ECONOFISICA: una nuova disciplina che può essere
utilizzata per la previsione dei terremoti.
Tutto ciò che si è
scritto, nonostante trovi come approdo finale una teoria che fonde le
precedenti, ovvero la Teoria
di Gann, esiste anche una disciplina che ha come obiettivo ultimo quello di
studiare il rapporto vero e proprio che intercorre fra chi lavora nel campo
delle scienze naturali e quello delle scienze economiche.
Il suo nome è
econofisica.
Le radici
dell’econofisica affondano nel complesso di studi e di ricerche effettuate da
Benoit Mandelbrot dagli anni 60
in poi. Egli assume con disinvoltura, ma senza pretese,
un innovativo approccio all’economia, detto frattale.
Il concetto di
frattale è strettamente legato alla teoria di Fibonacci, che come già si è
enunciato, fa da precursore alla cosiddetta matematica frattale.
L’econofisica però, a
differenza delle teoria precedentemente esposte, viene sviluppata proprio dai
fisici e non dagli economisti. L’arco di tempo nel quale essa si è sviluppata e
si è fatta spazio fra le discipline economiche e fisiche è gli anni 90.
L’arco di studio
riguardava fondamentalmente la meccanica statistica.
Questi fisici, di loro
spontanea volontà, cominciarono ad abbracciare, tramite strumenti tipici della
fisica, la causa economica, cercando quindi di studiare ed approfondire quei
fenomeni finanziari ed economici, partendo proprio dai dati quantitativi con i
quali erano soliti lavorare nel loro pluriennali modelli.
Nonostante il successo
dell’econofisica non sia stato poi così ampio, rimanendo legato per molto tempo
ad una concezione economico-finanziaria, tipica dei modelli anglosassoni, e
quindi ben lontana dalla realtà europea, esiste un ampio raggio di azione
concernente le applicazioni di questa disciplina.
I modelli frattali che
si usano vengono applicati per spiegare le fluttuazioni dei mercati finanziari,
gli andamenti del battito cardiaco, la previsione dei terremoti(1) e
per comprendere e spiegare i crash della
storia del mercato azionario, ma anche del presente.
L’ampiezza quindi
delle discipline applicative dell’econofisica è molto ampia, e va dall’ambito sociale
a quello sanitario, con grande rapidità di vedute, ed anche con estrema
precisione ed attendibilità.
La realtà sta però nel
fatto che tutto si basa sulla fisica e sulla matematica, che sono discipline
ben dimostrabili e credibili.
Oltre che a Fibonacci,
che è forse il pater della matematica
frattale, gli specifici modelli ai quali si fa riferimento sono quelli di
Murray Gell-Mann e Claude Shannon. Il primo ha creato la cosiddetta teoria
della complessità ed il secondo quella dell’informazione. In cosa consistono?
Il primo, fautore
della teoria della complessità indica un sistema complesso, come un sistema nel
quale gli elementi subiscono continue modifiche singolarmente prevedibili, ma
per le quali lo stato futuro (ben diverso dal singolo fenomeno) è difficile
prevederlo.
Gell-Mann identifica
come facenti parte di un sistema complesso una serie di situazioni in natura,
tra le quali gli andamenti della crosta terrestre, gli ecosistemi ed anche i
sistemi sociali, come appunto l’economia.
Claude Shannon invece,
nella sua teoria dell’informazione, esprime i componenti base delle
comunicazioni di base, funzionali all’esplicazione del fenomeno.
Ma dov’è arrivata
l’econofisica? L’Italia è molto avanti dell’implementazione di questa
disciplina, nonostante tecnicamente non si da, nel nostro sistema economico,
un’importanza del mercato azionario ai livelli di altri paesi, specie del
sistema angolassone.
Uno degli studi più
interessanti, targato INFM (Istituto nazionale di fisica della materia) e Cnr,
che ha ricevuto anche una copertina sull’autorevole rivista americana Physics
Today, riguarda il cosiddetto flocking,
ovvero l’organizzazione degli stormi degli uccelli.
Il sistema degli
stormi, secondo questo studio effettuato in un habitat interessante quale quello
della stazione Termini di Roma, indica come il volo degli uccelli segua delle
dinamiche simili a quelle delle turbolenze atmosferiche o del corpo umano, o
ancora a quelle della società degli insetti e delle bolle speculative.
Quando gli stormi
vengono attaccati da un predatore, ad esempio, prima si disperdono e poi subito
si ricompattano, non seguendo alcun leader o capo ma solo ed esclusivamente i
loro compagni più vicini ad un numero limitato di esemplari.
Situazioni analoghe
accadono nelle bolle speculative, che quando vanno a scoppiare o quando vanno a
gonfiarsi, non seguono un leader ma una massa minima di speculatori, che fanno
da battistrada per la creazione del fenomeno.
Perché accade tutto
questo? Perché situazioni molto lontane fra di loro presentano dinamiche fra
loro molto simili e talvolta sovrapponibili?
La risposta adesso
come adesso non la può fornire nessuno, ma sta di fatto che sembra esistano
delle leggi fisiche che regolino in maniera precisa alcuni sistemi.
Tutti questi sistemi
sono complessi, alla maniera di Gell-Mann, e presentano tecniche comunicative
ed informative simili a quelle propugnate da Shannon, tutto questo in un
contesto e con metodi vicini alla matematica ed alla geometria frattali, per le
cui teorie ci si è rifatti alle idee di Fibonacci.
Cos’hanno compreso
veramente questi studiosi? Ognuno può farsi un’idea analizzando una serie di
esempi naturali e non che si sono verificati nella travagliata storia
dell’umanità.
Approfondimenti
1)
http://www1.unipa.it/ocs/sito-strategico/relazioni/pubblicazioni_secondo_anno/PA5.pdf
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