Analisi di medio periodo
Di: Riga G., Balocchi P.
La sequenza sismica dal 2005 al 2014, mostra tre eventi principali accaduti in aree diverse ma, interconnesse tra loro.
1) 4.3 Ml (16/04/2006)
2) 4.5 Ml (20/09/2009)
3) 4.9 Ml (21/07/2013)
I tre eventi sismici sono posizionati al termine di cicli sismici di medio periodo che si sono sviluppati sul bordo esterno dell’area sismica analizzata.
Ogni evento è associato ad una bomba sismica ben strutturata.
La struttura evolutiva che precede la scossa del 16 aprile del 2006 è di tipo “assestamento" senza scosse premonitrici, mentre quella relativa agli eventi del 20 settembre del 2009 e del 21 luglio del 2013 è di “assestamento” con una scossa premonitrice. Questi schemi evolutivi sono tipici di aree con faglie inverse o trascorrenti, come evidenziato dai meccanismi focali dei tre terremoti.
Dal 21 luglio del 2013 si è attivata una fase di assestamento che si è completata nel mese di gennaio del 2014, seguita da eventi sismici inseriti in uno schema evolutivo ciclico temporaneo di breve periodo di “accumulo di energia”, tipico di aree interessate da faglie inverse.
La posizione temporale degli epicentri mostra una migrazione da Nord-Ovest verso Sud-Est.
Figura 1. Epicentri degli eventi principali.
Le sezione sismologiche in direzione W-E, mostrano l’andamento degli ipocentri, mettendo in evidenza gli allineamenti preferenziali lungo le principali strutture sismogenetiche dell’area considerata.
La distribuzione degli ipocentri mostra uno strato sismogenetico con elevata sismicità fino alla profondità di 10 km dove è presente una superficie efficace. Nel retropaese appenninico (area Perugia-Gubbio-Foligno), in sezione sismologica, si evidenziano degli allineamenti degli ipocentri che rappresentano dei piani di faglia alla scala regionale con immersione est e interpretabili come un sistema estensionale del versante tirrenico dell’Appennino. Nella zona dell’avampaese (area S. Marino-Ancona) si evidenziano le superfici di faglia interpretabili come thust frontali della catena appenninica.
La sismicità più profonda mette in evidenzia il piano di subduzione della placca Adria ad est che sottoscorre la placca Europa ad ovest. Il piano di subduzione immerge verso ovest con una inclinazione di circa 60°.
Figura 2. Sezione sismologica in direzione W-E.
Figura 3. Visualizzazione 3D degli ipocentri
Riferimenti bibliografici
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