La sequenza sismica di breve periodo mostra un evento di magnitudo 4,3 (secondo foreshock “caratteristico”) accaduto il 28 maggio 2012 seguito da una veloce fase d'assestamento.
Per completare la struttura della sequenza sismica è necessario a breve l’accadimento di un mainshock di magnitudo maggiore di 5.
L’indicatore EPTM1 ha fornito elementi di criticità dopo l’evento del 28 maggio 2012 attivando il segnale d’attenzione di breve periodo.
Il grafico dell’indicatore di forza “cumulato-assestato” nel corso delle ultime settimane si è rafforzato superando la linea dello zero, fornendo un nuovo segnale in grado di spingere i valori di magnitudo sopra 5.
A questo punto occorre seguire con attenzione l’evoluzione della sequenza nelle prossime ore/giorni (30-50 scosse) per capire se la scossa di magnitudo 3,7 del 19 agosto 2012 rientra nella fase d’assestamento seguita all’evento di magnitudo 4,3 del 28 maggio 2012 o si tratta di un foreshock “intermedio”.
La presenza di una struttura “Asd “(Asperina simmetrica destra) presente subito dopo la scossa del 28 maggio 2012, conferma la forte criticità dell’area analizzata.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori di magnitudo e degli epicentri previsti dal software sperimentale “Previsio”, utilizzando i dati sismici aggiornati al 20 agosto 2012.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori di magnitudo e degli epicentri previsti dal software sperimentale “Previsio”, utilizzando i dati sismici aggiornati al 20 agosto 2012.
Previsione dell’epicentro
EVENTO ATTESO
Area analizzata
Latitudine: 39,8N - 40,3N
Longitudine: 15,6E - 16,5E
ALGORITMO
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EPICENTRO PREVISTO
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EPTM2
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Long. 16,029
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EPTM3
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Lat. 39,863
Long. 16,024
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EPTM6
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Lat. 39,875
Long. 16,042
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Previsione del valore della magnitudo
EVENTO ATTESO
ALGORITMO
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EPICENTRO PREVISTO
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EPTM1
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6,3 – 7,0M
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EPTM2
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5,45 –
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EPTM4
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EPTM12
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Le analisi sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
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Fig. 1- Andamento temporale dei valori della magnitudo.
Fig. 2 - Indicatore di forza della sequenza sismica.
Fig. 3- Localizzazione dell'epicentro previsto.
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