foreshock caratteristici.
Adesso c'è uno sciame di terremoti caratterizzato da un aftershock caratteristico di magnitudo 3,9 registrato il 2 ottobre 2013, al quale seguirà un secondo aftershock caratteristico di mangitudo 3,6 circa nel breve periodo.
La mappa della distribuzione delle repliche si sviluppa per circa 20 chilometri nella direzione NW-SE, mentre l'epicentro del terremoto più forte si trova ai circa 12 km a sud-ovest del progetto "Castor".
La direzione di rilascio dell’energia lungo la frattura avviene da NW verso SE, al contrario l’assestamento.

Figura 6 - Localizzazione del progetto Castor e del sisma del 1 ottobre 2013.


Figura 7 – Sequenza temporale di lungo periodo dei valori di magnitudo.


Figura 8 – Epicentri degli eventi registrati dal 1930 al 2013 e faglie attive.


 Figura 9 – Distribuzione delle fratture.


Figura 10 – Numero di eventi sismici annuo.

TERREMOTI INDOTTI 

L’attività sismica iniziata nel mese di settembre, coincide nel tempo e nello spazio con le operazioni di stoccaggio di gas naturale effettuate a circa 12 km a nord-est degli epicentri delle scosse più energetiche.
Il terremoto più forte è arrivato il 1 Ottobre 2013,  ma già il 26 settembre Ministero dell'Industria aveva ordinato il fermo delle operazioni d'iniezione di gas a causa delle numerose scosse di magnitudo fino a 3,6 registrate.
L’energia rilasciata, pari a quella di una scossa di magnitudo 4,5 circa, è inferiore a quella prevista per l’area analizzata che è capace di produrre una rottura a largo della costa di Castellón, in una zona sismica a rischio non trascurabile (è possibile un effetto domino sul sistema di faglie Amposta).
I terremoti di bassa magnitudo e profondità ipocentrale, registrati lungo una direttrice trasversale al sistema di faglie “Fosa de Amposta”,  sono inseriti in un ciclo anticipato rispetto a quello naturale di accadimento dei terremoti nell’area, che fa ipotizzare un'origine indotta della sismicità.
Le cause della creazione delle microfratture, sono da ricercare nell’alterazione dei valori della pressione dei pori durante la fase d’iniezione del gas, ma anche nelle fasi successive di riequilibrio che in aree sismiche, può alterare i tempi e le modalità di rilascio dell’energia sismica (incremento della sismicità dell’area).
Le faglie, che sono quelle che generano i terremoti, sono caricate degli sforzi che scaricano, lungo i settori a minore resistenza, in più fasi cicliche, quando non sono più in grado di sopportare l'accumulo di energia.


Le analisi  sono eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili. Sono possibili errori.
Tutte le parti delle previsioni sono riservate. Nessuna parte può essere riprodotta nella forma o nel significato senza il permesso scritto dell’autore.
©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA

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