Aggiornamento del 03/02/13
Il cerchio di colore rosso indica l’epicentro previsto dagli algoritmi ERM, mentre i cerchi di colore giallo sono gli eventi registrati ieri (Fonte dati : Catalogo ISIDe).
MAGNITUDO CRITICA
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INDICATORI ENERGETICI
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>3.2 ML
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Inizio fase “discendente”
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Previsione di breve periodo
EPICENTRO
PREVISTO
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MAGNITUDO
MASSIMA
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SEGNALE DI
ATTENZIONE
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PRECURSORE
SISMICO
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EPTM14 - ERM1 ERM2-ERM3
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Latitudine 44.160
Longitudine 10.498
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2.8-4.5 ML
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Attivo
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Presente
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STATO DELLA SEQUENZA OGGI
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INDICATORE DI FORZA
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Non attivi
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Standby
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-32.2
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MAGNITUDO MASSIMA ATTESA PER
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>3.2 ML
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5.6-5.8 ML
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NOTE
1) I parametri riportati nelle tabelle variano con l’accadimento di nuove scosse.
2) L’epicentro è stato calcolato tenendo conto della posizione delle faglie e riducendo progressivamente le dimensioni della mappa di base.
Aggiornamento del 30/01/13
Previsione di breve periodo
MAGNITUDO MASSIMA PREVISTA
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MAGNITUDO MASSIMA REGISTRATA
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2.8-4.5 ML (28/01/13)
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3.3 ML (30/01/13)
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SEQUENZA SISMICA DELLA GARFAGNANA
L’analisi della sequenza sismica della Garfagnana evidenzia una chiara interconnessione con la sequenza della pianura padano emiliana.
Il terremoto del 25 gennaio 2013 di magnitudo 4.8 ML è ben inserito nella fase di assestamento che è seguita al terremoto del 20 maggio 2012 di magnitudo 5.9 ML.
I due eventi sono legati all’evoluzione di un sistema che si frattura secondo uno schema di distribuzione spaziale e successione temporale, condizionato dalle forze tettoniche in atto e dalle caratteristiche delle strutture sismogenetiche sollecitate.
L’andamento temporale dei valori di magnitudo della sequenza sismica di lungo periodo della Garfagnana (figura 1), mostra tre eventi principali di cui quello di magnitudo 5.4 del 23 dicembre del 2008 è inserito nella parte terminale di un ciclo sismico di breve e medio periodo.
Nella figura 2 sono riportati i valori temporali di magnitudo registrati dall’1 gennaio 2012 ad oggi e gli indicatori energetici elaborati dal modello “Previsio”.
Il grafico mostra una fase di assestamento che si è attivata dopo il terremoto del 29 maggio 2012 di magnitudo 5.2 ML ed il corretto inserimento in questa fase dei terremoti più forti registrati nel corso del 2012, inizio del 2013 (i picchi discendenti sono generati dalla chiusura del ciclo sismico di breve periodo).
Analogo andamento si nota sulla sequenza della Pianura Padana Emiliana (figura 3) dopo il terremoto del 29 maggio del 2012 di magnitudo 5.1 ML.
Gli indicatori energetici della sequenza hanno individuato con molta precisione i segnali di attenzione poco prima delle scosse principali.
Per il breve/medio periodo il modello "Previsio" ha fornito i valori massimi di magnitudo riportati nella tabella seguente.
MAGNITUDO MASSIMA
DI MEDIO PERIODO
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Pianura Padana Emiliana
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5.5-5.6 ML
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Garfagnana
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5.6-5.8 ML (valori aggiornati al 01/02/13)
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SEQUENZA
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MAGNITUDO MASSIMA
DI BREVE PERIODO
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Pianura Padana Emiliana
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2.8-4.4 ML
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Garfagnana
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2.8-4.0 ML
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Il grafico della fratturazione temporale derivante dall’attività sismica che si è sviluppata nell’area della Garfagnana dal 1973 ad oggi, evidenzia una faglia trascorrente orientata NE-SW circa ed una seconda faglia più importante posizionata verso la cresta della dorsale appenninica.
La posizione dell’epicentro del terremoto del 25 ottobre 2013 e di quello previsto dall’algoritmo ERM3, fa supporre che, nel medio periodo potrebbe attivarsi la seconda faglia.
Le analisi sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
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Figura 4 – Schema della fratturazione temporale dell'area della Garfagnana.
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