La regione indonesiana è
il risultato di una complessa convergenza delle placche
eurasiatica, indio-australiana, Caroline, Filippine e diverse altre placche minori
Nella maggior parte
delle zone di subduzione, il movimento della piastra subdotta (il tasso di subduzione è qualche
centimetro l'anno) è quasi perpendicolare
all'asse della frattura. In
alcuni casi, per esempio nella zona di subduzione a sud ovest di Sumatra, il moto è obliquo rispetto
all'asse.
Rispetto alla placca eurasiatica,
quella indiano-australiana
si sta muovendo verso nord circa, mentre la placca
delle Filippine ad ovest-nordovest
circa.
Legati a questi
processi tettonici attivi in corso, sono le forti e frequenti
scosse di terremoto che testimoniano l’enorme quantità di
energia che è immagazzinata e rilasciata lungo la zona
di subduzione e i numerosi vulcani attivi e potenzialmente attivi.
Fig.1 Sismotettonica della regione indonesiana
http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/world/indonesia/seismotectonics.php
http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/world/indonesia/seismotectonics.php
2.
La sequenza sismica
Nella figura 2 sono
riportati i 665 terremoti di magnitudo ≥6,0 che si sono verificati nell’area indonesiana
dal 1900 al 2014.
La maggior parte degli
epicentri si trovano sotto il
fondo oceanico (figura 3) e alcuni di
loro hanno generato
grandi tsunami, come quelli del 2004 (9.1 Mw ) e nel 2005 (8.6 Mw
) tsunami di Sumatra.
Il forte
terremoto del 26 dicembre 2004 ha
scosso le regioni del nord di Sumatra e
le aree circostanti, generando lungo la frattura
continui forti terremoti di assestamento, come
quelli di Nias nel
marzo 2005, di Bengkulu nel settembre 2007 e di recente il
terremoto di Sumatra dell'11 aprile 2012 registrato vicino alla costa di Aceh.
La sequenza sismica
mensile riportata nella figura 4, mostra un foreshock di lungo periodo di
magnitudo 8.3 Mw registrato il 12 settembre 1977 preceduto da una fase di
rilascio iniziata nel 1982. Segue l’evento del 2004 che può essere considerato
un foreshock al quale è possibile associare nel medio-lungo periodo un evento
di maggiore magnitudo.
La figura 5 mostra
l’andamento dei valori mensili di magnitudo dei terremoti registrati nel
settore occidentale dell’arcipelago indonesiano, mentre in figura 6 gli
epicentri.
Nel dettaglio si nota il
terremoto del 2004 di magnitudo 9,1 Mw preceduto da un foreshock di medio
periodo di magnitudo 7.9 Mw accaduto il 4 giugno del 2000 a circa 1100 km a sud-ovest della
scossa principale.
Dopo il foreshock si è
attivata una fase di assestamento che si è completata nel mese di ottobre del
2003, mentre il segnale di attenzione al quale è seguito il forte terremoto del
dicembre del 2004 si è attivato nel mese di settembre dello stesso anno.
I meccanismi focali dei due eventi (figura 7) corrispondono a sorgenti di tipo thrust e sono
coerenti con la tettonica dell’area
La fase di assestamento
che si è attivata dopo il forte terremoto ad oggi, è composta da due cicli
sismici chiusi dagli eventi di 8.5 Mw e 8.6 Mw registrati rispettivamente Il 12
settembre 2007 e l’11 aprile 2012.
La durata del primo
ciclo è stata di circa 33 mesi, mentre quella del secondo ciclo di circa 55
mesi.
Nella parte finale della
sequenza sismica si nota l’inizio di una fase di rilascio di energia che ha
come target dinamico il livello sismico di 7.4-8.2 Mw circa, mentre nel
medio-lungo periodo, in base alla struttura evolutiva della sequenza in atto, è
possibile un evento nel range dinamico 9.4-9.8 Mw.
Fig. 2 Terremoti di
magnitudo≥6 registrati dal 1900 al 2014 nell’arcipelago indonesiano.
Fig. 3 Epicentri dei terremoti di
magnitudo≥6 registrati dal 1900 al 2014.
Fig. 5 Andamento mensile dei terremoti registrati dal 1973 al 2014 nel settore occidentale dell’arcipelago indonesiano.
Fig. 6 Epicentri dei terremoti registrati dal 1973 al 2014 nel settore occidentale dell’arcipelago indonesiano.
Fig. 7 Meccanismi focali
dell’evento principale e del
foreshock associato
(fonte dati: Global CMT
Catalog Search).
Le analisi sono state eseguite con il software sperimentale ”Previsio” non ancora pubblicato e validato dal mondo scientifico.
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