Visualizzazione post con etichetta terremoto dell'Aquila. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta terremoto dell'Aquila. Mostra tutti i post

sabato 1 agosto 2015

IL TERREMOTO DE L'AQUILA DI M 6.1 DEL 06 APRILE 2009 E I SUOI PRECURSORI SISMICI


Riassunto: allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è possibile rispondere con certezza assoluta su dove e quando l’evento sismico distruttivo si verificherà e sulle caratteristiche che avrà. Lo studio seguente, basato sull’analisi delle variazioni spazio-temporali della sequenza sismica de L’Aquila 2009, vuole dimostrare come prima del terremoto erano presenti degli elementi potenzialmente sfruttabili nel breve e brevissimo periodo, al fine di definire la sua evoluzione temporale. L’analisi della struttura della “bomba sismica” associata al terremoto de L’Aquila mostra uno schema gerarchizzato di tipo “progressive earthquake”, caratterizzato da un aumento temporale del tasso di sismicità. Inoltre  La focalizzazione dell’evento sismico con il modello sperimentale “Previsio” fornisce un valore coerente con quello del mainshock del 06 aprile 2009. E’ opinione degli Autori che la sismicità rappresenta un potenziale precursore, che oltre a caratterizzare la sequenza, può dare informazioni utili sula possibile localizzazione e magnitudo di un futuro mainshock.

di: Giulio Riga e Paolo Balocchi

Continua a Leggere



domenica 16 dicembre 2012

SEQUENZA SISMICA DELL'AQUILA

Serie temporale delle magnitudo dal 1 gennaio al 14 dicembre 2012

La fase di assestamento che ha accompagnato il massimo del 6 aprile 2009 si è mossa in una struttura discendente ben definita fino a raggiungere, nel mese di agosto, valori sotto il 90% del valore massimo.
Dalla fine di agosto si nota sul grafico dell’andamento dei valori di magnitudo, la formazione di un microstruttura di “attesa” (fase d'accumulazione d'energia) con i valori di magnitudo non superiori a 2,8 Ml.
Nel corso della seconda metà del mese di ottobre sul grafico si nota l’inizio di una fase di rilascio di energia terminata con la scossa dell’5 dicembre di magnitudo 4,0 Ml.
Questa perturbazione sismica in fase di esaurimento probabilmente è la prima di un nuovo ciclo di medio periodo. 
Sugli indicatori energetici EPTR8 e AR3 sono riportati i segnali d’attenzione che si sono attivati durante il periodo considerato e l’estensione delle fasi di rilascio d’energia (perturbazioni sismiche).
L’attuale andamento degli indicatori energetici conferma la continuazione della fase di rilascio di energia alla quale sono associati  i seguenti livelli di magnitudo:

Livello 1     3.0-3.6 Ml
Livello 2     4.5 Ml


Area analizzata
Latitudine:   12.5N  -   14.2N
Longitudine:    41,5E  -  43.2E


Le analisi  sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
Tutte le parti del blog sono riservate. Nessuna parte può essere riprodotta nella forma o nel significato senza il permesso scritto dell’autore.
©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA

 
Figura 1 - Andamento temporale dei valori di magnitudo ed indicatori della sequenza sismica.

martedì 3 luglio 2012

TERREMOTO DELL'AQUILA 2009

La serie temporale dei valori di magnitudo mostra chiaramente un incremento dei valori dall’inizio del 2006.
I valori sono risaliti con velocità e direzionalità, elementi tipici di una ripresa destinata a produrre un picco, considerato che nei due eventi precedenti di magnitudo 4,3 M non erano ancora stati raggiunti alcuni dei principali target rilevabili tramite l’analisi degli algoritmi e posti in area 6-7 M.
Per il calcolo della magnitudo dell’evento del 6 aprile 2009 sono stati utilizzati i valori di magnitudo registrati dal 01/08/2004 al 05/04/09 (fino alla penultima scossa).
Per verificare il grado d’affidabilità delle procedure utilizzate per la previsione dell’epicentro, sono state testate due serie storiche-temporali relative ad aree di diversa ampiezza.
I risultati ottenuti sono soddisfacenti e migliori delle tradizionali analisi fino ad oggi sperimentate.
La precisione aumenta se si analizza un'area di dimensioni ridotte.

Previsione dell’epicentro

EVENTO DEL 06/04/09 – 6,3 Mw
Latitudine 43,33 – Longitudine  13,33

Area analizzata
Latitudine:   48N  -   40N
Longitudine:    16.5E  -    10E


ALGORITMO
EPICENTRO PREVISTO
EPTM2
Long. 12,579
EPTM3
Lat. 43,477
Long. 11,995
EPTM6
Lat. 42,670
Long. 13,193

EVENTO DEL 06/04/09 – 6,3 Mw
Latitudine 43,33 – Longitudine  13,33

Area analizzata
Latitudine:   43.3N  -   41.5N
Longitudine:    14.2E  -    12.5E



ALGORITMO
EPICENTRO PREVISTO
ERM2
Lat. 42,492
Long. 13,419
ERM3
Lat. 42,486
Long. 13,376
ERM6
Lat. 42,33
Long. 13,334



Previsione del valore della magnitudo

EVENTO DEL 26/09/97 – 6,3 Mw


ALGORITMO
MAGNITUDO PREVISTA
EPTM1
6,4 -7,1 M
EPTM2
6,45 – 6,6 M
EPTM3
6,5 M
EPTM4
6,1 M
EPTM12
6,4 M