Aggiornamento di mercoledì 26 aprile ore 08:30
La figura allegata mostra la sequenza sismica della zona di Pizzoli (AQ) dal primo gennaio del 1985 al 25 aprile del 2017.
E’ composta da 382 eventi sismici di magnitudo compresa tra 2.5 ML e 5.2 Mw e profondità ipocentrale variabile da 1,8 e 19.7 km con tendenza all’aumento.
La struttura ramificata superiore inizia dal terremoto di magnitudo 5.2 Mw registrato il 09/04/2009 seguito da una fase di accumulo di energia (fase intersismica) composta da cinque stadi evolutivi di secondo ordine e uno di primo ordine a cui è seguita la fase di attivazione. Il punto di attivazione (Trigger point) si è formato il 13/11/2016.
Il ritardo tra il TP e il terremoto di magnitudo 5.0 Mw accaduto il 18/01/2017 è stato di 66 giorni. La fase di rilascio di energia è stata di tipo “Progressive earthquakes”. La struttura ramificata inferiore è iniziata con un ramo sismico di terzo ordine ed è terminata con la convergenza di un ramo sismico di secondo ordine della struttura ramificata inferiore su un ramo di primo ordine della struttura ramificata superiore (punto A).
Il punto di convergenza rappresenta un punto di attenzione che ha anticipato la formazione del TP.
Un punto di attenzione è stato generato anche dall’Oscillatore sperimentale MD1 che analizza lo sviluppo della sequenza sismica.
Il terremoto del 18 gennaio 2017 fino a questo momento ha generato una struttura ramificata di terzo ordine alla quale è associato un evento sismico di magnitudo minima di 4.3 Mw. Il punto di convergenza tra le strutture ramificate superiore e inferiore (punto B) non si è ancora stabilizzato.
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