mercoledì 20 dicembre 2017

TERREMOTO DEL 30 OTTOBRE DEL 2016 (DELL’ITALIA CENTRALE)

Nella figura allegata sono riportati alcuni messaggi scambiati con un ricercatore dopo il terremoto del 24 agosto del 2016 di magnitudo 6.0 Mw.
Si può notare come già dal 24 agosto del 2016 il modello Previso stimava una magnitudo dinamica di 6.4 Mw, mentre qualche giorno prima del 28 ottobre, la magnitudo dinamica aveva raggiunto un valore di 6.5 Mw. Il TP (Trigger point) si era attivato il 28 ottobre con associato un target minimo di 5.2 Mw, mentre il segnale di attenzione si era attivato il giorno successivo[1].
Il terremoto di magnitudo 6.5 Mw è stato preceduto da un foreshock di primo ordine (punto sorgente) di magnitudo 5.9 Mw accaduto il 26 ottobre del 2016 e da due foreshocks di secondo ordine  di cui uno di magnitudo 4.2 ML accaduti dopo la formazione del TP [2].
Altre informazioni sono contenute negli aggiornamenti sulla sequenza dell’Italia centrale pubblicati tra il 24 agosto e il 30 ottobre del 2016 [3].
Le prossime ricerche saranno sullo studio della stima del valore della magnitudo del mainshock e la posizione del suo epicentro (epicentri dinamici della sequenza che portano al terremoto principale). Infatti, nostra idea è che l'evoluzione degli epicentri nella fase pre-sismica può portare alla formazione di un cluster e alla successiva nucleazione di un terremoto principale. Nella fase pre-sismica di lungo periodo non sempre è possibile riconoscere la formazione di un cluster, oppure non sempre si formano. Invece, sembrano essere presenti nel periodo di tempo che intercorre tra due forti terremoti. Attraverso l'analisi della posizione delle coppie di epicentri con distanza minore rispetto a un valore prefissato, vogliamo individuare i possibili cluster e definire il loro pattern geometrico. Riteniamo che la loro struttura confrontata con le sorgenti sismiche presenti nelle aree analizzate, possa rappresentare un valido aiuto nella comprensione del processo sismogenico, che può portare alla nucleazione dei forti terremoti [4].



[3] Terremoto dell’italia centrale-struttura ramificata (Central Italy Earthquake ) - aggiornamenti dal 27/08/2016.

 [4] Balocchi P. & Riga G., 2017 - Considerations on the seismotectonics and seismogenesis of the Tiberina-Gubbio Valley extensional system (central Italy). Atti Soc. Nat. Mat. di Modena, 148, pp. 65-82.






































sabato 16 dicembre 2017

SEQUENZE SISMICHE DELL'ITALIA >15.12.2017

SEQUENZE SISMICHE DELL’ITALIA
Aggiornamento di venerdì 15 dicembre ore 18:00

Una discreta attività sismica ha caratterizzato l’Italia meridionale e in particolare il settore meridionale della Sicilia. L’evento più energetico (3.9 ML), accaduto ieri nel Canale di Sicilia meridionale (Mare), è stato preceduto e seguito da un discreto numero di scosse i cui epicentri  sono posti nell’area di controllo della sequenza sismica dei Monti Iblei. Nella struttura ramificata inferiore di questa sequenza non si è ancora formato il ramo sismico di secondo ordine  necessario per l’attivazione successiva del TP (Trigger Point) e per chiudere le due strutture ramificate (superiore e inferiore - vedi figura allegata).
Le sequenze dei Monti Iblei e di Milazzo hanno una struttura evolutiva più avanzata rispetto a quella delle  altre sequenze dell’Italia meridionale.
In Italia centrale le sequenze dell’area epicentrale hanno il segnale di attenzione attivo da alcuni giorni a causa della loro bassa velocità di sviluppo (ritarda la fase di rilascio di energia attesa). Nella loro struttura di brevissimo periodo è assente una scossa di magnitudo 3.5 ML circa (il modello Previsio non ha fornito l’estensione). E’ possibile che l’evento accada nell’area della sequenza di Gubbio-Adriatico centro settentrionale che in questo momento ha il segnale di attenzione attivo.
Nell’Italia settentrionale la sequenza che ha il segnale attivo è quella delle Alpi Cozie, mentre la sequenza della Garfagnana è in fase di attesa da parecchi giorni (si consiglia di continuare a seguire questa sequenza).
In questo momento sono attivi i segnali di attenzione delle seguenti sequenze:  Alpi Cozie, Gubbio-Adriatico centro settentrionale, Benevento, Irpinia, Sila, Stretta di Catanzaro, Stretto di Messina-Calabria meridionale, Milazzo, Monti Iblei e Palermo, ma la loro velocità di sviluppo è bassa.














































