venerdì 27 luglio 2018


ORIGINI DEL MODELLO PREVISIO 
STORIA E VALIDITA’ DELL’ANALISI TECNICA

Oggigiorno l’analisi tecnica viene annoverata fra le discipline più complesse, utili ed affascinanti nell’ambito delle scienze economiche.
Questo perché nasce con un obiettivo tanto specifico, quanto ambizioso: prevedere gli andamenti dei prezzi dei mercati finanziari nel tempo, osservare le tendenze future, al fine di scoprire con un certo anticipo situazioni importanti per i risparmiatori.
Gli strumenti fondamentali sono i grafici e le statistiche.
Fin qui tutto abbastanza chiaro e risaputo.
Ma ben pochi, anche fra gli addetti ai lavori, hanno dato peso all’intuizione iniziale dei padri fondatori di questa disciplina, “Idea iniziale dell’analisi tecnica, che proveniva direttamente dalla natura”.
Ma procediamo per gradi ed ordine cronologico.
Fibonacci, uno dei padri della matematica medievale, al quale si deve anche l’introduzione della numerazione araba in Europa, è riuscito ad identificare ed individuare legami, talvolta inquietanti e tremendamente precisi su archi di tempo analoghi, in situazioni come la riproduzione degli animali o la struttura di alcune piante.
Quasi come se esistesse una legge che li regolasse in maniera precisa.
A lui, secoli dopo si rifarà una teoria, seppur storico-filosofica, e come tale poco accettabile dal punto di vista scientifico, sulla ciclicità di alcuni eventi e situazioni antropologiche. Questa teoria è conosciuta come quella dei ‘corsi e ricorsi storici’ di Vico, che molti conoscono, e porta a riflettere su un qualcosa che realmente avviene sulla variabile tempo, a volte con estrema precisione.
Nell’Ottocento, secolo di grande sviluppo economico, specie negli Stati Uniti d’America, nascerà ufficialmente l’analisi tecnica e qui le teorie della ciclicità e della precisione nella ripetizione degli eventi si moltiplicheranno.
Dow è il primo ad intuire un’analogia interessante fra l’andamento delle maree, per antonomasia ciclico, e gli andamenti della Borsa americana e non solo.
Poco successivo a lui, ci sarà Elliott a dire la sua, rifacendosi direttamente alla successione del matematico Fibonacci. La Waves’ Theory di Elliot, in italiano Teoria delle Onde, si impegnerà a dimostrare come nella natura esistano leggi ben definite e precise nella ripetizioni degli eventi, ed anche nel ritardo o anticipo degli stessi.
Ovviamente l’interesse di Elliott è l’economia, e la sua attività avrà una centralità assoluta in questo settore.
Ma, ed è questo che la dice lunga, la sua intuizione proverrà proprio dalla natura.
Ed infine Gann che, da esperto di sicurezza di mercato, prendendo spunto dai suoi predecessori, perfezionerà ulteriormente la metodologia dell’analisi tecnica, aprendola alla geometria.
La relazione, infatti secondo Gann, intercorrerà fra prezzo e tempo e secondo dettami puramente geometrici, ricollegandosi a figure di un’elementarità spicciola. Anche in questo caso quindi si parte dalla natura per approdare all’economia.

Fibonacci e la sua successione numerica

Leonardo Pisano, detto Fibonaccio (che sta per ‘figlio di Bonacci’, oggi Fibonacci) era figlio di Guglielmo Bonacci, un segretario della Repubblica di Pisa. Nacque intorno al 1170.
Il padre desiderava un figlio mercante, e gli fece studiare le tecniche di calcolo, specialmente quelle che riguardavano le cifre indo-arabiche. In seguito il padre, in virtù della conoscenza molto ampia delle realtà orientali dell’epoca lo spinse a gestire gli affari della Repubblica con quei territori.
Viaggiò molto in Egitto, in Siria e in Grecia. In queste regioni si impiegavano a quel tempo, tecniche matematiche diverse.
Lui riuscì, con grande disinvoltura a farle proprie ed a diffonderle con grande forza nell’Europa Occidentale. Il risultato fu che ben presto si abbandonò la numerazione latina, troppo complessa e laboriosa, per quella araba.
La sua reputazione di matematico divenne molto grande ed iniziò ad avere sempre più intuizioni.
Quella che ad oggi può considerarsi la sua più grande intuizione, fu quella della sua famosa sequenza numerica:

1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89 ...

Da cosa nasce questa sequenza? Semplicemente da un problema che si pose.

