ORIGINI DEL MODELLO PREVISIO
STORIA E VALIDITA’ DELL’ANALISI TECNICA
Oggigiorno l’analisi tecnica
viene annoverata fra le discipline più complesse, utili ed affascinanti
nell’ambito delle scienze economiche.
Questo perché nasce con un
obiettivo tanto specifico, quanto ambizioso: prevedere gli andamenti dei prezzi
dei mercati finanziari nel tempo, osservare le tendenze future, al fine di
scoprire con un certo anticipo situazioni importanti per i risparmiatori.
Gli strumenti fondamentali
sono i grafici e le statistiche.
Fin qui tutto abbastanza
chiaro e risaputo.
Ma ben pochi, anche fra gli
addetti ai lavori, hanno dato peso all’intuizione iniziale dei padri fondatori
di questa disciplina, “Idea iniziale dell’analisi tecnica, che proveniva
direttamente dalla natura”.
Ma procediamo per gradi ed
ordine cronologico.
Fibonacci, uno dei padri della
matematica medievale, al quale si deve anche l’introduzione della numerazione
araba in Europa, è riuscito ad identificare ed individuare legami, talvolta
inquietanti e tremendamente precisi su archi di tempo analoghi, in situazioni
come la riproduzione degli animali o la struttura di alcune piante.
Quasi come se esistesse una
legge che li regolasse in maniera precisa.
A lui, secoli dopo si rifarà
una teoria, seppur storico-filosofica, e come tale poco accettabile dal punto
di vista scientifico, sulla ciclicità di alcuni eventi e situazioni
antropologiche. Questa teoria è conosciuta come quella dei ‘corsi e ricorsi
storici’ di Vico, che molti conoscono, e porta a riflettere su un qualcosa che
realmente avviene sulla variabile tempo, a volte con estrema precisione.
Nell’Ottocento, secolo di
grande sviluppo economico, specie negli Stati Uniti d’America, nascerà
ufficialmente l’analisi tecnica e qui le teorie della ciclicità e della
precisione nella ripetizione degli eventi si moltiplicheranno.
Dow è il primo ad intuire
un’analogia interessante fra l’andamento delle maree, per antonomasia ciclico,
e gli andamenti della Borsa americana e non solo.
Poco successivo a lui, ci sarà
Elliott a dire la sua, rifacendosi direttamente alla successione del matematico
Fibonacci. La Waves’ Theory di
Elliot, in italiano Teoria delle Onde,
si impegnerà a dimostrare come nella natura esistano leggi ben definite e
precise nella ripetizioni degli eventi, ed anche nel ritardo o anticipo degli
stessi.
Ovviamente l’interesse di
Elliott è l’economia, e la sua attività avrà una centralità assoluta in questo
settore.
Ma, ed è questo che la dice
lunga, la sua intuizione proverrà proprio dalla natura.
Ed infine Gann che, da esperto
di sicurezza di mercato, prendendo spunto dai suoi predecessori, perfezionerà
ulteriormente la metodologia dell’analisi tecnica, aprendola alla geometria.
La relazione, infatti secondo
Gann, intercorrerà fra prezzo e tempo e secondo dettami puramente geometrici,
ricollegandosi a figure di un’elementarità spicciola. Anche in questo caso
quindi si parte dalla natura per approdare all’economia.
Fibonacci e la sua successione numerica
Leonardo Pisano, detto
Fibonaccio (che sta per ‘figlio di Bonacci’, oggi Fibonacci) era figlio di
Guglielmo Bonacci, un segretario della Repubblica di Pisa. Nacque intorno al
1170.
Il padre desiderava un figlio
mercante, e gli fece studiare le tecniche di calcolo, specialmente quelle che
riguardavano le cifre indo-arabiche. In seguito il padre, in virtù della
conoscenza molto ampia delle realtà orientali dell’epoca lo spinse a gestire
gli affari della Repubblica con quei territori.
Viaggiò molto in Egitto, in
Siria e in Grecia. In queste regioni si impiegavano a quel tempo, tecniche
matematiche diverse.
Lui riuscì, con grande
disinvoltura a farle proprie ed a diffonderle con grande forza nell’Europa
Occidentale. Il risultato fu che ben presto si abbandonò la numerazione latina,
troppo complessa e laboriosa, per quella araba.
La sua reputazione di
matematico divenne molto grande ed iniziò ad avere sempre più intuizioni.
Quella che ad oggi può
considerarsi la sua più grande intuizione, fu quella della sua famosa sequenza
numerica:
1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21,
34, 55, 89 ...
Da cosa nasce questa sequenza?
Semplicemente da un problema che si pose.
