Nella figura allegata sono riportati alcuni messaggi scambiati con
un ricercatore dopo il terremoto del 24 agosto del 2016 di magnitudo 6.0 Mw.
Si può notare come già dal 24 agosto del 2016 il modello Previso
stimava una magnitudo dinamica di 6.4 Mw, mentre qualche giorno prima del 28
ottobre, la magnitudo dinamica aveva raggiunto un valore di 6.5 Mw. Il TP (Trigger point) si era attivato il 28
ottobre con associato un target minimo di 5.2 Mw, mentre il segnale di
attenzione si era attivato il giorno successivo[1].
Il terremoto di magnitudo 6.5 Mw è stato preceduto da un foreshock
di primo ordine (punto sorgente) di magnitudo 5.9 Mw accaduto il 26 ottobre del
2016 e da due foreshocks di secondo ordine
di cui uno di magnitudo 4.2 ML accaduti dopo la formazione del TP [2].
Altre informazioni sono contenute negli aggiornamenti sulla
sequenza dell’Italia centrale pubblicati tra il 24 agosto e il 30 ottobre del
2016 [3].
Le prossime ricerche saranno sullo studio della stima del
valore della magnitudo del mainshock
e la posizione del suo epicentro (epicentri dinamici della sequenza che portano
al terremoto principale). Infatti, nostra idea è che l'evoluzione degli
epicentri nella fase pre-sismica può portare alla formazione di un cluster e
alla successiva nucleazione di un terremoto principale. Nella fase pre-sismica
di lungo periodo non sempre è possibile riconoscere la formazione di un cluster, oppure non sempre si formano.
Invece, sembrano essere presenti nel periodo di tempo che intercorre tra due
forti terremoti. Attraverso l'analisi della posizione delle coppie di epicentri
con distanza minore rispetto a un valore prefissato, vogliamo individuare i
possibili cluster e definire il loro
pattern geometrico. Riteniamo che la loro struttura confrontata con le sorgenti
sismiche presenti nelle aree analizzate, possa rappresentare un valido aiuto
nella comprensione del processo sismogenico, che può portare alla nucleazione
dei forti terremoti [4].
[3] Terremoto dell’italia
centrale-struttura ramificata (Central Italy Earthquake ) - aggiornamenti dal
27/08/2016.
[4]
Balocchi P. & Riga G., 2017 - Considerations
on the seismotectonics and seismogenesis of the Tiberina-Gubbio Valley
extensional system (central Italy). Atti Soc. Nat. Mat. di Modena, 148, pp. 65-82.
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