Quante coppie di conigli verranno prodotte in un anno, a partire da un’unica coppia se ogni mese ciascuna coppia dà alla luce una nuova coppia che diventa produttiva a partire dal secondo mese?
L'intento di Fibonacci era quello di trovare una legge che descrivesse la crescita di una popolazione di conigli.
Consideriamo che la prima coppia diventi fertile al compimento del primo mese e dia alla luce una nuova coppia al compimento del secondo mese, le nuove coppie nate si comportano in modo analogo e che le coppie fertili, dal secondo mese di vita, diano alla luce una coppia di figli al mese.
Con queste premesse avremo che se partiamo con una singola coppia dopo un mese una coppia di conigli sarà fertile, e dopo due mesi due coppie di cui una sola fertile, nel mese seguente avremo 2+1=3 coppie perché solo la coppia fertile ha partorito, di queste tre ora saranno due le coppie fertili quindi nel mese seguente ci saranno 3+2=5 coppie, in questo modo il numero di coppie di conigli di ogni mese descrive la successione dei numeri di Fibonacci.
In questa sequenza ogni termine, a parte i primi due, è la somma dei due che lo precedono. Questa sequenza è osservata in diverse forme naturali, come ad esempio nello sviluppo degli spirali delle conchiglie.
Una particolarità al centro di questa sequenza e teoria matematica, sta nel rapporto fra i due termini successivi che tende molto rapidamente ad 1,61803, noto come la ‘sezione aurea’.
Un numero specifico che si ripete sempre, in ogni rapporto fra i numeri che si vengono a creare all’interno della sequenza, anche se i termini iniziali sono diversi.
I numeri di Fibonacci quindi possono essere considerati quasi dei numeri speciali. E ciò lo si scopre anche osservando la natura.
Sono infatti numeri che si ritrovano molto spesso. In botanica ad esempio spesso il numero dei petali in un fiore sono un numero di Fibonacci.
Il giglio ha 3 petali, i ranuncoli 5, la cicoria 21, la margherita 34 o 55. Se si osservano altre piante tutto diventa ancora più strano e preciso. La testa dei girasoli è costruita da due serie di spirali, una in senso ed una in un altro.
Il numero di spirali di senso diverso differisce per 21 e 34, 34 e 55, 55 e 89, o ancora per 89 e 144 semi e lo stesso avviene per le pigne, per le conchiglie, per l’ananas.
Se ciò accade in natura vuol dire che questa è regolata da leggi specifiche. Ma chi le governa? Se in economia si può definire come autore di questa gestione l’uomo con i suoi comportamenti, la sua fiducia ed il suo panico, in natura non ci sono colpe o responsabilità, come anche nei fenomeni naturali.
Ma, secondo lo stesso Fibonacci, ci sono tutti i presupposti per pensare che ci siano leggi matematiche che vadano a gestire tutto ciò che sta in natura ed accade in essa, e quindi anche i suddetti fenomeni.

Dow e l’intuizione delle mare

Charles Henry Dow nacque a Sterling nello stato del Connecticut, nel 1851.
La sua attività fu essenzialmente implementata a New York, città della Borsa americana e cuore pulsante dell’economia di quel periodo.
E’ facile sapere che sia stato il cofondatore della società Dow Jones and Company con Edward Jones e Charles Bergstresser  oppure che Dow abbia fondato il Wall Street Journal, il quale in poco tempo riuscì ad essere considerato uno dei giornali più influenti e rinomati del panorama del giornalismo economico.
Ma pochi, se non che di analisi tecnica se ne intende, sanno che la Teoria di Dow può essere considerata la prima grande formulazione sull’analisi tecnica.
Quando creò la teoria, detta anche Teoria delle Maree, non pensò direttamente a ciò che scoprì Fibonacci, come invece farà il suo successore Elliott, ma la sua fu una semplice intuizione personale.
Dow paragonava gli andamenti di Borsa alle maree. Come, infatti la progressiva accentuazione o il progressivo indebolimento delle successiva ondate rivela una fase di alta marea o una di bassa marea, così un indice di Borsa o il prezzo di un titolo, tradotto in grafico, rispecchia un ciclo al rialzo quando le fluttuazioni successive toccano punte sempre maggiori e, viceversa, rispecchia un ciclo al ribasso quando le fluttuazioni successive toccano livelli sempre minori.
Dow si rese conto che i prezzi dei titoli delle più maggiori società tendevano a muoversi tutti insieme e che i pochi titoli che si muovevano in controtendenza rispetto a loro ritornavano a seguire l'andamento generale nell'arco di qualche giorno o al massimo di qualche settimana. Benché alcuni titoli avessero un'accelerazione più alta di altri, il senso era comunque sostanzialmente la stesso.
Dow espresse il concreto il livello del mercato azionario calcolando il prezzo medio di un limitato e prescelto numero di titoli.
Lo scopo della teoria di Dow è quello di utilizzare il comportamento del mercato azionario come indice dello sviluppo generale.
Tale teoria è alla base di ciò che saranno la maggior parte dei principi della moderna analisi tecnica.
A questo punto quindi si può sostenere la tesi storica secondo la quale, fu proprio Dow ad intuire che gli andamenti di Borsa potevano essere in un certo qual modo previsti con anticipo, almeno nei trend, pensando appunto alla ciclicità di alcuni fenomeni naturali.
Egli penso specificatamente alle maree, ma se ognuno di noi si fermasse a pensare, scoprirebbe una lunga serie di situazioni in natura che sono cicliche: il giro dei pianeti intorno alle stelle, o intorno a se stessi, il ciclo delle stagioni, gli uragani, le perturbazioni, i terremoti.
La Teoria di Dow, fu descritta in una serie di articoli pubblicati sul Wall Street Journal ad inizio del ‘900, suscitando non poche critiche dai benpensanti dell’epoca.
La realtà odierna ci racconta come le loro critiche siano state ciniche ed insensate, alla luce del fatto che oggi la Teoria di Dow, viene con successo, seppur con alcune modifiche apportate, utilizzata nella previsione degli andamenti dei titoli, anche di rischio e ai crack finanziari che sono simili ai terremoti.