Quante coppie di conigli verranno prodotte in un anno, a partire da
un’unica coppia se ogni mese ciascuna coppia dà alla luce una nuova coppia che
diventa produttiva a partire dal secondo mese?
L'intento di Fibonacci era
quello di trovare una legge che descrivesse la crescita di una popolazione di
conigli.
Consideriamo che la prima
coppia diventi fertile al compimento del primo mese e dia alla luce una nuova
coppia al compimento del secondo mese, le nuove coppie nate si comportano in
modo analogo e che le coppie fertili, dal secondo mese di vita, diano alla luce
una coppia di figli al mese.
Con queste premesse avremo che
se partiamo con una singola coppia dopo un mese una coppia di conigli sarà
fertile, e dopo due mesi due coppie di cui una sola fertile, nel mese seguente
avremo 2+1=3 coppie perché solo la coppia fertile ha partorito, di queste tre
ora saranno due le coppie fertili quindi nel mese seguente ci saranno 3+2=5
coppie, in questo modo il numero di coppie di conigli di ogni mese descrive la
successione dei numeri di Fibonacci.
In questa sequenza ogni
termine, a parte i primi due, è la somma dei due che lo precedono. Questa
sequenza è osservata in diverse forme naturali, come ad esempio nello sviluppo
degli spirali delle conchiglie.
Una particolarità al centro di
questa sequenza e teoria matematica, sta nel rapporto fra i due termini
successivi che tende molto rapidamente ad 1,61803, noto come la ‘sezione
aurea’.
Un numero specifico che si
ripete sempre, in ogni rapporto fra i numeri che si vengono a creare
all’interno della sequenza, anche se i termini iniziali sono diversi.
I numeri di Fibonacci quindi
possono essere considerati quasi dei numeri speciali. E ciò lo si scopre anche
osservando la natura.
Sono infatti numeri che si
ritrovano molto spesso. In botanica ad esempio spesso il numero dei petali in
un fiore sono un numero di Fibonacci.
Il giglio ha 3 petali, i
ranuncoli 5, la cicoria 21, la margherita 34 o 55. Se si osservano altre piante
tutto diventa ancora più strano e preciso. La testa dei girasoli è costruita da
due serie di spirali, una in senso ed una in un altro.
Il numero di spirali di senso
diverso differisce per 21 e 34, 34 e 55, 55 e 89, o ancora per 89 e 144 semi e
lo stesso avviene per le pigne, per le conchiglie, per l’ananas.
Se ciò accade in natura vuol
dire che questa è regolata da leggi specifiche. Ma chi le governa? Se in
economia si può definire come autore di questa gestione l’uomo con i suoi
comportamenti, la sua fiducia ed il suo panico, in natura non ci sono colpe o
responsabilità, come anche nei fenomeni naturali.
Ma, secondo lo stesso
Fibonacci, ci sono tutti i presupposti per pensare che ci siano leggi matematiche
che vadano a gestire tutto ciò che sta in natura ed accade in essa, e quindi
anche i suddetti fenomeni.
Dow e l’intuizione delle mare
Charles
Henry Dow nacque a Sterling nello stato del Connecticut, nel 1851.
La sua attività fu
essenzialmente implementata a New York, città della Borsa americana e cuore
pulsante dell’economia di quel periodo.
E’ facile sapere che sia stato
il cofondatore della società Dow Jones and Company con Edward Jones e Charles Bergstresser oppure che Dow abbia fondato il Wall Street Journal,
il quale in poco tempo riuscì ad essere considerato uno dei giornali più
influenti e rinomati del panorama del giornalismo economico.
Ma pochi, se non che di
analisi tecnica se ne intende, sanno che la Teoria di Dow può essere
considerata la prima grande formulazione sull’analisi tecnica.
Quando creò la teoria, detta
anche Teoria delle Maree, non pensò direttamente a ciò che scoprì Fibonacci,
come invece farà il suo successore Elliott, ma la sua fu una semplice intuizione
personale.
Dow paragonava gli andamenti
di Borsa alle maree. Come, infatti la progressiva accentuazione o il
progressivo indebolimento delle successiva ondate rivela una fase di alta marea
o una di bassa marea, così un indice di Borsa o il prezzo di un titolo,
tradotto in grafico, rispecchia un ciclo al rialzo quando le fluttuazioni
successive toccano punte sempre maggiori e, viceversa, rispecchia un ciclo al
ribasso quando le fluttuazioni successive toccano livelli sempre minori.
Dow si rese conto che i prezzi
dei titoli delle più maggiori società tendevano a muoversi tutti insieme e che
i pochi titoli che si muovevano in controtendenza rispetto a loro ritornavano a
seguire l'andamento generale nell'arco di qualche giorno o al massimo di
qualche settimana. Benché alcuni titoli avessero un'accelerazione più alta di
altri, il senso era comunque sostanzialmente la stesso.
