STRUTTURA RAMIFICATA DI FROSINONE-L'AQUILA
Aggiornamento di venerdì 28 luglio ore 19:30
In questa sequenza sismica rientra la parte meridionale dell’area di controllo della sequenza dell’Italia centrale (area epicentrale 2016/2017).
La struttura ramificata superiore risulta ben gerarchizzata e composta da cinque stadi evolutivi con origine nel terremoto dell’Aquila del 6 Aprile del 2009 di magnitudo 6.1 Mw (punto sorgente).
Dal punto sorgente si sono sviluppate due strutture ramificate secondarie di cui la seconda, di quarto ordine, ha generato il terremoto del 24/08/16 di magnitudo 6.0 Mw (rappresenta il secondo nodo sismico del ramo di quinto ordine della struttura ramificata) che è stato preceduto da alcuni foreshocks eneergetici di primo e secondo ordine. In seguito, da questo terremoto si è sviluppata una strattura ramificata di quarto ordine che, dopo la formazione del TP (Trigger Point), ha generato il terremoto del 18 /01/17 di magnitudo 5.5 Mw.
Il TP della struttura ramificata superiore si è formato il 07/06/17 e fino a oggi è stato seguito dal un foreshock di magnitudo 4.0Mw accaduto il 22/07/17.
Le fasi di rilascio di energia dei terremoti più energetici che sono seguite ai TP sono state tutte di tipo Progressive earthquakes , ed i valori minimi di magnitudo associati ai rami sismici di ordine maggiore sono stati confermati durante la fase di rilascio di energia (linee di colore rosso tratteggiate con origine nel punto medio del ramo sismico di ordine maggiore).
La magnitudo minima associata alla struttura ramificata superiore di quinto ordine con origine nel terremoto dell’Aquila del 2009 è di 6.1 Mw.
Prima di un eventuale accadimento di un terremoto di magnitudo uguale o maggiore di 6.1 Mw è necessario l’accadimento di un terremoto di magnitudo minima di 4.7 Mw (4.8 Mw è il valore massimo previsto dal modello Previsio) con estensione successiva fino a 5.8 Mw o sopra 6.1 Mw.
In sintesi, nell’area analizzata ci sono zone che in passato sono state interessate da terremoti forti e lo saranno anche in futuro. Pertanto, chi abita in una costruzione non antisismica deve eseguire interventi per renderla antisismica affidandosi a tecnici (geologi e ingegneri) e imprese con esperienza maturata nel settore delle costruzioni, in particolare di quelle antisismiche.