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lunedì 5 gennaio 2015

SEQUENZE SISMICHE IN ATTO NEL MONDO - AGGIORNAMENTI 2015

Seismic Sequence Structure and Earthquakes Triggering 
Patterns



IL TERREMOTO DEL CILE
 Momento sismico

Il grafico allegato mostra l’andamento del momento sismico delle fasi di rilascio di energia e di assestamento in corso che rappresenta anche l’andamento dell’energia rilasciata durante le fasi suddette.
I valori maggiori, distribuiti lungo un piano poco inclinato immergente ad ovest, sono coerenti con la struttura tettonica dell’area (subduzione della placca di Nazca sotto la placca sudamericana).
Il momento sismico sulla base del piano di rottura è stato di 3.5E + 28 dyne-cm (Mw = 8.3)



























Accelerazione massima

Nelle figure allegate sono riportati i valori dell’accelerazione massima calcolati con alcune formule di attenuazione per le città di Illaped e Santiago  distanti rispettivamente 46 km e 229 km dall’epicentro. 



















































SEQUENZE SISMICHE DELL’INDONESIA E DEL CILE
Aggiornamento di giovedì 17 settembre ore 7:00

L’evento sismico di magnitudo 6.3 registrato il 16 settembre del 2015 in Indonesia, si è collocato poco sotto il range previsto (valore non definitivo), mentre il valore di magnitudo del terremoto del Cile (registrato il 17-09-2015)  ha raggiunto l’estensione prevista (8.3 Mw). Questo evento è classificato dal modello “Previsio” come primo “aftershock caratteristico” del forte terremoto del 27 febbraio del 2010 di magnitudo 8.8 Mw. Il tempo trascorso dall'attivazione del segnale di attenzione è stato meno di un mese (17 giorni).
Le sequenze sismiche indicate con il triangolo nero sono quelle che hanno strutture evolutive più avanzate (step evolutivo=0).




















SEQUENZE SISMCHE DEL MONDO
Aggiornamento di martedì 01 settembre ore 15:00 – Validità sette mesi

I valori di magnitudo registrati in quattro sequenze sismiche sono rientrati nei range e nei tempi previsti nel precedente aggiornamento. Nelle restanti sequenze, pur rispettando i tempi di accadimento, i valori di magnitudo si sono collocati sotto ±0.5 M del range previsto (errore massimo consentito ±0.5 M del range).
Non essendo stati raggiunti i target di magnitudo previsti, i segnali di attenzione di queste sequenze sono rimasti attivi.




















Previsioni di breve periodo - Validità sette mesi (marzo 2016)

I nuovi range di magnitudo e le relative estensioni previste dal modello “Previsio” sono riportati nella tabella seguente.
Le sequenze sismiche indicate con il triangolo di colore nero sono quelle prossime ad un cambio di fase (gli indicatori energetici hanno valori vicini ai limiti del loro range).











Note esplicative

Rif. – Codice della sequenza sismica.
Sequenza sismica – Nome della sequenza sismica.
Fase – Fase della sequenza sismica  di breve/medio periodo.
Segnale – Segnale di attenzione di breve/medio periodo.
Anomalia/microstruttura - Raggruppamenti di scosse con implicazioni negative o positive sulla sequenza sismica.
Step evolutivo - Step evolutivo della bomba sismica in atto (valore massimo 5).
Range - Range di magnitudo massima dinamica previsto.
Estensione - Estensione della magnitudo massima dinamica prevista.
Foreshock – Magnitudo ed ordine del foreshock  (lungo,medio,breve e immediato periodo).
AIE% e SIE% - Indicatori energetici.
AIE% e SIE% prossimi  a 0%, indicano l’inizio di una fase di rilascio di energia.
AIE% e SIE% prossimi  a 100%, indicano l’inizio di una fase di assestamento.
(1) - Nell’area rettangolare di analisi rientra il setttore orientale della Grecia.



SEQUENZA SISMICA DEL NEPAL
Aggiornamento di martedì 12 maggio ore 19:00

La scossa di magnitudo 7.3 Mw registrata oggi si è collocata sopra il range previsto nell’aggiornamento del 30 aprile 2015 e sotto la magnitudo massima dinamica dell’area.
L’evento, classificato come primo aftershock “caratteristico”, è stato generato da una bomba sismica composta da 5 step evolutivi alla quale era associato un range di magnitudo 6.8-7.3 Mw. Sulla prima onda sismica  si è formata un’anomalia dalla quale ha avuto inizio la fase di rilascio di energia preceduta da una microstruttura “2Mi” di bassa magnitudo.




