Il terremoto del 25 Aprile del 2015 di magnitudo M 7.8
si è verificato in una delle regioni più sismiche della terra per l’elevato
tasso di sismicità e forti terremoti causati principalmente dalla spinta
frontale tra la placca indiana in subduzione verso nord e la placca euro-asiatica.
L’epicentro del terremoto è stato localizzato a circa 50 km a nord-ovest della
capitale nepalese di Kathmandu, dove le placche indiana ed euro-asiatica stanno
convergendo ad un tasso del 45
mm / anno, guidando il sollevamento della catena
montuosa dell'Himalaya. Il meccanismo focale del terremoto è compatibile con
una cinematica compressiva con assi principali orientati WNW-ESE e coerenti con
l’interfaccia di subduzione tra le placche indiana ed
euro-asiatica.
Esempi di terremoti significativi, in questa regione
densamente popolata sono anche quelli del 1934 di M8.0 (Bihar), del 1905 di M7.5
(Kangra) e i terremoti M7.6 del Kashmir del 2005.
Figura 1. Epicentro del terremoto del 25 aprile del 2015 e
meccanismo focale (Fonte: US Geological Survey, 2015).
|
La distribuzione degli epicentri degli eventi sismici registrati dal mese di gennaio del 1934 fino al mese di aprile del 2015 è riportata nella figura 2.
Gli epicentri presentano una distribuzione
relativamente ampia ed una densità che decresce verso nord-est. Nel settore
meridionale dell’area si nota un allineamento di epicentri orientato in
direzione WNW-ESE.
Nella figura 3 è riportata l’evoluzione temporale delle registrazioni sismiche in Nepal nel periodo gennaio 1934-aprile 2015.
La sequenza sismica inizia con il terremoto del 1934
di magnitudo 8.0 Mw, conosciuto come terremoto di Nepal-Bihar. Il sisma, il più
devastante mai avvenuto nel territorio del Nepal, ha gravemente danneggiato Kathmandu e si
ipotizza che abbia causato oltre 16000 morti tra Nepal ed India messi insieme.
Segue una lunga fase di accumulo di energia (fase
intersismica) caratterizzata da un foreshock
di medio periodo accaduto il 25 agosto 2008 (6,7 Mw) a circa 330 km a NO dell’epicentro
del terremoto del 25 aprile 2015 (figura 4), ma preceduto da uno schema evolutivo di preparazione diverso.
Il mainshock
del 25 aprile 2015 di magnitudo 7.8 Mw è stato seguito da un primo e forte aftershock di magnitudo 6.7 Mw
registrato il 26 aprile a circa 140
km ad E-SE del mainshock.
Il valore di magnitudo dell’aftershock si è collocato correttamente all’interno della struttura
evolutiva della fase di assestamento.
Figura 3. Andamento temporale dei valori di magnitudo nel periodo gennaio 1934-aprile 2015. |
TERREMOTO
|
DATA
|
LATITUDINE
|
LONGITUDINE
|
PROFONDITA’
|
MAGNITUDO
|
1
|
15-01-1934
|
26.885
|
86.589
|
8.0 Mw
|
|
2
|
27-05-1936
|
28.397
|
83.311
|
6.8 Mw
|
|
3
|
17-10-1944
|
31.266
|
83.114
|
6.8 Mw
|
|
4
|
25-08-2008
|
30.901
|
83.520
|
6.7 Mw
|
|
5
|
25-04-2015
|
28.147
|
84.707
|
7.8 Mw
|
|
6
|
26-04-2015
|
28.147
|
85.997
|
6.7 Mw
|
Nella figura 5 è rappresentata la somma di tutta
l’energia rilasciata nel periodo gennaio 1934-aprile 2015.
Il grafico si presenta poco accidentato fino al 24
aprile del 2015, mentre dopo si nota un salto dovuto al terremoto di 7.8 Mw
verificatosi il 25 aprile del 2015 che ha contribuito in misura più
significativa alla liberazione di energia (l'energia rilasciata da un terremoto
dipende in maniera esponenziale dalla magnitudo).
