Aggiornamento di venerdì 01 dicembre ore 18:00
Osservando la prima figura allegata, si può notare come nell’Italia settentrionale e centrale solo la sequenza delle Alpi Cozie ha il segnale di attenzione attivo, mentre in alcune, il segnale di attenzione si attiverà nei prossimi giorni. I segnali di attenzione delle sequenze dell’Italia settentrionale e centrale (area allargata) sono attivi e pertanto non si può escludere nei prossimi giorni, l’accadimento di qualche evento energetico in prossimità delle aree interessate negli ultimi giorni da una maggiore attività sismica (le sequenze interessate sono quelle della Garfagnana, Gubbio-Adriatico centro-settentrionale e Frosinone-L’Aquila).
La velocità di sviluppo delle sequenze dell’Italia centrale (area epicentrale) continua a mantenersi bassa, ma nella parte finale è presente un’anomalia “L1” alla quale è associato un evento energetico di magnitudo inferiore a 5.2 M.
I segnali di attenzione non sono ancora attivi, ma si consiglia di continuare a seguire lo sviluppo delle sequenze, in particolare se accade una scossa di magnitudo poco sopra il valore di 3.7 M.
Nella sequenza sismica dell’Italia meridionale (area allargata), le due strutture ramificate (superiore e inferiore) stanno convergendo.
Nel breve periodo è prevista la formazione del TP (Trigger Point) al quale seguirà una fase di rilascio di energia da non sottovalutare.
In questo momento sono attivi i segnali di attenzione delle sequenze di Benevento, Irpinia, Sila, Stretta di Catanzaro, Stretto di Messina-Calabria meridionale, Milazzo, Monti Iblei e Palermo, ma la loro velocità di sviluppo è bassa.
In questo momento sono attivi i segnali di attenzione delle sequenze di Benevento, Irpinia, Sila, Stretta di Catanzaro, Stretto di Messina-Calabria meridionale, Milazzo, Monti Iblei e Palermo, ma la loro velocità di sviluppo è bassa.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQuesto potrebbe interessarla,saluti
RispondiEliminahttps://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/7859/un-sistema-di-fratture-profonde-allontana-la-sicilia-dal-resto-dell-italia