SEQUENZA SISMICA DEL NEPAL
Aggiornamento di giovedì 30 aprile ore 17:10

Il segnale di attenzione è attivo con associata una scossa di magnitudo nel range dinamico di 5.7-6.1 Mw. La magnitudo massima dinamica dell’area è di 8.1 Mw (l’energia rilasciata fino ad oggi è pari a 8.14 Mw)



SEQUENZA SISMICA DEL CILE
Aggiornamento di mercoledì 18 marzo ore 20:45

Il terremoto di magnitudo 6.2 Mwp registrato oggi alle ore 19:27:33 italiane nel distretto sismico Off coast of centrale Cile  è rientrato nel range di 6.2-7.2 Mw di breve periodo (sette mesi) previsto nel precedente aggiornamento.
Nella tabella allegata con i triangoli di colore nero sono indicati terremoti avvenuti nei range di magnitudo previsti.

SEQUENZA SISMICA DELLA TURCHIA
Aggiornamento di domenica 22 febbraio ore 9:00  Validità sette mesi

Dopo il terremoto del 17 agosto del 2011 di magnitudo 7.6 Mw, sulla sequenza sismica si è attivata una fase di assestamento caratterizzata da un aftershock di magnitudo 7.2 Mw registrato il 23 ottobre del 2011 e da una discordanza negativa tra i valori massimi di magnitudo e la struttura evolutiva della sequenza.
Nel breve periodo è atteso un evento di magnitudo 5.9-6.2 Mw con estensione fino a 6.8 Mw.
La magnitudo massima dinamica dell’area è di 7.9 Mw.




SEQUENZA SISMICA DELL’ITALIA
Aggiornamento di mercoledì 18 febbraio ore 13:30 - Validità sette mesi

L’area analizzata comprende tutto il territorio Italiano e le Alpi Dinariche lungo la costa del mar Adriatico.
La sequenza sismica dell’Italia evidenzia una lunga fase di assestamento in atto nella quale si sta sviluppando un’anomalia “Ui” simile a quella che ha preceduto il terremoto dell’Aquila, ma molto più ampia.
A questa anomalia è associata una prima scossa di magnitudo 5.0-5.2 Mw con estensione fino a 5.6 Mw ed una successiva più forte (da definire dopo la prima).



SEQUENZA SISMICA DEL GIAPPONE
Aggiornamento di martedì 17 febbraio ore 7:30

L’evento sismico di magnitudo 6.7 Mw registrato il 16 febbraio nel distretto sismico di  “Off east coast of Honshu, Japan” alla profondità di 13.5 km, rientra nella fase di assestamento che si è attivata dopo il forte terremoto dell’11 marzo del 2011 di magnitudo 9.0 Mw. La magnitudo del sisma (6.7 Mw) si è collocata poco sotto il range previsto da “Previsio” (6.8-7.3 Mw). Ora rimane attiva l’estensione al range  che ha un  target dinamico massimo di 8.0 Mw.

SEQUENZA SISMICA DI TAIWAN
Aggiornamento di martedì 17 febbraio ore 8:30

Il 13 febbraio è stata registrata una scossa di magnitudo 6.2 Mw alla profondità di 27.2 km. L’evento si è collocato all’interno della fase di rilascio di energia in atto e del range previsto da “Previsio” di 5.9-6.8 Mw. La magnitudo massima dinamica dell’area è di 8.0 Mw circa.



SEQUENZE SISMICHE DEL MONDO
Aggiornamento di lunedì 02 febbraio ore 18:30 - Validità sette mesi

La sequenza sismica di Taiwan mostra una lunga fase di assestamento iniziata dopo l’evento di magnitudo 7.7 Mw registrato in una regione a nord ovest di Taiwan, il 20 settembre del 1999 alla profondità di 33. Il sisma  è stato preceduto da un foreshock di 3° ordine di magnitudo 5.4 Mw avvenuto il 10 settembre 1999, mentre la scossa di assestamento più energetica è stata registrata il 22 settembre con magnitudo 6.5 Mw.  L’energia sismica liberata dal mainshock è stata pari a 2.238E+16 joule.
La fase di assestamento si è completata nel 2012 ed ora è attiva una fase di rilascio di energia caratterizzata da eventi sismici di magnitudo inferiore a 6.3 Mw. Il range di valori di magnitudo  associato a questa nuova fase è di 5.9-6.8 Mw, mentre la magnitudo massima dinamica dell’area è di 8.0 Mw circa.
La sequenza sismica del Cile evidenzia una lunga fase di accumulazione di energia terminata con un mainshock di magnitudo 8.8 Mw registrato il 27 febbraio 2010 alla profondità di 22.9 km
Il terremoto è stato preceduto da un’anomalia “TRs” e da un foreshock di medio periodo di magnitudo 6.2 Mw.
Nella sequenza di lungo periodo si colloca in seconda posizione dopo il forte terremoto del 22 maggio del 1960 di magnitudo di 9.6 Mw.
Lo schema evolutivo attuale della sequenza mostra una lunga fase di assestamento in atto, nella quale nel breve periodo, possono inserirsi eventi sismici di magnitudo 6.2-7.2 Mw con estensione fino a 8.0 Mw (magnitudo massima dinamica dell’area analizzata).







