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venerdì 15 settembre 2017

STRUTTURA RAMIFICATA DELLA CALIFORNIA DEL SUD

STRUTTURA RAMIFICATA DELLA CALIFORNIA DEL SUD
Aggiornamento di venerdì 15 settembre 2017 ore  09:00                         

Punto sorgente: Terremoto del 28/06/92 di magnitudo 7.2 Mw.
Fase di accumulo di energia: è composta da quattro stadi evolutivi.
Data di formazione del TP (Trigger point) della struttura ramificata di quinto ordine: provvisorio.
Data di formazione del punto di convergenza tra le strutture ramificate superiore e inferiore: no.
Ritardo tra il TP e il mainshock: non definito.
Tipo di fase di rilascio di energia:  non definita.
Data di formazione del punto di attenzione (Warnig signs): no.
Magnitudo minima dell’area analizzata: 7.15 Mw (punto medio del ramo sismico di quarto ordine).     
Magnitudo massima dinamica dell’area analizzata: 8.0 Mw (stimata dal punto medio del ramo sismico di quarto ordine).
Segnale di attenzione: non attivo.
Velocità di sviluppo della sequenza sismica: bassa.
Ramo della struttura ramificato superiore in formazione:  terzo ordine.
Ramo della struttura ramificato inferiore in formazione:  terzo.
Pendenza del ramo di quarto ordine: bassa.
Foreschock provvisorio: assente.
Schema di rottura: non definito.
Anomalie attive: no.
Anomalia gerarchica: presente.
Divergenza sull’oscillatore “SO”: presente.
Oscillatore Aroon semplificato: 32% (fase di accumulo di energia di breve periodo).
Oscillatore energetico ST20-40: in diminuzione (fase di accumulo di energia di breve periodo).
Soglia critica dinamica: 5.6 Mw.
Pericolosità della sequenza: moderata-alta.

NOTE: Per la formazione del ramo sismico di terzo ordine è necessario un evento di magnitudo maggiore di 5.6
 Mw.


lunedì 3 ottobre 2016

SOUTHERN CALIFORNIA EARTHQUAKES AND BRACHING STRUCTURES

Gıulıo Riga e Paolo Balocchi

La figura 1 mostra la struttura  ramificata della California del Sud (zona di Salton Sea) che si sta sviluppando dal 15 giugno del 2010 (Source-Point).
La fase di accumulo di energia è composta da sei eventi sismici di magnitudo decrescente di cui i primi due costituiscono i nodi del ramo di quarto ordine.
Il TP (Trigger Point), composto da scosse di piccola magnitudo, si è generato il 21/04/2014 con un ritardo rispetto al punto sorgente di circa 3 anni e  dieci mesi (durata di tutta la fase di accumulo di energia).
La fase di rilascio di energia che si sta sviluppando dopo il TP è composta da una successione di sei foreshocks di magnitudo crescente (“Progressive earthquakes”-Type) di cui l’ultimo di magnitudo 5.2 Mw registrato il 10/06/2016.
Questo foreshock è stato preceduto da un segnale di attenzione che si  è generato il 02/06/2016 con un ritardo dal  TP  di circa due anni e due mesi.
Gli eventi sismici più energetici della fase di rilascio di energia stanno interessando la zona di Salton Sea (Figura 2) che è una delle zone più sismicamente complesse della California del Sud dove termina la pericolosa faglia di Sant’Andrea (figura 3).
Dal 10 giugno del 2016 nella sequenza sismica si è attivata una fase di accumulo di energia di breve periodo composta da due rami sismici provvisori di secondo ordine (linee di colore magenta tratteggiate).
L’andamento crescente dei valori di magnitudo delle  scosse della fase di rilascio di energia  in un modello probabilistico aumentano  temporaneamente  la probabilità di un terremoto energetico nel sud della California.
Secondo il modello Previsio, la formazione del TP  associato alla struttura ramificata di secondo ordine in atto, avvierà una fase di rilascio di energia che ha un target minimo di 5.6 Mw e uno massimo dinamico di 6.3 Mw con estensione fino 8.0 Mw se non intervengono nel breve periodo modifiche nella struttura ramificata in atto.
La pericolosità della struttura ramificata attualmente varia da alta a molto alta.

 Figura 1 – Struttura ramificata della California del Sud.
























