Esiste una relazione tra i terremoti dell’Italia meridionale area ristretta (regione tra il Pollino e il Gargano) e quelli che accadono nella regione dell’Albania area allargata (Montenegro, Croazia, Bosnia e Albania)?
Lo schema evolutivo della struttura ramificata relativa all’area analizzata sembra evidenziare una relazione.
La fase di accumulo di energia che si è sviluppata dopo il terremoto del 15 aprile del 1979 in Montenegro (punto sorgente) è composta da due strutture ramificate (primaria e secondaria). La struttura ramificata secondaria è composta da cinque eventi sismici di magnitudo decrescente nel tempo che rappresentano il punto terminale di stadi di accumulo di energia. Il TP di questa struttura ramificata si è formato il 14-05-80 nell’Italia meridionale.
La fase di rilascio di energia che si è attivata dopo, è composta da un foreshock di magnitudo 4.9 mb e un mainshock (nella struttura ramificata primaria è classificato come aftershock) di magnitudo 6.9 ms accaduto il 23 ottobre del 1980 nell’Italia meridionale (terremoto dell’Irpinia). Lo schema complessivo è stato di tipo “Progressive earthquakes”.
La pericolosità della struttura ramificata superiore è passata da un livello alto a moderato per poi aumentare dopo il TP fino ad un livello alto.
Infatti, collegando i due forti terremoti accaduti nel Montenegro e nell’Italia meridionale, si ottiene il ramo sismico di quinto ordine della struttura ramificata primaria alla quale è associato una magnitudo minima di 6.9 ms (evento futuro).
Dopo il terremoto dell’İtalıa meridionale, la struttura ramificata primaria mostra cinque stadi evolutivi di accumulo di energia e il punto di attivazione della fase di rilascio di energia che si formato il 29-9-06.
La fase di rilascio di energia in atto è composta da tre foreshocks di magnitudo 4.9 ml, 4.9 mw e 5.5 mw.
Nella seconda figura allegata si nota come ad ogni terremoto energetico della fase di accumulo di energia (nodi della struttura ramificata primaria) accaduto in Albania area allargata ne sia seguito uno nell’Italia meridionale.
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