Note esplicative


Rif. – Codice della sequenza sismica.
Sequenza sismica – Nome della sequenza sismica.
Fase – Fase della sequenza sismica  di breve/medio periodo.
Segnale – Segnale di attenzione di breve/medio periodo.
Anomalia/microstruttura - Raggruppamenti di scosse con implicazioni negative o positive sulla sequenza sismica.
Step evolutivo - Step evolutivo della bomba sismica in atto (valore massimo 5).
Range - Range di magnitudo massima dinamica previsto.
Estensione - Estensione della magnitudo massima dinamica prevista.
Foreshock – Magnitudo ed ordine del foreshock  (lungo,medio,breve e immediato periodo).
AIE% e SIE% - Indicatori energetici.
AIE% e SIE% prossimi  a 0%, indicano l’inizio di una fase di rilascio di energia.
AIE% e SIE% prossimi  a 100%, indicano l’inizio di una fase di assestamento.



















































SEQUENZE SISMICHE DEL MONDO
Aggiornamento di lunedì 05 gennaio ore 8:00

Come si può osservare in tabella, il 2014 si chiude con  le quattro sequenze sismiche in fase di assestamento e con il segnale di attenzione di breve/medio periodo (a 7 mesi) attivo. Al momento, gli schemi evolutivi continuano a proporre la stessa dinamica e fanno prevedere scosse di assestamento di maggiore magnitudo in Indonesia e Giappone.
Tuttavia, la presenza attiva di una microstruttura “TRs” in fase di completamento, impone una maggiore attenzione verso la sequenza dell’Indonesia. I dati forniti dal modello di previsione “Previsio” propongono un range dinamico di magnitudo 7.6-7.9 M con estensione fino a 8.4 M.
La sequenza sismica della California del sud sembra maggiormente più interessante nel breve/medio periodo, rispetto a quella del nord. Infatti il range  dinamico massimo è di 5.6-5.8 M con estensione fino a 8.1 M. Più contenuti invece sono il  range e l'estensione della sequenza della California del nord anche se lo schema evolutivo è più avanzato ed è presente un foreshock di terzo ordine.
Si tratta, al momento, di valori indicativi che subiranno ritocchi nei prossimi mesi, ma che attestano la pericolosità delle aree sismiche analizzate.
Ma quali saranno le magnitudo massime?
Ovviamente, è necessario attendere l’inizio delle fasi di rilascio di energia associate alle bombe sismiche in atto e non ancora completate per una prima stima. Come si può osservare nella tabella, i valori di magnitudo delle estensioni di alcune sequenze danno già delle indicazioni sui valori massimi attesi.
Nella California del sud, per esempio, nella fase di rilascio di energia associata  alla bomba sismica è possibile il raggiungimento di un valore vicino o superiore a quello dell’estensione. Più contenuto è il valore nella California del nord, dove non si dovrebbe salire oltre 8 M.
Nel Giappone ed Indonesia, i valori massimi di magnitudo previsti nella fase di assestamento non supereranno le estensioni previste.





Note esplicative

Rif. – Codice della sequenza sismica.
Sequenza sismica – Nome della sequenza sismica.
Fase – Fase della sequenza sismica  di breve/medio periodo.
Segnale – Segnale di attenzione di breve/medio periodo.
Anomalia/microstruttura - Raggruppamenti di scosse con implicazioni negative o positive sulla sequenza sismica.
Step evolutivo - Step evolutivo della bomba sismica in atto (valore massimo 5).
Range - Range di magnitudo massima dinamica previsto.
Estensione - Estensione della magnitudo massima dinamica prevista.
Foreshock – Magnitudo ed ordine del foreshock  (lungo,medio,breve e immediato periodo).
AIE% e SIE% - Indicatori energetici.
AIE% e SIE% prossimi  a 0%, indicano l’inizio di una fase di rilascio di energia.
AIE% e SIE% prossimi  a 100%, indicano l’inizio di una fase di assestamento.


























Le analisi sono state eseguite con il software sperimentale ”Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili. Tutte le parti del blog sono riservate. Nessuna parte può essere riprodotta nella forma o nel significato senza il permesso scritto dell’autore.