Note esplicative

Rif. – Codice della sequenza sismica.
Sequenza sismica – Nome della sequenza sismica.
Segnale – Segnale di attenzione di breve/medio periodo.
Anomalia/Fase struttura ramificata - Raggruppamenti di scosse con implicazioni negative o positive sulla sequenza sismica/Fase di rilascio di energia (RE) -Fase di accumulo di energia (AE).
Range - Range di magnitudo massima dinamica previsto.
Estensione - Estensione della magnitudo massima dinamica prevista.
Livello critico - Livello critico della fase di rilascio di energia (aumentare l’attenzione se avviene una scossa di magnitudo compresa tra l’estensione e il livello critico).
AIE% e SIE% - Indicatori energetici. 




















SEQUENZE SISMICHE DELL’ITALIA > 01.12.2017


SEQUENZE SISMICHE DELL’ITALIA
Aggiornamento di venerdì 01 dicembre ore 18:00

Osservando la prima figura allegata, si può notare come nell’Italia settentrionale e centrale solo la sequenza delle Alpi Cozie ha il segnale di attenzione attivo, mentre in alcune, il segnale di attenzione si attiverà nei prossimi giorni. I segnali di attenzione delle sequenze dell’Italia settentrionale e centrale (area allargata) sono attivi e pertanto non si può escludere nei prossimi giorni, l’accadimento di qualche evento energetico in prossimità delle aree interessate negli ultimi giorni da una maggiore attività sismica (le sequenze interessate sono quelle della Garfagnana, Gubbio-Adriatico centro-settentrionale e Frosinone-L’Aquila).
La velocità di sviluppo delle sequenze dell’Italia centrale (area epicentrale) continua a mantenersi bassa, ma nella parte finale è presente un’anomalia “L1” alla quale è associato un evento energetico di magnitudo inferiore a 5.2 M.
I segnali di attenzione non sono ancora attivi, ma si consiglia di continuare a seguire lo sviluppo delle sequenze, in particolare se accade una scossa di magnitudo poco sopra il valore di 3.7 M.
Nella sequenza sismica dell’Italia meridionale (area allargata), le due strutture ramificate (superiore e inferiore) stanno convergendo.
Nel breve periodo è prevista la formazione del TP (Trigger Point) al quale seguirà una fase di rilascio di energia da non sottovalutare.
In questo momento sono attivi i segnali di attenzione delle sequenze di Benevento, Irpinia, Sila, Stretta di Catanzaro, Stretto di Messina-Calabria meridionale, Milazzo, Monti Iblei e Palermo, ma la loro velocità di sviluppo è bassa.






martedì 5 dicembre 2017

ALCUNE INFORMAZIONI SUL MODELLO SPERIMENTALE “PREVISIO”

IL MODELLO SPERIMENTALE “PREVISIO”
(La prima versione è del 2006)

Il range riportato negli aggiornamenti indica il valore di magnitudo dell'evento sismico associato al segnale di attenzione. L'estensione indica il valore massimo raggiungibile dalle fluttuazioni dei valori di magnitudo nelle possibili successive fasi di rilascio energia (se non intervengono modifiche nella struttura evolutiva della sequenza sismica). Una scossa di magnitudo compresa tra il limite superiore del range stabilito da Previsio e la sua estensione può essere un foreshock.







lunedì 4 dicembre 2017

STRUTTURA RAMIFICATA DI FROSINONE-L’AQUILA

STRUTTURA RAMIFICATA DI FROSINONE-L’AQUILA
Aggiornamento di lunedì 04 dicembre ore  18:00

