giovedì 14 febbraio 2013

TERREMOTO DI SANTA CRUZ (06/02/13)

Il margine orientale dell'Australia è uno delle aree più sismiche del mondo a causa dell'elevato livello di convergenza tra l'Australia e il Pacifico.
La sismicità è distribuita sulle strutture tettoniche note nella zona dove i terremoti si allineano prevalentemente nelle direzioni WE e NS. 
Il terremoto che si è verificato il 6 febbraio del 2013 di magnitudo 7,9 Mw nelle isole di Santa Cruz si colloca in prossimità del confine tra la placca indo-australiana e quella del Pacifico.
Qui l’Australia converge e subduce sotto la placca del Pacifico, verso NE-E ad una velocità di circa 94 mm/anno.
La figura 1 fa notare l'attività sismica registrata intorno alla curva tettonica adiacente al terremoto del 6 febbraio 2013 dal 2004 al 2013.

A sud di questo terremoto (sezione B-B’), la placca del Pacifico viene subdotta al di sotto della placca indo-australiana.
Più ad ovest (la sezione A-A’), la tettonica è orientata circa W-E e il movimento della piastra dell’Australia è quasi parallelo al confine.
Con i quadrati di colore giallo sono indicate le zone di maggiore stress individuate dall’algoritmo di predizione sperimentale “RAS1”.























Figura 1 - Attività sismica registrata dal 2004 al 2013 (http://www.emsc-csem.org/#2).




















Figura 2 - Tracce delle sezioni.


































































Figura 3 - Approfondimento dei terremoti.






















Figura 4 - Mappa 3D degli ipocentri.


Nella figura 5 è riportato l’andamento temporale dei valori di magnitudo riferiti allo stesso periodo.
Complessivamente, dal 2004 fino all’evento di magnitudo 7,9 Mw del 6 febbraio, sono stati registrati 10 eventi principali di magnitudo maggiore o uguale di 7,0 e diversi terremoti di magnitudo 6,0.
La sequenza sismica di breve periodo è iniziata dopo il foreshock del 2 febbraio 2012 di magnitudo 7,1 Mw seguito da una fase di aggiustamento durata fino al mese di marzo del 2012 e da un’anomalia sismica semplice.
In seguito, è iniziata l’ultima fase di rilascio di energia che si è protratta fino alla scossa del 6 febbraio 2013.
I valori della magnitudo e dell’epicentro previsti dal modello “Previsio” alla data del 6 febbraio 2013 sono riportati nelle tabelle seguenti.


Previsione di breve periodo

Area analizzata
Latitudine:   -8S  /  -18S
Longitudine:    160E  /    170E

Previsione della magnitudo

DATABASE
MAGNTUDO PREVISTA
EVENTO
EMSC
                 7,9 – 8,4 Mw
7,9 Mw (06-02-2013)
Tabella 1 – Valori della magnitudo calcolati con l’algoritmo EPTR12

Previsione dell’epicentro

Sono stati utilizzati gli algoritmi ERM2 e ERM3.

I risultati sono riportati sulle tabelle e sui grafici seguenti.

DATABASE
ERM2
ERM3
EVENTO
ANSS
LONG. 165,163
LAT. -11,458
LONG. 165,188
LAT. -12,59
LONG. 166,138
LAT. -10,738(06-02-2013)
Tabella 2 – Epicentri calcolati con l’algoritmo ERM



Le analisi  sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
Tutte le parti del blog sono riservate. Nessuna parte può essere riprodotta nella forma o nel significato senza il permesso scritto dell’autore.
©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA

 



















Figura 5 - Andamento temporale dei valori di magnitudo ed indicatori della sequenza sismica.





















Figura 6 - Previsione dell'epicentro.

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