©   Dr. Geol. Giulio Riga – RIPRODUZIONE TASSATIVAMENTE VIETATA

martedì 4 marzo 2014

IL GRANDE TERREMOTO DEL CILE

Durante tutta la storia umana ci sono stati molti eventi sismici forti, ma il terremoto del 22 maggio del 1960 è stato il più grande registrato strumentalmente nel 20° secolo.
L'epicentro, localizzato a circa 160 km a largo della costa del sud del Cile, ha causato ingenti danni uccidendo circa 1.655 persone, ferite 3.000 e prodotto 2.000.000 di sfollati sia lungo la costa del Cile da Lebu a Puerto Aisen e in molte zone dell'Oceano Pacifico a causa dello tsunami che ha generato.
Le onde di tsunami alte fino a 10 metri in tutto il bacino del Pacifico, hanno devastato Hilo, Hawaii e causato danni in aree lontane come la Nuova Zelanda ed il Giappone.
La magnitudo dell’evento, secondo per il Servizio Geologico degli Stati Uniti è stata di 9.6 Mw.
Il sisma è stato preceduto da una serie di foreshock di magnitudo maggiore di 7,0 di cui  uno di  7,9 Mw, accaduto il 21 maggio che ha causato gravi danni a Concepcion, e successive scosse di assestamento.
La zona di frattura  è stimata in circa 1.000 km di lunghezza, da Lebu a Puerto Aisen.
Questo è stato un terremoto provocato dal rilascio di sollecitazioni meccaniche in una zona di convergenza dove la placca oceanica di  Nazca  è in subduzione sotto di quella continentale dell’America del sud.
Il processo di subduzione è responsabile del sollevamento delle Ande e dell'attività vulcanica presente lungo gran parte di questo fronte di deformazione esteso per 7000 chilometri dal Cile meridionale fino al largo della costa meridionale di Panama in America Centrale.


















Figura 1 – Placche tettoniche: Fonte USGS.

Sequenza sismica

La maggior parte degli ipocentri dei grandi terremoti accaduti in Sud America sono localizzati ad una profondità da 0 a 50 km (figura 2).
Altri terremoti sono generati anche a profondità superiori a 200 chilometri a seguito della continua deformazione interna della placca Nazca  in subduzione.
























Figura 2 – Sezione trasversale 2D della subduzione dell’area epicentrale.

Nella figura 3 sono riportati il numero di terremoti di M5.0 registrati nell’area analizzata dal 1931 al 1969.
Sono 19 gli eventi che hanno una magnitudo di  M5.5, 29 di magnitudo M7.0,  2 di M8.0 ed uno di magnitudo 9.6 M.

 

















Figura 3 – Numero di eventi sismici per classe di magnitudo.

La sequenza di scosse è iniziata con un primo evento di magnitudo 8.2 Mw alle 10:02:54 del 21 maggio sulla costa a sud della città di Concepcion alla latitudine di -37.825° S e  longitudine -73.379 ° W.
E’ seguito  un sisma di assestamento di magnitudo 6.6 Ms e nel giorno successivo da altri tre di magnitudo rispettivamente di  6.9, 6.8 e 7.9 Mw, inclusi in una veloce fase di forte rilascio di energia culminata con l’evento di magnitudo 9.6 Mw con epicentro  alla latitudine -38.294 ° S e longitudine  -73.054 ° W.
Il terremoto di magnitudo 8.2 Mw è un evidente foreshock di brevissimo periodo inserito in un ciclo di lungo periodo iniziato nel 1943 dopo l’accadimento del foreshock di secondo ordine di magnitudo 8.2 Mw.
Nel corso della giornata del 22 maggio, alle 19:11, si è verificato il grande mainshock con ipocentro a 35 km, la cui magnitudo è stata valutata in 9,6 Mw.
Sequenza di eventi registrati è la seguente:
     Data                Ora                Lat.                 Long.               Prof.    Magnitudo
1) 21-05-1960  10:02:54           -37.825           -73.379           11.5     8.2       Mw
2) 21-05-1960  10:53:57           -37.065           -72.324           11.3     6.6       Ms
3) 22-05-1960  10:30:44           -37.961           -73.17             38        6.8       Mw
4) 22-05-1960  10:32:48           -37.994           -73.472           41.3     6.8       Mw
5) 22-05-1960  18:56:04           -38.146           -72.984           35        7.9       Mw
6) 22-05-1960  19:11:17          -38.294           -73.054            35        9.6       Mw
7) 02-06-1960  05:58:06           -46.335           -74.252           18        6.8       Uk
8) 06-06-1960  05:55:49           -45.7               -73.502           15        7.2       Mw
9) 20-06-1960  02:01:15           -38.265           -73.324           35         7.0      Mw
10) 20-06-1960 12:59:46          -39.212           -73.322           24.6      7.1      Mw

Fino al mese di dicembre del 1960 sono stati registrati sette aftershock di magnitudo compresa tra 6.6 e 7.2 Mw.

 
















Figura 4 –  Andamento dei valori della magnitudo dal 1931 al 1969.

La fagliazione è progredita verso sud  lungo la costa come dimostra la posizione degli epicentri delle scosse di assestamento (fino alla  latitudine  -46 ° S) seguite al mainshock.

  Figura 5 - Schema di interpretazione della fratturazione.