La struttura ramificata presente all’interno della sequenza di Frosinone-L’Aquila ha come punto di origine il terremoto dell’Aquila di magnitudo 6.1 Mw del sei aprile del 2009. La struttura inizia con un ramo sismico di quinto ordine collegato all’estremità inferiore con il terremoto di Amatrice del 24/08/2016 di magnitudo 6.0 Mw.
Dopo questo evento, la struttura ramificata si è sviluppata rapidamente fino alla formazione del TP (Trigger point) avvenuta il sette giugno del 2017 (la distanza temporale tra il terremoto dell’Aquila e il TP rappresenta la fase di accumulo di energia). In seguito è iniziata una fase di rilascio energia di tipo “Progressive Earthquakes” che fino a questo momento è caratterizzata da tre foreshocks di cui due di magnitudo 4.0 Mw accaduti il 23/07/17 e il 4/12/17.
La magnitudo minima associata al ramo sismico di quinto ordine è di 5.8 Mw circa, mentre la massima è superiore a 6.5 Mw. La velocità di sviluppo della sequenza sismica è bassa.
Nella seconda figura allegata è riportata la struttura ramificata dell’Italia centrale (area epicentrale) dove, nella parte finale si nota un’anomalia gerarchica tra i rami sismici di quinto e terzo ordine. In questo momento, la struttura ramificata non si è stabilizzata e pertanto è possibile nel tempo l’accadimento di una scossa di magnitudo compresa tra 4.1 e 5.2 Mw.
Gli epicentri dinamici della sequenza di Frosinone l’Aquila, aggiornati fino alla scossa di magnitudo 4.0 Mw accaduta oggi alle 00:34 (Italia) sono riportati nella terza figura allegata.

In sintesi: le sequenze sismiche sono ancora attive. E’ possibile nella parte meridionale dell’area di controllo della sequenza di Frosinone-L’Aquila l’accadimento di una scossa associata al ramo simico di quinto ordine, ma prima devono attivarsi e completarsi alcuni step evolutivi nelle sequenze sismiche. Occorre tempo.



venerdì 24 novembre 2017

SEQUENZE SISMICHE DELL’ITALIA > 24.11.2017

SEQUENZE SISMICHE DELL’ITALIA
Aggiornamento di venerdì 24 novembre ore 18:00

La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata da un evento di magnitudo 4.4 Mw accaduto nella zona di Varano de’ Melegari (PR) il 19 novembre alle ore 13:37:44 (Italia). La scossa è associata a un’anomalia “2Mi” in formazione ed è classificata dal modello Previsio come un foreshock provvisorio.
Fino a questo momento il segnale di attenzione  non si è attivato a causa della bassa velocità di sviluppo della sequenza. Prima di un’eventuale risalita dei valori di magnitudo sopra il livello di  4.4 Mw è necessario l’accadimento di  un evento di magnitudo nel range 3.5-3.9 Mw per completare l’anomalia “2Mi” e il ramo sismico di secondo ordine della struttura ramificata inferiore.
Le sequenze dell’Italia settentrionale che hanno il segnale di attenzione attivo sono quelle delle Alpi Cozie (comprende parte della Francia) e del Lago di Garda.
Più a sud, le sequenze dell’Italia centrale (area epicentrale e sequenza di Gubbio-Adriatico centro settentrionale), continuano a mantenere il segnale di attenzione attivo. La loro velocità di sviluppo è bassa, ma è possibile un aumento nei prossimi giorni (seguire lo sviluppo delle sequenze se accade una scossa di magnitudo poco sopra il valore di 3.7 M.
Nell’Italia meridionale hanno il segnale attivo, le sequenze del Gargano, Sila, Stretta di Catanzaro, Milazzo, Monti Iblei e Palermo.

Nella figura allegata è riportata la zona cui ricadono gli epicentri dinamici (colore rosso).

lunedì 20 novembre 2017

SEQUENZA SISMICA DELLA GARFAGNANA



SEQUENZA SISMICA DELLA GARFAGNANA
Aggiornamento di domenica 19 novembre ore 14:15

L’evento sismico di magnitudo 4.4 ML accaduto nella zona di Fornovo di Taro (PR) si è collocato sopra ilrange di 3.5-4.0 ML previsto. La scossa, associato a un’anomalia “2Mi”,  è classificata dal modello Previsio come un foreshock provvisorio. Ora è attesa una breve fase di accumulo di energia prima di un eventuale aumento dei valori di magnitudo fino a 5.2 M. Il segnale di attenzione non è ancora attivo, ma si attiverà presto.
Vi ricordo di seguire con attenzione questa sequenza e quella della Pianura Padana Emiliana se  la loro velocità di sviluppo non diminuisce.