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venerdì 5 maggio 2017

SEQUENZA SISMICA DELLA PIANURA PADANA EMILIANA

Aggiornamento di venerdì 05 maggio ore 19:00

Si è attivato il segnale di attenzione e nella parte finale della sequenza si sta formando un’anomalia di tipo “2MiA”. Il range è di 3.5-3.8 ML con estensione fino a 4.1 Mw. La velocità di sviluppo della sequenza sismica è ancora bassa.  Per ora è tutto nella norma.

mercoledì 26 aprile 2017

SEQUENZA SISMICA DELLA PIANURA PADANA EMILIANA

Aggiornamento di mercoledì 26 aprile ore 19:15

La scossa di magnitudo 3.1 ML registrata alle ore 18:46:08 è rientrata nel range di 3.1-3.5 ML riportato nell’aggiornamento di venerdì 14 aprile.
Ora deve accadere una scossa di  magnitudo 2.5-3.0 ML per attivare il segnale di attenzione. Il range provvisorio è di 3.2-3.6 ML con estensione fino a 4.1 Mw.  La potenzialità dell’area è di 5.1 Mw.

venerdì 14 aprile 2017

SEQUENZA SISMICA DELLA PIANURA PADANA EMILIANA

Aggiornamento di giovedì 13 aprile ore 07:45

Le due scosse di magnitudo 2.7 ML registrate nella zona di Finale Emilia (MO)  questa mattina sono degli aftershocks secondari legati alla scossa di magnitudo 3.5 Mw del 30/11/2016.
Il segnale di attenzione non è attivo e la velocità di sviluppo della sequenza è molto bassa. Il range provvisorio è di 3.2-3.4 ML con estensione fino a 4.0 Mw.  La potenzialità dell’area è di 5.1 Mw.

domenica 29 gennaio 2017

SEQUENZA SISMICA DELLA PIANURA PADANA EMILIANA

Aggiornamento di sabato 28 gennaio ore 10:00

L’evento di magnitudo 2.7 ML registrato questa mattina nella zona di Modena alle ore 9:16:53 è associato al segnale di attenzione attivo sulla sequenza della Pianura Padana (vedi aggiornamento di ieri sulle sequenze sismiche dell’Italia).
L’evento rientra nella fase di accumulo di energia iniziata dopo il terremoto di magnitudo 5.6 Mw del 29 maggio del 2012 .
Nella parte finale della sequenza sismica si sta formando molto lentamente un’anomalia di tipo”Bd1” alla quale è associato un range di 3.1-3.8 M. La magnitudo massima dell’area è di circa 5.2 Mw.

mercoledì 22 agosto 2012

SEQUENZA SISMICA DELLA PIANURA PADANA EMILIANA 08/2012

Due eventi sismici importanti caratterizzano la sequenza sismica della Pianura Padana Emiliana durante il 2012, accaduti il 20 maggio (M = 5,9 ) ed il 29 maggio 2012 (M = 5,8 ).
La sequenza sismica di medio-breve periodo (fig. 1), evidenzia dopo il secondo evento una veloce fase d’assestamento caratterizzata da due aftershocks di magnitudo 5,1 e 4,3 ben posizionati e l’assenza di una scossa di “chiusura”.
Nell’ultima parte della sequenza si sono attivati due segnali d’attenzione ai quali non è seguita la scossa di “chiusura”.
Da qualche giorno è attivo un terzo segnale d’attenzione al quale si può associare una scossa di “chiusura” di magnitudo 3,2-3,6 M.
Un valore superiore a 3,6 M (compatibile con la struttura complessiva della sequenza sismica) può essere considerato come un primo foreshock “caratteristico” di un nuovo ciclo probabilmente di medio-lungo periodo.
Sulla parte terminale della sequenza non sono presenti anomalie sismiche, divergenze o microstrutture con implicazioni negative, l’indicatore di forza della sequenza mostra valori abbondantemente sotto la linea dello zero (fig.2).
In sintesi: sulla base dei dati disponibili,  le aree interessate dai sismi del 20 e 29 maggio, continueranno ad essere interessate da una bassa attività sismica con scosse inferiori a 3 M. Non si esclude una scossa di magnitudo 3,2-3,6 M nel breve periodo o leggermente superiore (3,7-4,3 M) nel medio-lungo periodo.
Il prossimo aggiornamento sulla struttura della sequenza sismica e sulla sua evoluzione nel lungo periodo (riferita a tutta la Pianura Padana) sarà pubblicato dopo l’accadimento di una scossa di magnitudo 3,2-3,6 M.
Figura 1 - Serie temporale dei valori di magnitudo.
Figura 2- Indicatore di forza della sequenza.