Figura 2 – Epicentri dei foreshocks della fase di rilascio di energia ed epicentri dinamici  E1 e E2 previsti dal modello “Previsio”.






















                                                                 Figura 3 – Faglie della California del Sud


























Figura 4 – Epicentri degli eventi sismici registrati dal 22/05/2010 al 01/10/2016


Bibliografia

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering Patterns. Open Journal of Earthquake Research5, 20-34. 

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) Short-Term Earthquake Forecast with the Seismic Sequence Hierarchization Method. Open Journal of Earthquake Research5, 79-96. 

Riga, G. and Balocchi, P. (2016) How to Predict Earthquakes with Microsequences and Reversed Phase Repetitive Patterns. Open Journal of Earthquake Research5, 153-164. 



giovedì 16 gennaio 2014

SEQUENZA SISMICA DELLA CALIFORNIA DEL SUD


Aggiornamento del 14/01/16  

La sequenza sismica mostra tre eventi di magnitudo maggiore di 7,0 Mw accaduti tra il 1992 e il 2010 (catalogo utilizzato: ANSS) prodotti da bombe sismiche ben strutturate come evidenziato negli schemi riportati nella figura 1.

Gli eventi principali analizzati sono i seguenti:

7,3 Mw Landers earthquake
7,1 Mw Hector Mine earthquake
7,2 Mw Mexicali earthquake


Gli step evolutivi delle strutture ramificate sono stati seguiti quasi tutti e il  tempo intercorso tra il punto di innesco  e il Mainshock è variato da un minimo di 8 mesi circa (Hector Mine earthquake) ad un massimo di 20 mesi circa (Landers earthquake).

La fase preparatoria del Mainshock, seguita all’innesco di ciascuna struttura ramificata, ha assunto uno schema diverso nei tre eventi  e precisamente:

Landers earthquake - Ascendente moltiplicativo
Hector Mine earthquake - Discendente semplice
Mexicali earthquake - Orizzontale semplice

Alcune di queste fasi sono state caratterizzate da uno o più foreshock “caratteristici” di vario ordine.
Nell’ultima  finestra temporale dei valori della magnitudo (fino al 15-01-14) si nota il completamento del primo step di formazione di una nuova struttura ramificata al quale adesso è associato un valore minimo dinamico della magnitudo attesa per l’area analizzata di circa 6,8 Mw.

















Figura 1 - Schema delle strutture ramificate.


Le analisi  sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
Tutte le parti del blog sono riservate. Nessuna parte può essere riprodotta nella forma o nel significato senza il permesso scritto dell’autore.
©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA




mercoledì 5 giugno 2013

AGGIORNAMENTO SULLE SEQUENZE SISMICHE DELLA CALIFORNIA DEL SUD E DEL GIAPPONE 2013

Sequenza sismica della California del sud

Il terremoto del Mexico del 4 aprile 2010 di magnitudo 7,2 Mw può essere classificato come un foreshock intermedio di secondo ordine inserito in un ciclo di medio periodo che è iniziato dopo il terremoto di Larders del 28 giugno 1992 di magnitudo 7,3 Mw.
Complessivamente sulla sequenza di lungo periodo sono presenti due foreshocks principali di cui il secondo è rappresentato dal sisma di Larders.
La sequenza sismica che ha seguito l’evento del 4 aprile 2010 presenta un quadro tecnico positivo con un evento di magnitudo 6,4 Mw registrato il 14 dicembre del 2012 ed un segnale di attenzione che si è attivato nel mese di marzo 2013.
A questo segnale di attenzione è associata una scossa di magnitudo 5,6-6,2 Mw, mentre al foreshock intermedio di secondo ordine, nei prossimi 5 anni è associato un evento di magnitudo 8,6-8,9 Mw.

Sequenza sismica del Giappone

La sequenza sismica, aggiornata al 30 maggio 2013, al momento è in una fase di assestamento seguita all’evento del 11 marzo 2012 di magnitudo 9,0 Mw.
Dal mese di aprile del 2013 è attivo un segnale di attenzione al quale, nel breve periodo, è associata una scossa di assestamento di primo ordine caratterizzata da un valore di magnitudo compreso nel range 7,2-7,7 Mw (calcolato con l’algoritmo EPTM16).


Le analisi sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
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Figura 1 - Serie temporale dei valori di magnitudo.






