Le onde di Elliott

Una teoria molto affascinante, che riprende in maniera prepotente, gli studi del matematico Fibonacci, è la teoria delle onde di Elliott.
Lo stesso Elliott in un suo articolo apparso sul Wall Street Journal negli anni 20 afferma di come sia stato influenzato, per lo meno in campo di dimostrazioni matematiche delle sue idee, dal matematico toscano, autore, come precedentemente si è scritto, di una successione e sequenza numerica, che getta le basi per l’attuale matematica frattale.
Ralph Nelson Elliott, era un ingegnere americano, nato nel 1971 e morto nel 1948 e nella sua teoria possiede un obiettivo preciso: creare un nesso specifico fra i movimenti di Borsa e quelle che sono le leggi che gestiscono i movimenti della natura.
Leggi per altro, ancora non molto chiare e dimostrabili. L’unico che riuscì a trovare un nesso matematicamente fu proprio Fibonacci, al quale, come già scritto, spesso e volentieri Elliott farà riferimento nei suoi articoli. I movimenti della natura dei quali Elliott parla sono nello specifico quelli del mare, ossia le onde.
Il fatto che Elliott riprenda Dow esprime come il parallelismo fra fisica e leggi matematiche che regolano l’universo con i cosiddetti cicli naturali, e gli interventi economici nei mercati azionari, sia stato per molto tempo di enorme interesse.
La Teoria di Dow da molti è stata definita una teoria embrionale, da altri basilare, ma è un dato di fatto che il legame natura-economia o economia-natura (dipende da dove si parte) ha sempre affascinato studiosi e matematici.
La ragione di questo parallelismo è da ritrovarsi nel comportamento psicologico dei trader che si muovono congiuntamente in fasi di acquisto e vendita, dando luogo ad una serie di onde, che in gergo economico vengono definiti come rialzi e ribassi dei prezzi.
Quindi, se da un lato in natura vi è una componente fisico-scientifica nelle onde, nel campo economico questa componente così fondamentale è data dalla psicologia dei trader, e quindi dal loro sentimento, dalle loro aspettative, dalla fiducia o dal panico che suggeriscono nei confronti di un titolo più o meno rischioso.
Il punto che Elliott tiene a sottolineare è che l’uomo fa parte della natura e quindi, se la sua psicologia riesce ad influenzare con una certa precisione la ciclicità di alcuni comportamenti, nel caso dell’economia di rialzi e ribassi, allora un comportamento analogo ci dovrà essere nella natura più puramente scientifica.
L’uomo è pur sempre una componente naturale, anche se pensante. Ed allora chi è che c’è dietro a tutto ciò che non pensa e che pensa per lui?
Fin qui il razionale che vi è dietro la teoria di Elliott, se per razionale si intende ciò che si comprende.

N=0,1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144, 233,377...