sabato 28 luglio 2012

SEQUENZA SISMICA DELLA PIANURA PADANA EMILIANA 07/2012

Tra il 17 e venerdì 27 luglio, le aree interessate dagli eventi del 20 e 29 maggio 2012 sono state temporaneamente influenzate positivamente (bassa attività sismica) dalla microstruttura del tipo “2Ma” che continuerà a farsi sentire anche nei prossimi giorni.
Vediamo, nei dettagli, l’evoluzione della sequenza nel breve e medio periodo (fig. 1), in base alle elaborazioni dei modelli EPTR.
La bassa attività sismica è destinata a continuare proponendo scosse inferiori a 3 M con punte fino a 3,4-3,7 M nel breve e medio periodo.
Sulla parte terminale della sequenza non sono presenti anomalie sismiche o microstrutture con implicazioni negative, l’indicatore di forza della sequenza mostra valori abbondantemente sotto la linea dello zero (fig.2).
Il conteggio del numero d'eventi della fase d’assestamento evidenzia l’assenza di una scossa di magnitudo 3,4-3,7 M nella struttura complessiva della sequenza sismica, il cui accadimento è da considerarsi del tutto normale. 
Sulla figura 3 (carta delle fratture), sono riportate le aree (perimetrate con linee di colore rosso) dove nel lungo periodo esiste la probabilità di avere scosse di media e forte magnitudo.
Il settore settentrionale è quello a rischio più elevato, con possibilità di scosse maggiori di 4,3M.

In sintesi: sulla base dei dati disponibili, in questo momento non sono possibili scosse di forte magnitudo nelle aree interessate dai sismi del 20 e 29 maggio.

Il prossimo aggiornamento sulla struttura della sequenza sismica e sulla sua evoluzione nel lungo periodo (riferita a tutta la Pianura Padana) sarà pubblicato dopo l’accadimento di una scossa di magnitudo 3,4-3,7 M.

Per la chiusura ufficiale della sequenza si rimanda al rapporto finale degli enti istituzionali.

Le analisi sulla sequenza sismica sono state eseguite con il modello sperimentale EPTR in fase di completamento e di verifica.




























Figura 1- Serie temporale dei valori di magnitudo.

Figura 2 - Indicatore di forza della sequenza sismica.




































Figura 3 - Carta delle fratture e delle aree dove nel lungo periodo esiste la probabilità di avere scosse di media e forte magnitudo.





lunedì 25 giugno 2012

SEQUENZA SISMICA DELLA PIANURA PADANA EMILIANA 06/2012

Il modello sperimentale “Previso” utilizza al momento 13 algoritmi per localizzare l’epicentro e stimare la magnitudo analizzando le 5-10 scosse che precedono l’evento principale.
Gli algoritmi EPTM12 ed EPTM13 d'ultima generazione e non ancora ultimati, eseguono analisi di breve-imminente periodo (ore-giorni).
Testati per la prima volta nell’analisi della fase d'assestamento della sequenza sismica della pianura  padana emiliana hanno fornito con precisione i segnali d’inizio delle fasi di caos che precedono le scossa medio-forte.
Il valore della magnitudo associata al segnale, presenta ancora delle imprecisioni che si sta cercando di risolvere attraverso i tests.
I precursori analizzati dagli algoritmi sono i “foreshocks caratteristici” e le “microsenquenze”, in pratica le scosse deboli singole o associate  che avvengono prima di un terremoto principale.
La loro decodifica, in alcune condizioni, consente di stimare il valore della magnitudo e l’epicentro della scossa principale con estrema precisione.
Per un corretto utilizzo degli algoritmi occorre inserire i valori della magnitudo in tempo reale e seguire in  continuo la sequenza (nella fase d'assestamento si  possono generare più segnali ad intervalli di poche ore).
I risultati ottenuti sono sperimentali (non valicati dalla Comunità scientifica) e per tale motivo sono soggetti ad errori.

Analisi della sequenza

Negli ultimi 40 anni nella pianura padana si sono verificate 114 scosse di magnitudo 4,3 M, 16 di magnitudo 5,0 M e solo 3 di magnitudo 5 (dati USGS).
Le tre scosse di magnitudo uguale o maggiore di 5,5 M sono accadute tra il 20 ed il 29 maggio 2012.
Delle 114 scosse di magnitudo uguale o maggiore di 4,3, solo una è stata seguita dopo tre giorni da una scossa di magnitudo 5,0 M.
L’analisi della sequenza d'assestamento seguita alla scossa del 20 maggio 2012, evidenzia un secondo evento (il 29 maggio) con una magnitudo, posizione e profondità ipocentrale  non conformi alla sequenza.
Al momento i dati disponibili non consentono di stabilire se questa seconda scossa è un aftershock “caratteristico” o una nuova scossa.
Questa incertezza incide sui tempi di chiusura della fase d’assestamento che nella prima ipotesi sarà  lunga.
La struttura della sequenza sismica post 5,8 M e l'incatore di forza (IFS cumulato-assestato sotto la lenea dello zero) sembrano avvalorare l’ipotesi di "nuova scossa" preceduta da una breve fase d'assestamento anomala.
Gli aftershocks di diverso ordine di questa scossa sono ben ordinati nella sequenza d'assestamento.