Figura 2 - Serie temporale dei valori di magnitudo.

sabato 29 settembre 2012

SEQUENZE SISMICHE DEL GIAPPONE E DELLA CALIFORNIA DEL SUD 2012

Nei grafici allegati sono riportati gli andamenti temporali dei valori massimi mensili di magnitudo opportunamente filtrati ed i segnali di attenzione di medio periodo generati dall’algoritmo AR3.
L’algoritmo AR3 analizza tre delle quattro onde generate dagli algoritmi EPTR12 ed EPTR13 per individuare i segnali di attenzione e prevedere i terremoti più forti.
Questi due ultimi modelli sono in grado di stimare la magnitudo dell’evento associato ad ogni singolo segnale di attenzione.
Per illustrare il metodo di previsione  sono state analizzate le aree del Giappone e della California del Sud utilizzando valori di magnitudo uguali o maggiori di un assegnato valore di base.
Sui grafici sono riportati i segnali di attenzione di primo ordine (triangoli verdi) che quelli di secondo ordine (triangoli rossi).
Questi ultimi si attivano quando l’onda di colore verde incrocia quella di colore rosso.
I segnali che si sono attivati nei tests effettuati, sono abbastanza chiari ed anticipano di pochi mesi l’evento più forte della fase di rilascio di energia.

Nella sequenza della California del Sud con il triangolo di colore viola è stato indicato un falso segnale.

Previsione: Al momento le sequenze sismiche sono in una fase di assestamento seguita all’ultimo evento importante accaduto. Sull’indicatore AR3 si nota l’onda di colore verde in fase discendente che ha incrociato l’onda di colore rosso. Occorre attendere l'attivazione di un nuovo segnale per valutare la magnitudo del prossimo evento.


©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA
Figura 1 - Andamento temporale dei valori di magnitudo M≥2 e segnali di attenzione

Figura 2 - Andamento temporale dei valori di magnitudo M≥6 e segnali di attenzione
Figura 3 - Andamento temporale dei valori di magnitudo M≥2 e segnali di attenzione
Figura 4 - Andamento temporale dei valori di magnitudo M≥5 e segnali di attenzione

mercoledì 18 luglio 2012

TERREMOTO DI LANDERS (CALIFORNIA, 1992)

Il terremoto di Landers del 28 giugno 1992 è stato uno dei più grandi e ben registrati terremoti in California dopo di quello di Loma Prieta del 1989.
La sequenza sismica del terremoto di Landers inizia ben due mesi prima dell’evento principale con una scossa di 6.1 Mw (23 aprile 1992) seguito da tre scosse secondarie di magnitudo 4.8, 4-9 e 4.9 M nel mese di maggio.
Nella parte terminale della sequenza è presente una microstruttura del tipo “Aad” (Asperina asimmetrica destra) con forti implicazioni negative.
Sull’indicatore EPTM1e EPM1-M si vede molto bene il segnale d’attenzione che si è formato il 26 giugno 1992.
In termini di rilascio d’energia, dopo la scossa del 23 aprile, si ha un aumento solo nella parte terminale della sequenza ed una netta diminuzione poco prima dell’evento principale.
Per la previsione dell’epicentro e della magnitudo del terremoto del 28 giugno 1992 sono stati utilizzati i dati registrati dal 01/01/1991 al 26/06/1992 (fino alla penultima scossa).
Previsione dell’epicentro

EVENTO DEL 27/02/10 – 8,8 Mw
Latitudine -73,83 – Longitudine  -72,7

Area analizzata
Latitudine:   32N  -   40N
Longitudine:    68W  -    76W


ALGORITMO
EPICENTRO PREVISTO
ERM2
Long. -116,431
ERM3
Lat. 34,123
Long. -116,415
ERM6
Lat. 34,211
Long. -116,49

Previsione del valore della magnitudo

EVENTO DEL 27/02/10 – 8,8 Mw


ALGORITMO
MAGNITUDO PREVISTA
EPTM1
7,3 - 7,9 M
EPTM2
9,1 - 9,0 M
7,5 M
EPTM4
8,4 M
EPTM12
8,6 M


Le analisi  sono state eseguite con il software sperimentale ” Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
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©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA








































Figura 1 - Serie temporale dei valori di magnituto.
                Previsione della magnitudo del terremoto del 28 giugno 1992.




































Figura 2 - Previsione dell'epicentro del terremoto del 28 giugno 1992.






































Figura 3 - Indicatore di forza della sequenza sismica.