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mercoledì 10 luglio 2013

SEQUENZA SISMICA DELL’IRPINIA


Aggiornamento del 18 settembre ore:17:30

L'evento di magnitudo 3,3 ML registrato ieri non è classificato dal modello "Previsio" come foreshock.
La sequenza sismica non è uscita dalla fase di assestamento di lungo periodo.
Il segnale di attenzione di brevissimo periodo rimane attivo.
Il livello sismico da monitorare è quello posto a 3,7 ML. Sopra questo livello si attiva la fase di rilascio di energia (primo ciclo).


La sequenza sismica dell’Irpinia è caratterizzata dall’evento principale del 23/11/80  di magnitudo  6,9 Ms  al quale è seguita una fase di assestamento composta di numerose repliche e durata fino il mese di ottobre del 2003.
Dopo la scossa principale, si notano tre sub eventi di magnitudo maggiore di 5 accaduti a breve distanza di tempo dalla scossa principale.
Dall’inizio del 2005, la sequenza sismica si trova in una lenta fase di accumulazione di energia (confermata dagli indicatori energetici) caratterizzata da scosse di magnitudo inferiori a 3,7 ML e non presenta  foreshocks “caratteristici”.
Il primo livello critico è posto a 3,7-4,0 ML, mentre il secondo s’individua a 4,5 ML.

Dati sulla sequenza sismica

Segnale di attenzione di primo ordine:  Attivo
Segnale di attenzione di secondo ordine: Non attivo
Segnale di attenzione di terzo ordine: Non attivo
Range massimo dei valori di magnitudo (primo ordine): 3,7-4,0 ML
Indicatore di forza :
Contrasto dei valori di magnitudo: Presente
Anomalie: Assenti
Microstrutture: D1
Livello sismico critico: 4,5 ML
Gap sismico: Presente
Magnitudo massima prevista per la zona : 5,8-6,7 ML
Velocità della sequenza: Bassa
Foreshock : Assente
Note: Occorre attendere l’attivazione del segnale di attenzione di secondo ordine o il foreshock di primo ordine.

Le  elaborazioni sono state eseguite  utilizzando gli eventi riportati nei cataloghi ANSS e ISIDE.




Figura 1 – Serie temporale dei valori di magnitudo.

mercoledì 4 luglio 2012

TERREMOTO DELL'IRPINIA 1980



Il contenuto elaborato in quest'analisi si basa  soltanto  su un'interpretazione dei pochi dati disponibili prima dell’evento principale.
A livello d'analisi dei valori di magnitudo si può riscontrare una microsequenza “2M" discendente, utile per affermare la sussistenza di un pericolo imminente.
La microsequenza "2M" è un elemento molto importante per capire l’evoluzione della sequenza sismica.
Di solito la sua presenza è un segnale di cambio veloce di direzione della sequenza accompagnato da un movimento impulsivo.
Per il calcolo della magnitudo dell’evento del 20 novembre 1980 sono stati utilizzati i valori di magnitudo registrati dal 01/01/1973 al 14/05/80 (fino alla penultima scossa).
I risultati ottenuti sono soddisfacenti considerato il numero limitato di scosse disponibili.

Previsione dell’epicentro


EVENTO DEL 23/11/80 – 6,5 ML
Latitudine 40,91 – Longitudine  15,37

Area analizzata
Latitudine:   42 N  -   39N
Longitudine:    16 E  -    14E


ALGORITMO
EPICENTRO PREVISTO
ERM2
Lat.
Long.
ERM3
Lat. 40,82
Long. 15,39
ERM6
Lat.
Long.



Previsione del valore della magnitudo


EVENTO DEL 23/11/80 – 6,5 ML


ALGORITMO
MAGNITUDO PREVISTA
EPTM1
6,4 -7,4 M
EPTM2
6,8 – 5,9 M
EPTM3
6,9 M
EPTM4
8,3 M
EPTM12
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