Dow espresse il concreto il
livello del mercato azionario calcolando il prezzo medio di un limitato e
prescelto numero di titoli.
Lo scopo della teoria di Dow è
quello di utilizzare il comportamento del mercato azionario come indice dello
sviluppo generale.
Tale teoria è alla base di ciò
che saranno la maggior parte dei principi della moderna analisi tecnica.
A questo punto
quindi si può sostenere la tesi storica secondo la quale, fu proprio Dow ad
intuire che gli andamenti di Borsa potevano essere in un certo qual modo
previsti con anticipo, almeno nei trend, pensando appunto alla ciclicità di
alcuni fenomeni naturali.
Egli penso specificatamente
alle maree, ma se ognuno di noi si fermasse a pensare, scoprirebbe una lunga
serie di situazioni in natura che sono cicliche: il giro dei pianeti intorno
alle stelle, o intorno a se stessi, il ciclo delle stagioni, gli uragani, le
perturbazioni, i terremoti.
La Teoria di Dow, fu descritta
in una serie di articoli pubblicati sul Wall Street Journal ad inizio del ‘900,
suscitando non poche critiche dai benpensanti dell’epoca.
La realtà odierna ci racconta
come le loro critiche siano state ciniche ed insensate, alla luce del fatto che
oggi la Teoria di Dow, viene con successo, seppur con alcune modifiche
apportate, utilizzata nella previsione degli andamenti dei titoli, anche di
rischio e ai crack finanziari che sono simili ai terremoti.
Le onde di Elliott
Una teoria molto affascinante,
che riprende in maniera prepotente, gli studi del matematico Fibonacci, è la
teoria delle onde di Elliott.
Lo stesso Elliott in un suo
articolo apparso sul Wall Street Journal negli anni 20 afferma di come sia
stato influenzato, per lo meno in campo di dimostrazioni matematiche delle sue
idee, dal matematico toscano, autore, come precedentemente si è scritto, di una
successione e sequenza numerica, che getta le basi per l’attuale matematica
frattale.
Ralph Nelson
Elliott, era un ingegnere americano, nato nel 1971 e morto nel 1948 e nella sua
teoria possiede un obiettivo preciso: creare un nesso specifico fra i movimenti
di Borsa e quelle che sono le leggi che gestiscono i movimenti della natura.
Leggi per altro, ancora non
molto chiare e dimostrabili. L’unico che riuscì a trovare un nesso
matematicamente fu proprio Fibonacci, al quale, come già scritto, spesso e
volentieri Elliott farà riferimento nei suoi articoli. I movimenti della natura
dei quali Elliott parla sono nello specifico quelli del mare, ossia le onde.
Il fatto che Elliott riprenda
Dow esprime come il parallelismo fra fisica e leggi matematiche che regolano
l’universo con i cosiddetti cicli naturali, e gli interventi economici nei
mercati azionari, sia stato per molto tempo di enorme interesse.
La Teoria di Dow da molti è
stata definita una teoria embrionale, da altri basilare, ma è un dato di fatto
che il legame natura-economia o economia-natura (dipende da dove si parte) ha
sempre affascinato studiosi e matematici.
La ragione di
questo parallelismo è da ritrovarsi nel comportamento psicologico dei trader
che si muovono congiuntamente in fasi di acquisto e vendita, dando luogo ad una
serie di onde, che in gergo economico vengono definiti come rialzi e ribassi
dei prezzi.
Quindi, se da un lato in
natura vi è una componente fisico-scientifica nelle onde, nel campo economico
questa componente così fondamentale è data dalla psicologia dei trader, e
quindi dal loro sentimento, dalle loro aspettative, dalla fiducia o dal panico
che suggeriscono nei confronti di un titolo più o meno rischioso.
Il punto che Elliott tiene a
sottolineare è che l’uomo fa parte della natura e quindi, se la sua psicologia
riesce ad influenzare con una certa precisione la ciclicità di alcuni
comportamenti, nel caso dell’economia di rialzi e ribassi, allora un
comportamento analogo ci dovrà essere nella natura più puramente scientifica.
L’uomo è pur sempre una
componente naturale, anche se pensante. Ed allora chi è che c’è dietro a tutto
ciò che non pensa e che pensa per lui?
Fin qui il razionale che vi è
dietro la teoria di Elliott, se per razionale si intende ciò che si comprende.
N=0,1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144,
233,377...
Questa è la serie di
Fibonacci, come precedentemente indicato.
Da questa serie e dal rapporto
fra i numeri di questa sequenza si creano alcune cifre irrazionali
interessanti, delle quali Elliott spesso fa uso.