L’energia sismica cumulata rilasciata nel periodo
analizzato è pari ad un terremoto di magnitudo 8.14.
Figura 5. Rilascio cumulativo di energia sismica. |
La figura 6 riporta lo schema della bomba sismica che
ha generato il terremoto del 25 aprile 2015 (rappresenta la sintesi della fase preparatoria del terremoto attraverso l'analisi dei
dati sismici registrati) e la prima scossa di assestamento.
Il grafico mostra la fase di accumulo di energia che si
è attivata dopo il foreshock del 25
agosto del 2008 composta di cinque step evolutivi (maggiore è il numero degli
step evolutivi è più forte è il terremoto associato alla bomba sismica) ed il
punto di attivazione datato maggio del 2013 e localizzato ad ovest
dell’epicentro del mainshock.
Durante la fase di rilascio di energia non sono stati
registrati foreshock di ordine
superiore. Gran parte dell’energia accumulata è stata liberata dal mainshock (flash earthquake).
Questo schema di rilascio di energia è tipico di aree
composte da rocce compatte ed omogenee interessate da faglie inverse o
trascorrenti o di aree di convergenza di placche tettoniche.
Il mainshock
è stato preceduto da un’anomalia della quarta onda sismica iniziata nel 2010
(una seconda anomalia sismica è presente tra la prima e seconda onda sismica
presente nella sequenza sismica associata ad una divergenza degli indicatori
energetici) e da un ultimo pre-segnale datato gennaio 2015 (si sono attivati
altri due pre-segnali in precedenza).
Dalla struttura delle anomalie è stato possibile
calcolare per il terremoto associato alla bomba sismica un valore dinamico di
magnitudo pari a 8.1 Mw.
Lo schema attuale della bomba sismica indica che buona parte dell’energia
accumulata nella zona è stata già liberata (la magnitudo massima dinamica
dell’area è di 8.1 Mw, mentre l’energia liberata è pari a 8.14 Mw). Nel primo
ciclo di assestamento i valori di magnitudo si sono portati sotto la soglia del
40% circa dell’intera fase di assestamento facendone ipotizzare una conclusione
abbastanza rapida.
Figura 6. Schema della bomba sismica del terremoto del 25 aprile 2015. |
La mappa epicentrale riportata in figura 7 è stata elaborata con l’algoritmo ERM4 che analizza le coppie di epicentri che hanno uno scarto di longitudine o latitudine inferiore o uguale a ∆l per localizzare gli epicentri dinamici e la loro migrazione nel tempo.
La procedura di
calcolo prevede che, per ciascuna coppia, si deduce se esiste una interazione
tra i due terremoti basandosi su un principio di “vicinanza” spaziale.
Le figura 7a e 7b
mostrano un addensamento principale (cluster
A) di eventi registrati per lo più nel 2008 e la localizzazione
degli epicentri dinamici previsti il giorno 24 aprile 2015 (errore massimo sul
valore della longitudine è stato del 9.6%). Le figure 7c e 7d mostrano la successiva migrazione degli epicentri verso
sud-est lungo una stretta zona condotto che
termina vicino l’epicentro del mainshock del 25 aprile del 2015.
La figura 7d rappresenta la distribuzione delle coppie
di epicentri registrati nel periodo gennaio 1934-aprile 2015. I diversi
raggruppamenti temporali di coppie di epicentri presentano distribuzioni
relativamente ampie, ma strettamente orientate nelle direzioni N-S e WNW-ESE
lungo le quali sono avvenute le fasi di rilascio di energia e di assestamento
di breve-medio periodo.
Figura 7. Schema di migrazione degli epicentri dinamici nel periodo gennaio 1934-aprile 2015. Con i cerchi di colore verde e magenta sono indicati gli epicentri dinamici calcolati dall’algoritmo ERM4.
Le analisi sono state eseguite con il software sperimentale ”Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
I risultati ottenuti non sono pienamente utilizzabili.
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