Analisi d'immediato periodo

Negli ultimi due giorni le scosse non hanno superato il primo forte livello posto a 3,6 M (la scossa maggiore registrata è stata di 3,1 M).
Sull’indicatore EPTM1 non si è ancora attivato nessun segnale d’attenzione di breve periodo  mentre sull’indicatore EPTM12 alle ore 3:43:50 (tempo origine UTC) è comparso un segnale al quale possono essere associate scosse di magnitudo 2,1-3,2 M.
I livelli che ostacolano la risalita dei valori di magnitudo sono 3,6 M, 3,8 M ed il forte 4,3 M, non facile da superare nell’immediato periodo.

In sintesi: la struttura complessiva della sequenza sismica negli ultimi giorni è continuata a migliorare. I valori di magnitudo dinamici si sono portati sotto il livello di 3,8M (livello superiore d’oscillazione dei valori di magnitudo nella sequenza di lungo periodo).
Nei prossimi giorni speriamo d’individuare altre informazioni tecniche per capire se l’evento del 29 maggio (5,8 M) deve essere considerato un aftershock caratteristico” o una nuova scossa.
Gli elementi  tecnici individuati dagli algoritmi sono sufficienti per archiviare la sequenza di medio- lungo periodo in atto se l’evento del 29 maggio si considera come “nuova scossa”.



martedì 12 giugno 2012

SEQUENZA SISMICA PIANURA PADANA EMILIANA 2012

Sequenza sismica della pianura padana emiliana dell'anno 2012

La serie temporale dei valori della magnitudo dei terremoti che si sono verificati dal 2005 a maggio del 2012, mostra un evento estremo avvenuto il 20 maggio 2012 (M = 5,9) seguito da tre eventi secondari verificatesi il 29 maggio (M = 5,8-5,3-5,2), un quarto evento il 3 giugno (M = 5,1) ed infine l’ultimo il 12/06/12 di 4,3 M (Fonte INGV “Elenco degli ultimi eventi)”.
Gli eventi secondari, considerata la loro posizione nella sequenza sismica e l’energia da essi rilasciata possono considerarsi dei Mainshocks di 1° ordine.
La maggior parte degli ipocentri dei terremoti della sequenza sono avvenuti principalmente nella crosta superiore, meno di 10 km di profondità.
Dopo la scossa di 5,1 M del 3 giugno si nota sul grafico dei valori della magnitudo la formazione di un’anomalia alla quale forse è associata la scossa di 4,3 M del 12 giugno.
Sull’indicatore ERPM12 si è attivato un segnale d'attenzione.
L’indicatore evidenzia come una scossa compresa tra di 4,4-4,7 M o superiore è un chiaro segnale d'inversione della sequenza per un futuro inizio di un nuovo ciclo di breve-medio termine da seguire con attenzione.
Un valore della magnitudo inferiore a 4,2 M e l’annullamento dell’anomalia fa sperare in una chiusura della crisi sismica iniziata nel mese di dicembre 2011.


Calcolo sperimentale del valore della magnitudo del terremoto del 20 maggio 2012.

Per il calcolo del valore della magnitudo attesa sono stati  utilizzati gli algoritmi EPTR1 e EPTR12 e i database ANSS e ISIDE.
Sull’indicatore EPTR1 sono riportati i segnali d’attenzione forniti dall’algoritmo prima dell’evento principale.
Nella figura 1 dopo il segnale d’attenzione (freccia di colore rosso), l’indicatore sale rapidamente raggiungendo un valore massimo poco prima dell’evento (segnali di colore rosso).
Nella figura 2 l’indicatore sale più velocemente rispetto a quello calcolato con  i dati forniti dal database ANSS, senza raggiungere il massimo della forza.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori della magnitudo attesa calcolata dagli algoritmi utilizzati

<></><></><></><></><></><></><></><></><></>
SEGNALI
EVENTO
ANSS
6,1 Mw (20-05-2012)
ISIDE
Obiettivo = 5,5 – 6,3 Ml
5,9 Ml

Tabella 1 – Valori della magnitudo calcolati con l’algoritmo EPTR1

DATABASE
SEGNALI
EVENTO
ANSS
Obiettivo = 6,1 – 6,3 Mw
6,1 Mw (20-05-2012)
ISIDE
Obiettivo = 5,95 – 6,1 Ml
5,9 Ml


Tabella 2 – Valori della magnitudo calcolati con l’algoritmo EPTR12





































Calcolo dell’epicentro



I risultati sono riportati sulle tabelle e sui grafici seguenti.