Questa è la serie di Fibonacci, come precedentemente indicato.
Da questa serie e dal rapporto fra i numeri di questa sequenza si creano alcune cifre irrazionali interessanti, delle quali Elliott spesso fa uso.
Ciò che è importante sottolineare è che stranamente anche la Teoria di Elliott contiene in sé queste proporzioni.
Il ciclo elementare di Elliott ad esempio è di 8 onde, formato rispettivamente da 5 onde impulsive e 3 correttive. Le onde di terzo grado per Elliott sono 144, di cui rispettivamente 89 con movimenti impulsivi e 55 swings, come si dice in gergo.
Perché accade ciò? Fibonacci matematicamente dimostrò una teoria che molti filosofi prima e dopo, Vico in primis avevano teorizzato.
Si parla di “ciclicità associata” secondo la quale “ad ogni azione corrisponde una reazione in modo costante ed immutabile”.
Come direbbe la saggezza popolare “ad ogni salita corrisponde una discesa”.
“Il mercato si muove come le onde del mare” sosteneva Elliott, ma qual è la legge che fa muovere le onde del mare con tanta precisione?
Anche le sequenze sismiche si muovono come le onde ad ogni fase di rilascio di energia segue una fase di accumulo di energia (fase di aftershock).

L’approdo finale di Gann

La teoria che chiude un po’ il cerchio nell’ambito dell’analisi tecnica è la conclusione che raggiunge Gann.
William Delbert Gann, texano di nascita è stato un economista statunitense.
Speculatore finanziario ed esperto di sicurezza di mercato e del mercato delle commodities era molto abile a prevedere gli andamenti di mercato con incredibile accuratezza.
Nel 1927 pubblicò The tunnel thru the air’, in italiano ‘Il tunnel attraverso l’aria’ e molti commentatori hanno concluso che i metodi di Gann si basassero sulla ripetizione di certi cicli naturali.
Anche nelle sue teorie si riscontra quindi il tema della ciclicità.
Un reporter della rivista finanziaria americana ‘The Ticker and Investment Digest’ una volta seguì Gann in una serie di operazioni attuate in Borsa ed attestò che su 250, il 92,3% che fece furono vincenti.
I più pensarono ad un professionista. Ma lui, probabilmente per suscitare un alone di mistero sulle sue capacità o forse per credenze personali, dichiarò di ottenere quei risultati con metodi esoterici che trovavano ispirazione sulla Bibbia.
La frase che lui spesso citava era la seguente:

Ciò che è stato sarà, niente di nuovo sotto il sole’ tratta dall’Ecclesiaste.

Qual è il senso di questa frase? Non indica forse lo stesso concetto di ciclicità precedentemente descritto?
Le sue idee di trading azionario hanno come idea di fondo una relazione matematica fra prezzo e tempo secondo alcuni dettami geometrici. I due punti focali della teoria sono:

-          il capitale;
-          la psicologia degli investitori.

Quest’ultimo è il più importante fra i due, poiché, come oggi è abbastanza diffuso pensare in economia, può garantire panico o fiducia nei confronti di un titolo.
Tramite una strada prettamente matematica, Gann riesce ad individuare inoltre, i giorni in cui statisticamente arrivano con più costanza i cambiamenti del trend. 
E questi cambiamenti sono ciclici, come sono cicliche le recessioni o le maree.
Egli sostiene che è la stessa Bibbia a descrivere queste situazioni che si susseguono e si ripetono poiché non accade mai nulla di nuovo.
Se si conosce la verità passata si sa cosa può accadere nel futuro con bassissime possibilità di sbagliare. I suoi risultati raggiungevano di fatti una precisione svizzera, tant’è che molti cominciarono a dubitare della
liceità del suo operato, pensando che avesse compiuto operazioni di insider trading.
Accuse mai dimostrate.
Oggi, la teoria di Gann è una delle più utilizzate nel campo della previsione degli andamenti economici, anche se mai nessuno, dopo di lui, è riuscito a raggiungere risultati precisi e vincenti quanto i suoi.
Cosa c’era dietro Gann? Veramente insider trading o una legge di natura che accade e si ripete nel tempo? Sta di fatto che queste idee per Gann sono state molto utili e funzionali al suo obiettivo ultimo.























Terremoto dell Filippine del 1995 – Ritracciameti di Fibonacci (numeri di colore rosso).


















Rappresentazione schematica della teoria di Elliott (applicata ai terremoti alcune regole  non sono pienamente rispettate)















Onde di Elliott (fasi di rilascio di energia e di assestamento).





















Esempio grafico del ventaglio di Gann plottato dal terremoto del 30 ottobre del 2016 (Italia centrale). La fase di aftershock  sembra fluttuare sotto la linea 2x1 (indica una fase di debolezza della fase).

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