Ciò che è importante
sottolineare è che stranamente anche la Teoria di Elliott contiene in sé queste
proporzioni.
Il ciclo elementare di Elliott
ad esempio è di 8 onde, formato rispettivamente da 5 onde impulsive e 3
correttive. Le onde di terzo grado per Elliott sono 144, di cui rispettivamente
89 con movimenti impulsivi e 55 swings,
come si dice in gergo.
Perché accade ciò? Fibonacci
matematicamente dimostrò una teoria che molti filosofi prima e dopo, Vico in
primis avevano teorizzato.
Si parla di “ciclicità
associata” secondo la quale “ad ogni azione corrisponde una reazione in modo
costante ed immutabile”.
Come direbbe la saggezza
popolare “ad ogni salita corrisponde una discesa”.
“Il mercato si muove come le
onde del mare” sosteneva Elliott, ma qual è la legge che fa muovere le onde del
mare con tanta precisione?
Anche le sequenze sismiche si
muovono come le onde ad ogni fase di rilascio di energia segue una fase di
accumulo di energia (fase di aftershock).
L’approdo finale di Gann
La teoria che chiude un po’ il
cerchio nell’ambito dell’analisi tecnica è la conclusione che raggiunge Gann.
William
Delbert Gann, texano di nascita è stato un economista statunitense.
Speculatore
finanziario ed esperto di sicurezza di mercato e del mercato delle commodities era molto abile a prevedere
gli andamenti di mercato con incredibile accuratezza.
Nel
1927 pubblicò ‘The tunnel thru the air’, in italiano ‘Il tunnel
attraverso l’aria’ e molti commentatori
hanno concluso che i metodi di Gann si basassero sulla ripetizione di certi
cicli naturali.
Anche nelle sue teorie si
riscontra quindi il tema della ciclicità.
Un reporter della rivista
finanziaria americana ‘The Ticker and
Investment Digest’ una volta seguì Gann in una serie di operazioni attuate
in Borsa ed attestò che su 250, il 92,3% che fece furono vincenti.
I più pensarono ad un
professionista. Ma lui, probabilmente per suscitare un alone di mistero sulle
sue capacità o forse per credenze personali, dichiarò di ottenere quei
risultati con metodi esoterici che trovavano ispirazione sulla Bibbia.
La frase che lui spesso citava
era la seguente:
Ciò che è stato sarà, niente
di nuovo sotto il sole’ tratta dall’Ecclesiaste.
Qual è il senso di questa
frase? Non indica forse lo stesso concetto di ciclicità precedentemente
descritto?
Le sue idee di trading
azionario hanno come idea di fondo una relazione matematica fra prezzo e tempo
secondo alcuni dettami geometrici. I due punti focali della teoria sono:
-
il capitale;
-
la psicologia
degli investitori.
Quest’ultimo è il più
importante fra i due, poiché, come oggi è abbastanza diffuso pensare in
economia, può garantire panico o fiducia nei confronti di un titolo.
Tramite una strada prettamente
matematica, Gann riesce ad individuare inoltre, i giorni in cui statisticamente
arrivano con più costanza i cambiamenti del trend.
E questi cambiamenti sono
ciclici, come sono cicliche le recessioni o le maree.
Egli sostiene che è la stessa
Bibbia a descrivere queste situazioni che si susseguono e si ripetono poiché
non accade mai nulla di nuovo.
Se si conosce la verità
passata si sa cosa può accadere nel futuro con bassissime possibilità di
sbagliare. I suoi risultati raggiungevano
di fatti una precisione svizzera, tant’è che molti cominciarono a dubitare
della
liceità del suo operato,
pensando che avesse compiuto operazioni di insider
trading.
Accuse mai dimostrate.
Oggi, la teoria di Gann è una
delle più utilizzate nel campo della previsione degli andamenti economici,
anche se mai nessuno, dopo di lui, è riuscito a raggiungere risultati precisi e
vincenti quanto i suoi.
Cosa c’era dietro Gann?
Veramente insider trading o una legge
di natura che accade e si ripete nel tempo? Sta di fatto che queste idee per
Gann sono state molto utili e funzionali al suo obiettivo ultimo.
Terremoto dell Filippine del 1995 – Ritracciameti di
Fibonacci (numeri di colore rosso).
Rappresentazione schematica della teoria di Elliott (applicata
ai terremoti alcune regole non sono pienamente
rispettate)
Onde di Elliott (fasi di rilascio di energia e
di assestamento).
Esempio grafico
del ventaglio di Gann plottato dal terremoto del 30 ottobre del 2016 (Italia
centrale). La fase di aftershock sembra
fluttuare sotto la linea 2x1 (indica una fase di debolezza della fase).