DATABASE
ERM2
ERM3
ERM6
EVENTO
ANSS
LONG. 10,717
LAT. 45,155
LONG. 10,672
LAT. 45,111
LONG. 10,701
LAT. 44,974
LONG. 11,33
LAT. 44,92(20-05-2012)

Tabella 3 – Epicentri calcolati con l’algoritmo EPTR1


DATABASE
ERM2
ERM3
ERM6
EVENTO
ANSS
LONG. 10,948
LAT. 44,787
LONG. 10,935
LAT. 44,723
LONG. 11,025
LAT. 44,817
LONG. 11,228
LAT. 44,889(20-05-2012)


Tabella 4 – Epicentri calcolati con l’algoritmo EPTR12






































Calcolo della profondità ipocentrale

I risultati sono riportati sulle tabelle e sui grafici seguenti.


DATABASE
ERM2
km
ERM3
km
ERM6
km
EVENTO
km
ANSS
9,083
11,665
---
10 (20-05-2012)

Tabella 5 – Ipocentri calcolati con l’algoritmo EPTR1


DATABASE
ERM2
km
ERM3
km
ERM6
km
EVENTO
km
ANSS
4,757
15,593
---
6,1  (20-05-2012)


Tabella 6 – Ipocentri calcolati con l’algoritmo EPTR12







































SEQUENZA SISMICA PIANURA PADANA EMILIANA 2012 - 1

Aggiornamento sulla zona di fratturazione

Dati sperimentali


I valori della magnitudo dei terremoti d'assestamento dopo la scossa principale del 20 maggio, sembrano seguire un decadimento di legge di potenza.
L’anomalia sul grafico di breve termine permane anche dopo la scossa di 4,3 M, ma la sua presenza non sembra indicare un imminente pericolo sismico.
Nei grafici allegati è rappresentata la progressione della fatturazione degli ultimi 12 giorni.
Si nota un allargamento della zona di fatturazione verso nord - nord-est con segmenti di rottura orientati est-ovest leggermente convergenti verso est ed inclinati verso sud.
Questa distribuzione consente nuove considerazioni sull’evoluzione futura della zona delineata dai terremoti ante e post evento del 20 maggio 2012.
Ad est dell’epicentro del terremoto del 12/05/2012 sono presenti un paio di punti ancora non fratturati.
Sul bordo settentrionale si vedono delle “selle” integre che potrebbero essere fratturare da scosse piccole nei prossimi giorni.
Ad ovest la zona di fatturazione limita con un’altra non fratturata (molto resistente) per la cui rottura occorre grandi sforzi non presenti nella struttura in questa fase d'assestamento.
Sulla base di queste considerazioni, le zone settentrionali ed occidentali sembrano essere più suscettibile ad ulteriori piccoli-medi terremoti (<4,5 M) rispetto alla zona orientale


































































































































































lunedì 11 giugno 2012

DISTRIBUZIONE DELLE FRATTURE

Sequenza pianura padana emiliana

Da qualche giorno si sta formando un’anomalia sull'onda 4 di assestamento della scossa del 20 maggio 2012.

Si posso formulare due ipotesi sull’evoluzione futura della sequenza:

1)      l’anomalia anticipa una scossa inferiore a 5 M sul prolungamento della nuova linea di fatturazione diretta verso ovest, dove è presente una piccola “sella” non fratturata (indicata con il cerchio rosso);
2)      l' anomalia anticipa una scossa di 4,6-4,7 M  di chiusura definitiva  della sequenza di medio termine in atto con epicentro spostato verso Nord ed inizio di un nuovo ciclo di medio periodo.



X= Longitudine Y = Latitudine Z= Parametro elaborato dall'algoritmo ERM11

Le aree senza picchi sono potenzialmente soggette a rotture future (in prossimità delle concavità).









venerdì 8 giugno 2012

DISTRIBUZIONE DELLE FRATTURE

Sequenza pianura padana emiliana

DISTRIBUZIONE DELLE ZONE FRATTURATE

Nella planimetria del 23/11/2008 inizia a formarsi un piccolo nucleo di fratture ad est dell'allineamento
prodotto dalle scosse che hanno preceduto e seguito il terremoto del 23/12/2008.




Nella planimetria del 29/05/2012 è riportata la nuova linea di fratturazione.Nella planimetria del 30/05/2012 inizia a formarsi un nuovo segmento diretto ad ovest. 
Grafici 3D sperimentali con l'evoluzione temporale delle fratture.